L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Joan Mirò - Donna nella notte |
DA PRONUNCIARSI IN SENATO
(III CATILINARIA)
Un mandolino dal golfo
Fino a quando l’aurora non si cambi
in tramonto e le sorgenti non sgorghino
arsenico, non diventino rombi
i triangoli e vile zinco non siano
gli ori nello scrigno, l’ovest s’inverta
in est, il su in giù e non inaridisca
il mare, non mancherà mai la muta
sabbia di gridare la sola lisca
avanzò del cefalo a tradimento
assalito dal pescecane, snella
la colonna di tenere l’affronto
del vandalo a mente, il lampo alla spalla
di abbattersi del pioppo e abbrustolirlo.
Non cesserà di calare il sipario
sul miele delle coppie e ancora al vicolo
di affondare il pugnale del sicario.
L’ORACOLO DI CUMA
Neanche il sambuco sulla corrente
a galla sfuggirà al delta e alle rapide
o la cicogna, quando spira estate,
ai paesi del nord, alle vandale orde
il foro, gli anfiteatri e le sacre
oche, le facciate dei fabbricati
alle intemperie, al sapore amaro e acre
d’assenzio i giorni e inflessibili i fati.
Più le clessidre avanzano, più polvere
s’accumula sul cucù della casa
in centro antico, più mattini e sere
alle spalle divengono la salsa
irrimediabile a un pranzo scontato,
sulla fuga si scorge senza uscita
il vicolo nel dépliant già annunciato
al termine del tour d’agenzia in data.
Incancellabile al bar dietro l’angolo
quel caffè dopo la seduta e applausi,
quel cielo dell’addio a Clara col velo
sui capelli, quel punto al rigo e il “si
respinge” della lettera in cassetta,
quel viso duro e marmoreo a letto.
E ora la fine del romanzo è nota,
si sa della crociera ormai ogni porto.
ALTRIMENTI,
non avrebbero tagliato il ciliegio
nel giardino, rovinando del tutto
lassù i nidi dei merli, l’altro maggio
il cardellino alla finestra il gatto
non avrebbe trangugiato, invasori
mai avrebbero valicato a nord le Alpi,
la ragazza non avrebbe certo ieri
lasciata l’innamorato con colpi
di telefono. Violente abbattendosi
sulla riva, non avrebbero le onde
smantellato il lungomare, due frasi,
diresti un tango ritmato alle corde,
devastato il tuo ottobre non avrebbero,
brodo per diserbare le tue viole,
girando ogni manopola allo zero,
fiaccando il respiro a tutte le vele.