mercoledì 30 luglio 2014

ALLA GRECIA - 2014

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio.


I Propilei

Come ogni anno di luglio, questo blog rende un rispettoso omaggio alla Grecia, la patria della letteratura occidentale e la patria del cuore di molti di noi a preferenza di quest'Italia, così nemica e ingrata. Quest’anno gli onori all’Ellade le giungono attraverso una serie di brani poetici aventi per autore Alceo, il poeta di Mitilene, tutti tradotti da Gerardo Allocca, titolare di questo blog.

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(Alceo di Mitilene fu conterraneo della famosa poetessa Saffo, Mitilene infatti era una polis dell’isola di Lesbo. Aristocratico, fu un irriducibile avversario dei tiranni che si succedettero nella sua città, lui vivo, prima Melancro, poi Mirsilo, infine Pittaco. E perciò patì lunghi anni l’esilio. Morì, si stima, settantenne forse nel 560 a.C., a Mitilene, dove aveva fatto ritorno grazie a un’amnistia concessa da Pittaco)

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  Frammento 39


E sia, trinchiamo col cappio alla gola,
è l’ora di una bella sbronza a forza;
sol che Mirsilo è all’altro mondo, sia.




Frammento 135


Lontano, dal mare, da plaghe estreme
fecero capo fin qui certi uccelli,
queste anatre, variopinte a ali aperte.




Frammento 91


      Mai , Bucchis,  piegare   il capo  a  disgrazie:
nulla  guadagneremo   a  compatirci:
brindare, servendoci  il  vino
è   il   miglior  medico



    Frammento  2


Te voglio osannare, mio patrono, Ermes,
te, che a Maia concepì su sacre altezze
da augusti baci Zeus l’onnipotente.



       Frammento  46a


Donde  tutta questa  ridda  di  soffi?
I flutti  ballano  di qua e di là
e noi nel mezzo siamo sballottati
sulla nave brunita di catrame,
ormai provati dal gran putiferio.
Già il mare allaga ai loro piedi gli alberi,
le vele  sono ridotte ad un velo,
strappi laceri vi scendono larghi
e già le ancora stanno per mollare.



       Frammento 90


Formidabili acquazzoni dal cielo
Zeus precipita, questo inverno,
e si gonfiano  i corsi d’acqua.


Annienta tu l’inverno con il fuoco,
in una versando mieloso vino,
 cingi le tempie di cuscini soffici.
       


      Frammento 94


 Innaffia pure di vino le fauci,
Sirio ritorna in cielo, l’ora è greve,
al solleone tutto arde di sete,
tra i rami odi la cicala far musica
ed il cardo è sul campo: s’infiammano
le femmine e i maschi s’inaridiscono,
or che Sirio brucia testa e ginocchia.



Frammento 359


Candida rampolla di sassi ed onde,
per il cuore di fanciulli malia,
tu, che sei la conchiglia in mezzo al mare.




         Frammento 87


Quel Pittaco, quel figlio di nessuno,
 voi l’avete quanti siete osannato,
ed ora tenetevelo tiranno
d’una città senza più polso e jellata.





venerdì 25 luglio 2014

ARTE POETICA

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio.



Giotto - Crocifissione

In quest’altra mia pagina in rime, compresa nella raccolta A occhio e croce, i soliti caratteri della mia personale arte poetica



UN’AIDA AL S. CARLO

Non importa se fu propizio il tempo
a lungo e ritardarono l’addio
le cicogne, così che nessun lampo
si vide incidere l’azzurro d’odio,
le lucciole sulla siepe sperarono
non finissero più di lampeggiare
e sembrò che il calendario perfino
non volesse sentirne di voltare
pagina e di ritornare dicembre,
basta una sferzata di maestrale
e precipita nel gorgo e in spesse ombre
ogni tropico o equatore fatale.
                                                                                          


Non riesce allora il più soave miele
una lingua di fiele ad addolcire,
il guasto del motore non abile
meccanico ed esperto a riparare,
non a ricomporre il vaso prezioso
infranto in cocci la mano dell’arte,
le frontiere già violate dal passo
d’oltralpe più a ripristinare niente   
né quelle antiche are dei numi aviti
o gli strappi a ricucire nel lenzuolo
ricamato ricordo di antenati
e a ridar vita l’acqua al secco melo.



Tutti i successi neanche all’ippodromo
se i trofei nella vetrina esibiscono,
un David neanche se uno fosse uomo
d’aver riplasmato più bello e buono
o aver piegato Odoacre superbo
nello spodestare Augusto il legittimo,
non importa se guaristi dal morbo
gli egizi durante il flagello, il settimo,
la gazzella neanche se coi denti
riuscì a scampare al morso della tigre
e la pioggia se spense tutti quanti
gli incendi la stagione delle sagre.




mercoledì 16 luglio 2014

HANDARET 24

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio.

Henry Moore - Locking Piece


Una nuova prosa dal romanzo in corso di Gerardo Allocca, Lungo il muro

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  Del non dal volevo dire, mi correggo. Parlavo effettivamente di grammatica musicale e in musica una battaglia navale non è come quella di Salamina. Ci sono, per dirne una, i segni di diesis e delle battute, che mancano invece nei cataloghi di parati, e in ciò già si vede la differenza. Un’altra è che, per mandare un pacco postale bisogna mettere l’indirizzo, qui no, basta spingere il tasto del piano nell’ascensore e viene automaticamente visualizzato il codice fiscale. Ecco, è così che fanno in Italia quando espletano un concorso, nel conteggiare il punteggio del candidato inseriscono alla fine quanti santi in paradiso ha, e poi ricalcolano il tutto, addizionando l’ultima voce, che però non compare negli atti ufficiali. La graduatoria così stilata tiene conto anche di quanti uccelli vide in volo Romolo e di quanti ne vide Remo, dopodiché, se tutto quadra, Remo viene ucciso e si continuano a lavare i pavimenti del 6° piano. Non si tratta, dunque di cambiare la marcia del camion con il carico di tubi per l’edilizia, ma piuttosto di considerare con attenzione donde provenga il candidato e, se, che dire, le poesie saranno romantiche, si impasterà più cemento, se il canotto sarà di gomma, si acquisterà più carburante per il motore. Alla fine il candidato che viene da Roma o da Torino avrà 12 punti, i peperoni costeranno 34 centesimi in meno, le olive saranno nere.
  Per lo più avverrà anche che la luna sia in congiunzione, per cui o le batterie saranno di fuochi pirotecnici o i calabroni ronzeranno, facendo sì nel complesso la circonferenza misuri 837,681 cm e il cancello sia verniciato in blu. Dimenticavo: il candidato che viene da Napoli avrà 11 punti. Insomma sul modulo dell’iscrizione alla palestra va messa una sola croce e non due, per evitare che poi i dinosauri abbiano lo scheletro e le botti siano di cognac francese e non di madera spagnolo. Lo afferma anche la costituzione, quando dice che un’oliva coltivata in Puglia è vendibile sfusa, una pizza preparata a Castellammare di Stabia in cartone confezionato, cosicché un impianto elettrico in un’abitazione non deve mancare della messa a terra.
  La stessa Costituzione sottolinea pure che gli italiani, non essendolo tutti allo stesso modo, come appare anche dal Deuteroisaia poc’anzi citato, devono guardare la televisione, e la RAI o i canali milanesi sono tenuti a spiegare come bisogna esserlo, così da uniformare il rilascio degli scontrini fiscali e permettere il corretto tuffo in piscina. Allo stesso modo, quando si assiste a una gara di calcio, si sarà sicuri che il risultato non è stato già stabilito a tavolino. Uno 0 a 3 non somiglierà nemmeno lontanamente alle vacche in Puglia, tutt’al più sarebbe come il radicchio, se si assistesse a un 7-1.



  Ma non è questo di cui volevo parlarvi, bensì del 4-2. Fu quando a Napoli sorse tutta una schiera di insigni musicisti, che va sotto il nome di scuola napoletana del ‘700. Non dico che allora le cicorie si impacchettassero in pet, ma almeno che Brahms era tedesco. Questo servirà a capire come nella costruzione delle automobili il motore si monta alla fine, laddove in ferramenta non si può acquistare, volendo, della maggiorana. Per fare un esempio, una Bmw o una Porche hanno il motore a 5 cilindri, dunque la salvia è anch’essa un’erba profumata, ma una rivista illustrata no, non dice mai cose vere in assoluto, sono spesso montature. Ora, partendo da ciò, sarà possibile discutere della coltivazione dei carciofi. Infatti, il caposcuola della scuola partenopea del ‘700 fu senz’altro, crediamo Alessandro Scarlatti, campione del barocco, ma di un barocco già scaltrito e limato, già cioè maturo e ricco della lezione e delle esperienze monteverdiane e frescobaldiane, perciò diremmo secondo stile, proiettato quindi nel secolo dei lumi, ibrido e perciò inedito. Come una sega elettrica, orbene facilita il lavoro di un boscaiolo e una zanzara ronza nelle case d’estate, così la radice quadrata del numero è il risultato del problema, nel senso che Scarlatti padre proveniva dalla Sicilia, ma si stanziò presto alla corte napoletana. Il diretto corollario è che il trapano può fare fori di vario spessori, ma il fischer deve essere al massimo di 5 cm. Infilatolo nel foro, si potrà procedere all’esecuzione delle sinfonie e dei concerti dello Scarlatti, che compose anche molte opere liriche. Sarà cura, poi dell’operatore di stringere bene la vite nel fischer, dimodoché, studiato a dovere lo spartito del musicista napoletano, si assicuri il mobile pensile alla parete, dentro il quale potranno collocarsi non so, libri, soprammobili, specchi, vasi con fiori, come un soggiorno che si rispetti esige. Sarà opportuno, inoltre provvedere a che i fiori nei vasi o siano artificiali (il che garantisce che la rata dell’assicurazione sia del 25 marzo) oppure, se freschi, siano a tempo debito innaffiati, onde impedire anche che ci si dimentichi di cambiare l’olio nella Renault. Basterà a tal proposito rammentarsi che Scarlatti si chiamava Alessandro, a differenza dei fichi di Smirne.
  Questi, per la verità sono d’importazione, ma che vuol dire, che con dei tulipani e delle ortensie non si possa fare un fascio coi fiocchi da regalare a un onomastico? I fiorai sanno farne di tutte le specie e, malgrado costino troppo, non sarà mica vero che una composizione floreale non permette di prevedere il futuro a un indovino, cosicché si badi bene di timbrare il biglietto prima di mettersi in treno. In fin dei conti, il carburante per auto costa pur esso, e allora è meglio Ariosto o Tasso? E’ pacifico che un treno ad alta velocità rovini il paesaggio e una conchiglia di mare sia dura, quindi una lucciola lampeggerà sulla siepe e con essa si capirà che si è in campagna. Essendo colà, è ovvio che a marzo si entrerà in primavera e a carnevale farà freddo, contrariamente al salame ungherese. Si vede che questo alimento si vende, analogamente al cinema di consumo, che, brutto, ma appetibile al grosso pubblico fa botteghino nelle sale italiane. Ciò dimostra che gli asparagi non sono cavoli, ma non toglie che i critici settentrionali siano per Ariosto a spese di Tasso e del suo successore Giambattista Marino, napoletani, almeno, il primo, di origine. Chiaro segnale, questo che una chiave stringe i bulloni.
  E se per noi, invece Tasso è imbattibile e Marino altrettanto, per un gommista i bulloni delle ruote si possono anche stringere con l’avvitatore elettrico, il che ci consente di affermare come regola generale non fidarsi delle previsioni del tempo. La melodiosità di Alessandro Scarlatti, conseguentemente a quanto or ora riferito sui gommisti, andò in seguito sempre più velocizzandosi ed essenzializzandosi in un discorso di maggiore acutezza e asciuttezza sonora, che valeva dire anche maggiore adesione ai tempi moderni avviati verso la prima rivoluzione industriale e una laicizzazione sempre più spinta della società e dell’individuo. Fu questo ciò che in termini calcistici si chiama corner, in quanto a tirare si poteva o con il destro o con il sinistro e la bandierina poteva essere rossa o gialla o di altro colore. In tal modo con un colpo di testa sotto rete, calciato il corner, si poteva segnare oppure no, e ciò escludeva senz’altro che i turchi potessero arrivare fino a Vienna. Ma non che un boogie boogie facesse impazzire la gioventù del dopoguerra, al punto che gli eredi di Scarlatti si chiamarono Scarlatti figlio, Giambattista Pergolesi, Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa. E così pure il lunedì in albis e la benedizione urbi et orbi. 
  La candelora no, visto e considerato che una corsa di cavalli degna di questo nome, se non si fa all’ippodromo, che corsa è? Direte voi, ma si può fare anche un picnic tra i campi ad aprile! E’ vero, ma poi chi ci dice se l’inchiostro nella stampante non sia esaurito? Allora bisognerà tenere già pronto di riserva da installare il ricambio, sennò ditemi voi come potrà continuare la guerra di Troia. Mettiamo che Agamennone, infatti si indiavoli per una serva come Briseide, è presto detto. Al massimo, a quel punto bisognerà vedere se El Cid Campeador è disposto a prendere il posto di Achille, sennò addio Iliade. E fosse solo questo: si rifletta solo che dei fossili di mammuth possono pesare e si capirà come, dovendo guadare il fiume Schat-el-arab, ci vuole quanto meno un barcone di quelli buoni. E non vi dico se viene a piovere mentre stanno giocando Argentina-Uruguay.
  In fin dei conti la cosa si riduce a prendere una tenaglia con il manico isolante ed estrarre il chiodo da 7 da dentro la trave di legno, così da poter poi mettere in funzione l’impianto stereo e ascoltare le grandiose armonie di Jhoannes Brahms o qualche quartetto da camera di Robert Schumann, ammesso e non concesso che la data di scadenza della rata sia quella e non invece il settimo comandamento. Perché, altrimenti? Altrimenti Troia potrebbe essere non espugnata e Paride fare il galletto con Elena vita natural durante.
  E vi parrebbe giusto? Sarebbe come il volo di una vanessa e la ceralacca delle api, ossia alla fine vuoi vedere che in Italia non ci sono i corrotti e i mafiosi? Ma via, e allora tanto vale agitare una birra e, stappatala, vedere quanta schiuma si fa. Senza dimenticare che Scarlatti figlio si chiamava Domenico e a un certo punto si trapiantò in Spagna presso quella monarchia: si dice per dei pettegolezzi alle sue spalle insorti a Napoli negli ambienti di corte o chi sa perché altro, bella roba. Lui, Domenico scrisse soprattutto per clavicembalo, ma oggi quelle composizioni vengono spesso eseguite nella trasposizione per pianoforte, che allora non esisteva, e sono, tante, toccanti e geniali. Per esempio, sono in vendita degli astucci per cellulari e per ripararsi dal sole estivo non c’è di meglio che un ombrellone, come pure le antenne paraboliche e gli orang-utang.
  Né va trascurato che Domenico Scarlatti fu un precursore della musica di Mozart e Haydn, dal momento che, se proprio non poteva parlarsi di sostituzione del lavello con una lavastoviglie, i gatti miagolavano sempre. Effettivamente Scarlatti figlio portò a compimento l’evoluzione formale già intrapresa dal genitore, cioè trasformare inconsapevolmente il barocco in rococò musicale. Le sue pagine, infatti sono vivacissime, sobrie, quanto tirate, concentrate, serrate pur all’interno di un’intelaiatura classica per quei tempi e si discostano nettamente dalle sbavature del suono del secolo precedente, puntano dritto verso la personalizzazione e l’esaltazione dell’individuo con i suoi diritti, che troveranno negli spartiti di Volfgang Mozart la loro consacrazione definitiva. E’ una specie di rinascimento musicale a celebrarsi con Domenico Scarlatti, che prepara il terreno per il superamento conclusivo del barocco. Non voglio dire con ciò che un portaombrelli debba essere per forza di ferro, né che in automobile sia meglio che in treno, ma solo che, nell’accingersi a un versamento bancario, bisogna tenere a mente il proprio numero di conto. Del resto, uno i soldi può anche spenderli per, che so, un orologio prezioso, ma poi non si venga a dire che oggi fa troppo freddo e gennaio ha rincarato la mano oppure il bowling. Lì, per dire, un bello stracking mi farebbe davvero esultare, anche se tutti sappiamo che il vero champagne è francese.
  Scarlatti figlio, dunque, sulla scia del padre, costituì il vero ponte musicale tra un Monteverdi e un Haydn, operò nella musica strumentale qualcosa di paragonabile alla riforma di Gluck in quella vocale. Lo potremmo definire come un umanista postlitteram della musica, le vacche in Puglia, cioè, non riguardano gli scommettitori del calcio. In altri termini, la scuola napoletana del ‘700 avviò il processo di umanizzazione della musica, che dai piedistalli delle statue mitologiche delle corti e dagli stalli dei cori delle chiese, si calava nella vita quotidiana, proiettata verso l’urto successivo con la classe aristocratica, che esplose con la Bastiglia. Non ci furono in quella scuola, è vero radiotecnici e operatori di borsa né venditori di materiali elettrici e frigoriferi, ma ciò non significa che, dovendo fare un viaggio alle Canarie, uno non possa prima prenotare i biglietti e fare una cura termale. Quello che è assolutamente da sconsigliarsi è l’uso di haschisc e maryuana, allorché si debba potare in giardino, se non altro per l’opportunità di non far coincidere la potatura con la festa di S. Giacomo.
  Il nostro discorso fin qui condotto ci porta dritti dritti a discutere della prossima riapertura della stagione della caccia. A me, per la verità le pernici e le quaglie nel carniere piacciono meno dei fagiani, per quanto in fondo bere la cicuta fosse affare di quel famoso greco, pertanto un bel colpo in canna sarà salutare ai fini della buona riuscita di una battuta venatoria. Anche la volpe o il cinghiale si possono cacciare, con la differenza che alle casse di un supermercato ci sono le commesse e un pennello serve a pitturare le pareti. La stessa pesca va fatta, non come la caccia col fucile, ma con la canna, il che ci obbliga poi a calcolare la superficie, affinché non avvenga che la pittura non basti per tutta la stanza. Qualora invece si opti per la carta da parato, si dovrà premere maggiormente sul pedale dell’acceleratore, onde far sì che la foto salvata sia quella delle vacanze a Ischia e non lo skotch.
  A tal fine, si osservi questa avvertenza, che in tanti affari conclusi in Italia c’è lo zampino del malaffare, pertanto si badi bene a non srotolare lo skotch in più, sennò potrebbe succedere che, nell’aprire il rubinetto della doccia, esca l’acqua fredda e si sia costretti così a lucidarsi le scarpe impolverate. Tutti sanno peraltro che il lucido per scarpe va acquistato e allora non ci si lamenti se alla televisione trasmettono sempre quei banali gialli in serie, che finiscono sempre con la cattura dell’assassino e con il successo di questo o quell’investigatore, pupillo del pubblico da addormentare. Alla fine, si dirà, una insulsaggine in più una in meno, sempre le patate si devono pelare se si vuol fare un bel purè e sempre dover fare un fax al solito numero dell’agenzia per prenotare un viaggio di 3 giorni a Ibiza. Non solo, ma i cateti in un triangolo rettangolo sono 2.
  E con ciò? è legittimo domandarsi. Ricordarlo, ebbene, è essenziale per fare benzina, quando l’addetto vi interpella per sapere quanto; allora la risposta da dare è senz’altro i miei genitori mi chiamarono col secondo nome Ferdinando perché il nonno si chiamava così e il benzinaio capirà. Inoltre i cateti del triangoli servono nel momento in cui si monta la panna, che cresce meglio ed è più pastosa quanto più il logaritmo decimale si avvicina alla quarta potenza. Il calcolo riesce perfetto se si tiene conto che su 1000 persone nel nostro paese ben 873 non rispettano in toto il codice della strada.
  Le infrazioni alle regole stradali costituiscono uno dei più preoccupanti problemi che si pongono i meteorologi, nell’approntare i bollettini del tempo. Essi studiano come, addomesticando i loro responsi, riuscire a diminuire gli incidenti automobilistici, col prevedere quale sarà l’umore che il tal dei tali avrà uscendo di casa e il numero di conducenti che avranno dormito poco a causa del caldo estivo, anche perché sembra accertato che un carciofo va coltivato. Lo stesso oltre tutto va sfogliato ben bene, sennò è duro e tiglioso sotto i denti.
  Tornando a noi, da un canto non è che mio nonno si chiamasse proprio Ferdinando, dall’altro è ipotenusa in fin dei conti il vero nome del terzo lato. Ferdinando si chiama anche mio cugino, ma non viceversa, come si potrebbe invece a ragione pensare, la IV ecloga, che parla di Melibeo e nemmeno l’affare che si usa quando si temperano le matite. Lo stesso Schubert dopo tutto si chiamava Franz e allora il punto non è questo, il nome del nonno, cioè, ma quale sarà il risultato dell’incontro di pugilato Maletti-Scogna.
  A tal riguardo, che Giambattista Pergolesi scrivesse un immortale Stabat mater e la celebre Serva padrona a Napoli nel XVIII secolo non fa testo, ma l’aver scommesso ben 700 euro su Scogna sì, malgrado le tentazioni di S. Sebastiano e la disfida di Barletta. Il Pergolesi sono sicuro che non avrebbe scommesso su Maletti, ma ciò non toglie che l’alluminio sia più leggero. Tuttavia la musica del compositore napoletano, estremamente accattivante ed emozionante, compiva altri passi in avanti verso la conquista di uno stile più moderno e aggiornato, così come, nell’ambito dell’opera buffa, quella di Giovanni Paisiello, che molto ha suggestionato, c
rediamo, il Così fan tutte del salisburghese. Tanto per meglio intendere quanto veniamo dal dire, si pensi che una ruspa viene molto utilizzata nei lavori edilizi e stradali, ma un frullatore non serve per fare un caffè.
  Una caffettiera sì, e ai fini della vendita delle indulgenze e a quelli della questione omerica, in sostanza per dire che, bollendo l’acqua, il caffè sale e viene versato nelle tazze, ma il fatto che i fondi rimasti nel passino vengono cestinati la dice tutta circa la costruzione del parco residenziale, in cui per l’appunto è previsto l’allestimento di un campo da golf e di una piscina coperta, così almeno, quando la luna è in congiunzione, l’autotreno trasporterà olio per friggere. Quello di oliva è più adatto a crudo, tant’è che spesso i tassisti, al momento di esigere i soldi per il percorso, dicono alla prossima, ma quando sarà la prossima, se la luna in congiunzione non si vede mai in cielo e in teatro non danno Re Lear da 6 stagioni? Tanto varrebbe dire prosit e alzare il bicchiere.
  Ovviamente questo è possibile solo se i bollettini parlano di mare grosso alle Azzorre e solleone alle Bahamas, senza dimenticare la caccia grossa nella savana e la fabbricazione della vodka. Negli altri casi farà d’uopo regolarsi diversamente, come compilare un vaglia postale o leggere 3 pagine da Via col vento oppure fare del giardinaggio o coniugare il verbo al gerundio o infine paraponziponzipò. Unica cosa da escludere sempre e comunque, secondo quanto contempla il 4° comma dell’articolo 379, qualora etc etc il richiedente etc etc e l’acquirente etc etc quella cosa è vietata. Sarebbe a dire il rinoceronte ha un solo corno.
  Ma un cervo? Dio quante, in vari palchetti e ordini, e perché poi la femmina no, privarsi di un così spettacolare corredo in testa? Stringi stringi poi val più la perla di un’ostrica che lo zoccolo di un’alce e, se proprio dev’essere, l’asta di un ombrello è appuntita. Ma la proboscide di un elefante è più lunga, così conviene fare benzina prima e non dopo. Infatti, è vero che la Monnalisa è esposta al Louvre, ma il GPL costa meno e il metano ancora meno, e allora ditemi voi se non conviene studiare il turco, almeno lì c’è Troia.
  E se quel bellimbusto non avesse fatto becco Menelao, oggi forse ci andremmo come a Pompei. A proposito, lo sapete che, parlando di Pompei e dell’eruzione pliniana di cui parla il nipote in una sua famosa epistola, quel Plinio il giovane fu lui a ricevere il famoso rescritto di Traiano e da allora ad oggi sembra che le vetture elettriche stiano ribassando e addirittura consumino anche meno, al punto che si dice comunemente meglio un amico che un parente? Buono a sapersi, si penserà, visto e considerato che di questi tempi le discoteche vanno forte e i giovani preferiscono più i Dj, mentre una volta c’era una fata e un castello e poi vissero felici e contenti, non esclusa l’eventualità che si rompa la centralina della linea telefonica e si resti senza internet.
La segnalazione guasti va fatta, si tenga a mente, al 1828282.
  E veniamo a Domenico Cimarosa. A che proposito, sorge spontaneo? Ecco, dal momento che la segnalazione del guasto va fatta, vorrà dire che non vissero sempre felici e contenti e perciò il Dj non è quello, ma un altro, senonché fu proprio quello che disponeva di una macchina elettrica, e
allora come si spiega che Plinio il giovane descrisse l’eruzione del Vesuvio, se proprio Menelao fu fatto becco dal bellimbusto? Tutto torna se consideriamo che un contatore della corrente misura in Kw/ora, per cui all’accensione dello stereo ci si aspetterebbe un brano alla consolle del Dj, mentre invece, avendo la ditta degli ascensori comunicato che è attivo anche il bottone per il terrazzo, non sarà più necessario andare a stendere i panni dal balcone o salire a piedi fin lassù, cosicché basterà chiamare alla cornetta per vedersi portare a casa la pizza e dallo stereo, sorpresa sorpresa, non potrà più uscire quel brano da discoteca, ma la il set al cinema o al tennis, in poche parole il concerto per oboe di Domenico Cimarosa.
  Aversano, fu l’ultimo esponente della scuola musica partenopea del ‘700, colui che consegnò le sue ricerche stilistiche direttamente nelle mani del nuovo corso strumentale e vocale illuministico. Cimarosa portò alle estreme conseguenze il lavoro dei due Scarlatti, avviandolo decisamente verso gli sviluppi ritmici e armonici del rococò, così da porgere l’ultimo addio alla stagione barocca dei Monteverdi e Frescobaldi. Con lui la musica divenne fervore, attualità, vitalità estrema, umanesimo, obiettività, progresso. Non per nulla le candele si sfanno per la cera, mentre i cavalli nitriscono dilatando le froge, a conferma che il teorema era quello di Pitagora e un Dj vale l’altro, a parte il fatto che le noci di zenzero sono delle spezie come quelle moscate. Vengono tali spezie da paesi esotici e ciò ci conforta nell’idea che i lampioni devono essere accesi la sera. Evidentemente, se fosse buio per le strade, un serpente starebbe ai tropici e allora come potrebbe un conto corrente avere le entrate e le uscite?
  Un assegno, per esempio può essere versato o incassato in liquido o emesso, vi sono 3 possibilità perciò che giustificano la necessità che le bucce siano di limone, onde permettere che, una volta preso l’autobus 19 b, uno scenda alla sesta fermata e vada a vedere la mostra di Georges Braque al 3° piano. Altrimenti le scorze saranno di arancio, con la conseguenza che, sedutisi al bar, si converserà con il clarinettista dell’orchestra e, siccome le ruote sono 2, o si tratterà di una bicicletta o una motocicletta, ma il camion sarà a rimorchio. In realtà esso trasporterà carburante, dimodoché, non potendo un cabarettista fare anche contemporaneamente durante lo spettacolo il piastrellista, dovranno essere per forza 31 i giorni di maggio e quindi mi sembra ovvio che la pallanuoto è uno sport, se non altro a motivo che in un rally le macchine in gara devono coprire grandi distanze, purché il libro della Bibbia non sia l’Abacuc. Abacuc era, precisamente un profeta e un profeta non guida certo un camion con rimorchio, né fa il cabarettista, in conclusione la mostra non potrebbe essere di Braque, se è vero che le bucce saranno di mandarino.
  Medesime ragioni ci impongono di contestare la fattura, dato l’importo non corrispondente al pattuito. La cifra era 23481,36 e non come scritto nell’Esodo, gli ebrei che passarono il Nilo erano di più, e non ci si può appellare ai Giudici per il semplice motivo che le razze sono pesci come lo sono i pescecani, dunque la miglior cosa è bagnarsi nelle acque del Gange, per poi firmare l’assegno. Fu perciò che Domenico Cimarosa aderì alla Repubblica Partenopea, fianco a fianco con i rivoluzionari che scrissero forse le più belle pagine della storia della Campania, finalmente libera di se stessa, e alla sua caduta scampò alla forca solo con la fuga prima in Russia poi a Venezia, dove chiuse i suoi giorni e la gloriosa esperienza della scuola napoletana forse il veleno dei reazionari monarchici. E non vi dico che successe dopo! Un gatto sotto casa dove giaceva cadavere Cimarosa miagolò e, dato che, come ognun sa con il silicone oggi si sigillano i rivestimenti dei bagni, non poteva l’acqua non scorrere nella vasca da bagno, circostanza questa che autorizzò la riapertura del processo per l’uccisione di Aldo Moroni. Il teste a carico dell’imputato già assolto era tal Giusto Andretta, il quale, di professione pubblicitario, ebbe l’ardire di sconfessare la perdita dell’acqua nel bagno, adducendo a sostegno che la sua ultima campagna a favore delle lavatrici Marlon si basava sullo slogan con la Marlòn non prendi magòn e come poteva uno non metter su il magone, se perdeva l’acqua nel bagno? Risultato ne fu che Paisiello compose l’inno del regno di Napoli e l’imputato del processo fu rilasciato perché innocente. E, siccome poco dopo anche un cane abbaiò, il pensiero che le gonne all’ultima moda sarebbero state lunghe sotto il ginocchio s’impadronì di tutti, tant’è vero che, nel decollare un grosso jumbo dall’aeroporto, un taxi si fermò davanti all’atrio di un palazzo e il passeggero, diretto agli uffici della filiale della casa di motociclette, pagò. E chi l’avrebbe mai detto che il jumbo avesse a bordo 463 passeggeri e fosse diretto a Dortmund! Fatto sta che l’agricoltore sul trattore tra i filari di viti premette sul cruscotto start.

sabato 5 luglio 2014

COERENZA POETICA

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio.


Michelangelo Merisi  -  Vocazione di S. Matteo


Continua il discorso poetico di Gerardo Allocca:



ALEGGIA L’OMBRA DI ALARICO

Non erano gabbiani sulla rotta,
quelli che avvistammo, con gli strumenti
di bordo guasti e il mare grosso a dritta
e manca. Quegli orecchini dorati,
che indossasti alla festa di Natale
erano chincaglieria, quel sentore
di gelsomini era lì, lungo il viale
del giardino, eau de coulogne. Le sere
d’agosto, che parevano mattine,
le buie ombre morbide – dei numi in viaggio –
come pensai, al tempio tra colonne,
erano vandali pronti al saccheggio.