mercoledì 1 novembre 2023

QUNZ 3

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo


Siamo in pieno autunno, le stagioni si susseguono, e per parte mia non posso venire meno all'obbligo morale di dare corso alla mia passione artistica, nel nome della letteratura.

Presentiamo pertanto qui appresso il seguito del racconto Qunz, il terzo episodio, tratto dal mio romanzo Lungo il muro, già uscito sulla piattaforma Amazon.

Obbedisco, dicevo, nel presentare miei lavori, a un obbligo morale e poco importa che queste mie creazioni incontrino o no il favore altrui. Io ho fatto la mia parte, dando espressione alle mie inclinazioni letterarie, e tanto basta.
Piuttosto è, secondo me, la cultura ufficiale italica a mancare ad un suo dovere morale, nel caso queste cose avessero un valore oggettivo. Il non prenderle in considerazione, come fa, è indice della sua patente immoralità.
Ma, tant'è, il mondo culturale in questo paese è vittima di oscure leve di comando pubblico e clan artistici, il che, unitamente agli effetti nefasti su di esso della globalizzazione internazionale e dei media, suo strumento di imposizione, non permette null'altro all'infuori di questo, per cui non c'è che da rassegnarsi a questa specie di leopardiano potere ascoso, che a comun danno impera e tirar dritto, seguendo il proprio destino




Segue da QUNZ 2 dell'1 ottobre 2023

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  In poche parole il jazz è spontaneità e improvvisazione, la qual cosa non significa naturalmente   che    in   pianura si respira peggio, ma ci dimostra chiaro e tondo come lo strumento può benissimo essere la tromba, non il clavicembalo, da cui discende logicamente che Mozart non scrisse giusto 38 sinfonie, escluso beninteso il pallone da basket.

  E pertanto si può mai affermare candidamente in Italia regna l’onestà? Solo a patto, credo, di ritenere lo strumento sia il clarino, a prescindere da quale sia stato poi il risultato della partita di rugby. Perché, riflettete attentamente, qualora non la facesse da padrona la disonestà nel nostro paese, mi dite voi a che servirebbero l’oboe, il violoncello, l’arpa, l’organo e la chitarra? Basterebbe soltanto che le noci fossero moscate.

  E così pure le tende da sole, i tappeti persiani, la moquette, il bowling, voglio dire insomma che non ci vorrebbe sempre l’olio nel motore. Aggiungo che, dal momento il clarino è a fiato, non si può assolutamente negare un battello possa essere a vapore, almeno dal punto di vista della copertura internet di una data zona, che altrimenti dovrebbe risultare non coltivabile a olivo per il fatto arcinoto che il vino o è rosso o è bianco, mentre un valzer non può essere una mazurka.

   Ecco, dunque illustrate le motivazioni per cui il breve saggio di Medardo Sagliocca su Tasso, l’Adone e Marino, spuntato inaspettatamente sul web chiariva i rapporti tra i due poeti in tal modo che a differenza del vino rosso, quello bianco è più adatto sul pesce. Se ne inferiva manifestamente che ad una cena non si è a un pranzo, cosicché non bisogna confondere tra il dire e il fare, non solo in virtù del mare, ma anche Jacopo Sannazzaro, Masuccio Salernitano, Matilde Serao, per non parlare della torta ai lamponi e della vernice gialla.

  Alla fin fine era evidente che un valzer poteva anche essere viennese, senza considerare che la coltivazione a olivo non impedisce che il mare sia agitato, con il che automaticamente si viene a far sì che il barman sia quello e non altro, a differenza, invece del baritono nell’opera.


                                                                                                                     Continua