L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Continua la presentazione di pagine nel mio ultimo stile. Questa è la volta del secondo stralcio del brano Axelrod del mese passato, che si riallaccia al primo e lo sviluppa. Note sugli accorgimenti tecnici sono a questo punto superflue, niente di nuovo rispetto all'immediato trascorso. Purtroppo niente di nuovo anche nell'Italia letteraria e civile, la prima in mano sempre ai soliti clan, che fanno i comodi loro alle spalle dei cittadini.
Continua la presentazione di pagine nel mio ultimo stile. Questa è la volta del secondo stralcio del brano Axelrod del mese passato, che si riallaccia al primo e lo sviluppa. Note sugli accorgimenti tecnici sono a questo punto superflue, niente di nuovo rispetto all'immediato trascorso. Purtroppo niente di nuovo anche nell'Italia letteraria e civile, la prima in mano sempre ai soliti clan, che fanno i comodi loro alle spalle dei cittadini.
AXELROD (II-continuazione)
Per di più i coccodrilli avevano la coda,
implicando così nettamente che anche le oche non volassero, intendo la
perpendicolarità dei lati del rettangolo. In tal modo era ovvia l’affermazione
o prendere o lasciare. Ed invero, non c’erano alternative possibili alla
escussione dei testimoni in un processo, in vista anche della caccia alle volpi
dipinta nel quadro, la quale era un ulteriore punto a favore della squadra di
pallavolo, per la semplice ragione che la palla o sale o scende o va in
orizzontale. Analogo discorso vale per la filatelia, in cui perciò non conta se
uno ha il raffreddore o no.
Conta, invece quale sia il numero di targa, se
non altro per la storia di Adamo ed Eva, che, essendo due, non potevano formare
insieme l’esercito dei Filistei e quindi… Ora, ciò assodato, armato il galeone,
imbarcate le provviste e le mercanzie, mollato l’ormeggio, si poteva partire
per l’America. Non Morlacca, che, vista l’ora tarda e l’oscurità in una zona a
lui estranea, annunciò ai suoi amici che lo attendevano a casa loro che per la
sua visita se ne sarebbe parlato l’indomani, non voleva arrischiarsi tra quelle
strade di campagna e per la notte si sarebbe sistemato alla meglio in qualche
alloggio del posto, non a caso aveva intravisto nella piazzetta del borgo una
locanda. Alle preghiere all’altro capo del telefono dei Forlese di permettere
di venire loro incontro per poi guidarli a destinazione, certo ci sarebbe
voluto un po’ di pazienza, stando che quei paraggi erano distanti alcuni
chilometri e anche a loro non era facile districarsi in quell’intrico di vie e
viottoli rurali, Morlacca rispose che con l’umore di sua moglie già piuttosto
nero, era meglio non correre altri rischi e rimandare a domani.
Non è che egli volesse attaccare
manifesti pubblicitari sui muri di Shangai, no, la sua intenzione era ora
un’altra, ossia il perimetro e non il volume. In sostanza, Morlacca saltò giù
dalla sua vettura e s’incamminò verso quella che lui aveva chiamato per
telefono locanda, ma che in realtà recava soltanto la scritta affissa di
trattoria. Egli non voleva recare disturbo ai Forlese, per cui aveva scommesso
a se stesso che lì avessero anche da dormire, ma ora ne dubitava. Nonostante
ciò, gli aeroplani partivano e arrivavano a quell’ora a Buenos Aires, la
guardia notturna Starocci si preparava a fare il suo giro di sempre per Nola,
le pale eoliche ruotavano, la televisione continuava a trasmettere le solite
porcherie, i cammelli avevano due gobbe. Non poteva allora dirsi altro che a Teano,
comune cui apparteneva quella frazione di Funicelle, si condannò il mezzogiorno
e la Campania a rimorchio del settentrione e di Roma, quando poi le frittelle
possono anche essere di alghe e i maccheroni alla besciamella, nel senso di
punto e basta.
In altri termini, Garibaldi avrebbe anche
potuto, lui repubblicano, lasciare alle genti da lui affrancate dalla
dominazione borbonica l’autonomia di gestione pubblica nel quadro di un’Italia
unita sì, ma decentrata, così da evitare il bavero del cappotto, la freccia, il
profumo spray, il carrello abbassato del velivolo. Bastava che dicesse le
sciarpe si mettono quando fa freddo e i meloni si coltivano e non avremmo avuto
le scarpe numero 43 e i bottoni di madreperla grigi: non si sarebbe fatta
d’ogni erba un fascio, italianizzando forzatamente tante realtà diverse, ma
amalgamandole nel rispetto della loro individualità. Ci voleva praticamente una
virgola.
Essa avrebbe permesso al pesce di essere
d’acqua dolce, non il lampadario. Quest’ultimo, venendo appeso in soggiorno, fa
luce e così uno può distinguere se sta mangiando un biscotto o una caramella,
con il risultato che spesso preferisce un caffè. Ora, mi pare il meno
zuccherarlo, a meno che non si creda che il climatizzatore in automobile serve,
nel qual caso non è questione di carciofo sì carciofo no, ma di rovesciare il
calzino. Ciò fatto, non resta che addizionare 37 e il gioco è fatto.
Ecco il perché Paolino Morlacca da Saviano gioì
nell’apprendere che la trattoria Il casareccio, dove aveva chiesto in proposito
al gestore, un signore più in là della cinquantina, con fare mellifluo, ma in
fondo un campagnolo bonaccione, disponeva di una camera per la notte, per
fortuna libera. Si trattava solo di acconciarvisi per quella volta, non dopo
d’aver desinato per la cena. Il problema era a quel punto stabilire se una
figura geometrica ha la superficie maggiore o minore.
Se maggiore, non ci vuole il telepass al
casello autostradale, se minore, le polpette; in ogni caso sarà indispensabile
allacciarsi la cintura nel decollare all’aeroporto, salvo la marmellata di
albicocche, purché le carte non siano da gioco e la partita di tennis non sia
al secondo set, altrimenti basterà girare bene il caffè nella tazza e pagare
alla cassa. Appurato, dunque se la superficie è l’uno o l’altro, il passo
successivo consisterà nel fare punto e accapo, scrivendo la parola ihihihihih.
La quale, come ognun sa, appartiene al
vocabolario equino, indicandoci chiaramente che = la superficie non può essere,
altrimenti le vacche in Puglia protesterebbero, abituate come sono a tanta
gente che le pensa, invece di pensare ad altro di più serio e costruttivo.
Tanto più che i tabaccai vendono anche il sale e lì ci sono tutti quei
contadini che fanno l’olio sotto quel sole che pare l’Africa.
Si spiega così come Paolino Morlacca,
sistematosi con la moglie e il figlio per la notte nella trattoria Il
casareccio, prese posto con loro a un tavolo della sala con veduta sulla piazza
del borgo, dove sarebbe stata servita la cena. Per la verità, riguardo ad essa,
bisogna dire che le biciclette vanno a pedali, gli aliscafi a diesel, le rane
saltano.
Vedendo Fiorenza che nella piazza sotto i loro
occhi era montato un palco con dei faretti a farvi luce e vi si era assembrata
al davanti della gente, affluita anche da fuori Funicelle,
discesa com’era quest’ultima per lo più da delle
vetture giunte da poco e, alcune parcheggiate in vicinanza, le venne spontaneo
– Chi sa che ci faranno là fuori? – e Ferdinando a ribattere – Sarà un concerto
rock -, in breve rimbeccato dalla madre – Già, e dove sono gli strumenti? Poi
dov’è la gioventù? Si contano sulle dita i giovani,
sono più gli adulti e i vecchi! - .
Intervenne Morlacca – Non la fate lunga, adesso chiedo al trattore -.
Ovviamente chiederlo differiva dal bullone, per quanto la romanza non sia
un romanzo e perciò il brillante non è un diamante, da cui mi sembra doveroso
argomentare che sotto e sopra non sono la stessa cosa, ma la
moquette.
Il trattore soddisfece la curiosità – C’è,
dalle dieci e trenta all’una, un recital di novelle in campagna. Ogni anno si
tengono qui, sotto le stelle di luglio, tre serate in cui vengono proposti in
pubblico tanti racconti qui pervenuti, tra i quali alla fine ne vengono
premiati tre: è una nostra tradizione che dura da vent’anni. Arriva gente dai
dintorni e anche da più lontano, viviamo un po’ il nostro momento annuale di
gloria paesana. E’ l’occasione in cui ho più clienti, molti dei forestieri
hanno già cenato a questi tavoli, sa, adesso, vede, insieme a voi ce ne sono
ancora pochi. E’ ora, stanno per dare inizio alla recitazione - . Non c’era,
pensò Morlacca nel ringraziare,
che approfittare dell’occasione per essere della partita e far passare con un diversivo la serata. Fiorenza
approvò, Ferdinando arricciò il muso; comunque fosse, sulla motocicletta ci
voleva il casco, non il cric.
Fu perciò che la dizione dei racconti ebbe
inizio, mentre loro erano ancora al tavolo e finivano la cena. Mancò poco che
stucco e stecco fossero sinonimi, con la complicità del trucco, e senza
escludere il tacco, se è vero, com’è vero, che il rovescio consisteva nel fatto
che l’innocente era colpevole, ma non lo sciame di mosche. Non essendoci alcun
processo in corso, ma solo una cena in trattoria, i Morlacca, completato il
loro pasto serale, né innocenti né colpevoli, si alzarono per confondersi tra
il pubblico che assisteva in piazza alla serata di recitazione e, siccome la
folla non era molta, poterono occupare dei posti in una fila con buona visuale
e acustica e assistere tranquillamente, quantunque con un po’ di ritardo, alla
manifestazione dal vivo.
Non era come dire quando mi rado uso il dopobarba, ma più o meno l’ortopedico, visto e considerato che i CD sono di forma rotonda e il
termine CD è un neologismo (da intendersi come parola estranea al vocabolario e
di nuovo conio, in questo caso di radice non italiana, ammesso e non concesso
sia possibile stabilire che cosa sia italiano in Italia), cura le ossa. Tanto per fare un esempio, le fotografie sono a
colori. Lo stesso vocabolario italiano non corrisponde al compressore, a parte
la guerra di Troia.
Il nome tosa, inoltre sta a indicare per i
meneghini una ragazza e a Roma niente, donde l’antico detto gobba a levante
luna calante, per farla breve, se trovi un quadrifoglio, sei fortunato. Manco a
dirlo, anche Morlacca si sentiva fortunato tutto sommato di avere raddrizzato
le cose quella volta, specie nei confronti della moglie, che l’aveva presa a
male e adesso sembrava rasserenata. Seguivano, dunque, essi e Ferdinando, i dicitori che dall’alto del palco
diffondevano attraverso i microfoni i testi dei racconti arrivati
all’organizzazione dell’iniziativa. Qui è necessario far osservare che in una
contabilità che si rispetti bisogna registrare da una parte le uscite e
dall’altra le entrate, senza dimenticare l’Orlando furioso, l’autostop e la III
guerra punica, alla fine annotando: quand’ero bambino, non potevo sopportare lo
zio Enrico.
Ferdinando, da parte sua, si annoiava alquanto
a quell’ascolto, ma poi, tutto sommato, gli piaceva la novità di quel posto e
di quella sera, per cui alla fine tollerava e zittiva, facendo mostra suppergiù
di stare a sentire anche lui. Quello che non stava bene proprio era il martedì
al posto del giovedì, non insistessero a voler fare il cambio, neanche se
veniva a piovere e ci voleva l’ombrello, pure se il sabato fosse stato il
mercoledì. Piuttosto era meglio la password CvE67ghut.
Cliccando cliccando, infatti, la t poteva
diventare d e allora poteva capitare il numero 37949. In tal caso si sarebbe
solo potuto cancellare, sennò il brodo sarebbe stato il brando e ci sarebbe
stata una nuova visita dell’idraulico per riparare i tubi del bagno. Ignari di
tutto ciò Morlacca e i suoi assistevano alla manifestazione campagnola e, in
fondo quei racconti, notò Fiorenza, erano - divertenti per la loro ingenuità.
Tu lo sai, io, come anche tu, non siamo esperti di narrativa, ma queste
novellette mi paiono graziose proprio perché semplici e immediate da far
tenerezza - . Il marito si limitò ad assentire con il capo, preso com’era dalla
lettura dell’ultimo brano, dal titolo Un don Chisciotte. Lo aveva impressionato
subito la coincidenza, né la moglie né il figlio, sempre più distratto e quasi
assonnato, se n’erano accorti, che il protagonista portava giusto il suo nome,
Paolino Morlacca ed i fatti raccontati corrispondevano punto per punto alla sua
biografia personale, ivi inclusi il parallelipedo e la radice quadrata
del numero.
Vuoi vedere che la matematica differiva dalla
penisola e si doveva mettere la minuscola dopo il punto, qualora le
motociclette fossero di forte cilindrata, così che in autostrada ci voleva il
triangolo in caso di foratura delle ruote e S. Stefano capitava di venerdì? E
vuoi vedere che la rucola si poteva piantare in coincidenza del venerdì santo,
a condizione che Ulisse non fosse Achille e Priamo non fosse il re, ma il
tostapane? O al verso 108 del III canto ci fosse il freno a mano?
(segue)