L'eretico
Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e
poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi
contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già
dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione
con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico
finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa
intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e
clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Henry Moore - Reclining figure mistery |
La linea narrativa
Allocca presenta una sua nuova pagina. E' una pagina che non pretende nè
di costituire una svolta rispetto al recente passato dell'autore,
fedele com'è a un suo cliché stilistico già definito, né di risvegliare l'attenzione e il gradimento della vita letteraria pubblica
di questo cosiddetto paese, ormai screditata e diffidata.
All'autore bastano, se pure può contarvi, ma di ciò è certo, quelli di qualche suo sensibile e accorto lettore.
Per
il resto, egli confida nel giudizio artistico, anche se tardivo,
dell'umanità tutta, che è ben altra cosa che la sola e piccola Italia.
A prescindere da queste, l’alba è ovvio sorga
in anticipo d’estate, anzi è proprio il compasso che ci vuole, quando il treno
arriva fuori orario. Invero, allora la luna è al I quarto, per cui uno non può
dire necessariamente che i Sioux erano indiani: qualora lo fossero, perché la
mayonese non sarebbe al cognac?; qualora non lo fossero, perché le arachidi non
sono pistacchi? Occorrerebbe rispondere prima a questi interrogativi e poi
mettere il tappo sulla bottiglia, per evitare che il contenuto evapori e
finisca che il lama delle Ande si veda allo zoo. A quel punto anche la parola
italiano.
Voglio dire che, al contrario il vocabolo
turco ha un significato, nel senso che la bolletta della corrente è quella. La
poesia romantica no, per il semplice fatto che si diceva, cioè l’angolo retto.
Essendo di 90°, tutti sanno che, sedendosi su una panchina della villa, se fa
freddo, ci vuole un cappotto o quanto meno un giubbino. Su questo credo che
tutti concordino, sennò come potrebbe essere il peso del ponte di 2345 tonnellate?
Non si spiegherebbe. Se non altro si renderebbe opportuno capovolgere la
bottiglia, così almeno le rane sarebbero finalmente anfibi e l’etichetta
sull’olio di oliva illeggibile.
Inoltre l’olio è di provenienza portoghese, a
conferma che, per montare come si deve un film, quel che occorre è saper
coltivare tulipani. Sì, perché i tulipani sono così che, dunque, sapendoli
coltivare, si può senza problemi cambiare anche la ruota della macchina. Ora,
il silicone appunto. Il silicone è un materiale moderno, che trova moltissime
applicazioni e risulta estremamente pratico e vantaggioso. Con esso non dico
che si può salire e scendere, ma quanto meno girare a destra e sinistra.
Infatti è noto che nel nostro paese essere del settentrione è una cosa, essere
un gatto un felino un’altra cosa.
Si pensi che addirittura, per mettere il
silicone ad un battiscopa, non è necessario essere di Torino o Milano, basta
che al museo sia esposto un Raffaello, non importa poi se la pressione
atmosferica sia alta o bassa. Serve, invece che sul giornale i cronisti
riferiscano dell’ennesimo scandalo di malversazione del denaro pubblico, al
fine di dimostrare che da noi un ricco è veramente ricco e può, pertanto
passare per la cruna di un ago. Inutile che ci si venga a dire che un giravite
a stella ha il manico.
Anche una padella, del resto, allora che cosa
cambia? , solo che i soldi in tasca se li mette il più dritto e le banane sono
avvolte nella buccia. Vuoi mettere, direte, che, dovendo sbucciare una patata,
ci vuole il coltello? No, voglio solo dire con il silicone si può, per esempio
incollare una targhetta di ceramica al muro, mentre due o tre casi di
concussione al giorno nell’ufficio di un giudice sono normale amministrazione
nel nostro beneamato stato. Che il silicone, invece non sia indicato per
attaccare i parati, è cosa risaputa, per quanto ciò non tolga che tangente in
Italia significhi anche retta che incontra in un sol punto una circonferenza.
Mazzetta, invece è termine inconfondibile per
indicare un fascio di pratiche da sbrigare, che so, sì, nell’ufficio di un
giudice impegnato, per esempio nel perseguire i reati mafiosi, che abbondano
dal nord al sud dello stivale e testimoniano quanto dicevamo a proposito del silicone,
che per la verità è una materia plastica di sintesi. Allo stesso modo, un
calabrone, ronzando tra i rami e i fiori non fa come l’ape, che sugge ad una ad
una le corolle, ma instancabile fa zig-zag, così come nel deserto c’è la sabbia
e in stazione i binari. Prova ne sia che i chiodi si chiamano anche puntine e
il vento soffia.
Non ne risulta, però chiarito perché, alzando
il gomito, uno debba ubriacarsi, se non altro per il fatto che, per applicare
il silicone, è utile munirsi di una pistola, che spreme lentamente il materiale
sulla superficie da ricoprire, senza dimenticare, a questo punto, che i
passeggeri montano e smontano dalle navi nei porti, il che non impedisce al
pasticciere di guarnire la torta e al tennista di usare la racchetta, salvo poi
a girare il foglio sottosopra e a mettere la firma. Ciononostante, il silicone
è trasparente e non ha niente a che vedere con la futilità di una canzonetta
leggera, tranne per il fatto che una tartaruga ha la corazza.
Non solo, ma una tartaruga è lenta, a
differenza di + 34, che è un numero relativo, a parte poi lo stucco. Questo è,
per parte sua diverso da π, per
cui non è possibile calcolarvi l’area o il volume, per quanto, usando una
stecca, nello spanderlo, uno possa sempre ascoltare la radio e rimbecillirsi
alle notizie dei cronisti o ai motivi dell’ultimo disco alla moda nelle
discoteche. Eppure un dj si ferma al semaforo.
Lo stesso vale per la pomata abbronzante e
protettiva per il sole, la quale, essendo in vendita, non per questo si spalma
sul pane, anzi sono le motorette che accelerano. Viscoso e trasparente, il
silicone, invece è ideale per chiudere fessure, negli interstizi degli infissi
e per sigillare lavabi, vasi da bagno, bidet e altri pezzi igienici, insomma il
paesaggio con gli alberi. E poi, si badi bene, ciò premesso, non è che si sia
autorizzati ad affermare che un film nelle sale cinematografiche italiane non
sia, come di regola è, una porcheria. Il seltz, per esempio.
Dicono, a tal proposito che un cocktail che
si rispetti debba essere colorato, sennò il ramarro, che è un rettile e
somiglia alla lucertola, non è detto che si trovi d’estate in campagna, specie
il falegname, che lavora con la sega. E’ sicuro che in campagna ci siano le
lucertole, questo sì, ma che la bandiera debba essere per forza tricolore non
significa che la divisione venga col resto. Si prenda il caso del nostro
tricolore, mica è vero che il sud, la Campania avanti a tutto, fecero salti di
gioia, quando arrivarono Garibaldi e Cavour, non parliamo poi della palla da
bigliardo nella buca. Addirittura c’è chi pensa che la stecca, quando si tira,
possa strappare il panno, con la conseguenza che o l’uno o l’altro, sempre 78
fa.
Lasciamo stare, poi che il bigliardo si gioca
o a casa o al bar o in sale da gioco, non toglie che il silicone sia di largo
uso specie in edilizia e, quando si secca, sia come il ferro. Le cabine negli
stabilimenti balneari, per meglio capirci, servono per spogliarsi e mettersi in
costume. Così, evidentemente con un po’ di silicone si rende impermeabile
all’acqua qualunque superficie, questo perché il silicone è idrorepellente, il
twist, le jeep, la canna da zucchero, gli scacchi, l’atto notarile, Paul Klee,
lo yogurt, voi.
Oltre a ciò, non se ne deduce anche che il
vaso è egizio, data la folla all’ufficio postale, il che ci porta ad ammettere
come le caramelle a liquirizia si acquistino dal tabaccaio, senza contare il
tubo a U del radiatore della macchina, che, diversamente dai biscotti
all’anice, distribuisce l’acqua nel motore, anche in considerazione della
pittura rinascimentale e del fatto che il silicone è un polimero del silicio,
prodotto all’avanguardia della chimica organica, non come l’uovo alla coque,
come si potrebbe pensare per la freddezza del marmo della statua, escluso
l’idraulico che maneggia il silicone stesso, l’omelette e la rima in –scio.
Giuseppe Recco - Pesci |
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