giovedì 1 giugno 2023

JAGGHES 9

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo



Questo mese termina la presentazione dei brani di Jagghes, il paragrafo del mio romanzo Lungo il muro, che sto facendo uscire da diverso tempo su questo blog. E' la degna conclusione di un episodio di Lungo il muro, che ha il sapore tutto sommato degli altri. Un mondo che si ripete, quello di questo blog, perché altro non può esprimere che il precedente. Ma, a ripetermi non sono io solo, quanto anche questa realtà inospitale che ci circonda, fatta apposta per alienarci da essa, a ripetersi è il mondo della cultura italica, sempre ostile e impenetrabile, dominato com'è da clan cinici e torbidi, facenti il paio con il potere pubblico di questo paese, che ricorda il "brutto poter, che, ascoso, a comun danno impera" di leopardiana memoria, supino com'è alle esigenze della globalizzazione, vero capestro per il mondo attuale, apparentemente così aperto e immerso nel benessere, ma in realtà gretto e dalla mentalità medievale. Ecco, non potevo che ripetermi di nuovo, nella speranza che il farlo artisticamente con la mia letteratura possa essere una qualità e non un difetto. Vi lascio al brano conclusivo di Jagghes





Ovviamente il manometro per la misurazione non doveva essere confuso con il barometro, come fecero molti automobilisti. Non essi però, ma i meteorologi, in cambio, ricorrendo ai barometri, date le file dai gommisti, fecero indovinatissime previsioni del tempo. Nonostante annunciassero pioggia e maltempo per tre giorni di seguito, la vendita dei tulipani non calò, anzi furono le Volvo, non le Opel. E ci fu chi dalle reti Sky annunciò che, dato il protrarsi degli affollamenti presso le officine dei gommisti, a Napoli era stato ufficialmente deciso di porre fine una volta per tutte alla diatriba su chi fosse l’autore dell’affresco di palazzo Schioppa, ma non si sapeva come. Il cronista Sky aggiunse anche che le dalie non erano camelie, e molti non capirono. Manco a farlo apposta, in effetti, le gomme delle macchine erano 4+1, quindi bisognava aggiungere 1, il che giustificava pienamente quell’appendice nella notizia da parte delle reti Sky.

Fatto si è che numerosi telespettatori pensarono bene, una volta appresa l’informazione sull’affare dell’affresco, che, come le dalie non erano camelie, così non si doveva più andare alle partite di calcio su tutto il territorio nazionale e allo stesso modo altri non vollero più acquistare giornali e spensero la tivù. Similmente la nostalgia. Per di più i telespettatori erano sia maschi che femmine, dunque, non essendo unisex, indossavano abiti di taglio estivo. Ne viene anche che l’acquedotto serve le case dei cittadini, così come le linee telefoniche, della luce e del gas. Altra conseguenza è che un concerto di musica da camera si può fare. Inversamente una lavastoviglie va caricata col sapone, per cui non ha senso dire questo quadro è brutto. Resta il fatto che le albicocche sono morbide, i mobili di legno, i lampadari pendono dal soffitto, neanche le carote non stessero sotto terra, come le patate, e gli zucchini non fossero verdi. Per il resto, i cavalli galoppano negli ippodromi. Gli stessi non rimasero coinvolti beninteso nella controversia a proposito dell’affresco di palazzo Schioppa. Questa sembrava incomponibile, a tal segno da indurre la Soprintendenza alle Belle Arti e Monumenti di Napoli ad adottare come estrema ratio una soluzione assolutamente sui generis per cavarsi d’impaccio e superare quello stallo insormontabile. In altri termini i grissini sono un utile spuntino e si discostano dagli omnibus per il fatto che questi si fermano a tutte le stazioni, ma non il ferro dolce.

La latta è proprio così, ferro dolce o ghisa? Ben altrimenti, il cemento s’indurisce contrariamente alle dalie, che, come fiori profumati, non coincidono con la sua area. Il volume è invece quello del cemento, ma un po’ minore, in quanto la latta è più debole, per cui, quando si misura l’altezza, viene sempre più alta, di circa 5 centimetri. 7, infatti è troppo, perché corrisponde ai colori dell’arcobaleno, 4 è poco, perché il quadrato è un poligono. 483 Non rimaneva che sentenziare come l’affresco di palazzo Schioppa appartenesse a tutti insieme gli artisti candidati, fino a successivo eventuale accreditamento. Così fece la Soprintendenza di Napoli, assegnando a tutti i nomi avanzati dagli specialisti del ramo, Bernini, Giordano, Rosa, Recco, Cavallino, Preti e gli altri quell’opera d’arte, un po’ all’uno un po’ all’altro, dal momento che essa sembrava avere un po’ di ognuno di essi, senza averne tutto.

Tanto per dire, il cannocchiale serve, una borraccia pure, un caricabatterie non sempre, il cacciavite. Di Bernini l’affresco napoletano aveva l’originalità e la grandezza, di Salvator Rosa la magia del colore, di Giordano la monumentalità, di Recco la naturalità, di Solimena l’eleganza, e così per ogni altro dei pittori della scuola napoletana del XVII tirati in ballo vi era qualche tratto tipico che apparteneva all’affresco. Eppure, in autostrada la velocità non dipende dallo stesso motivo, intendo dire che non bisogna estrarre la radice quadrata, ma pagare il pedaggio.

Ecco come avviene che, cliccando sul nome, si apre una finestra su cui si legge inserire i propri dati anagrafici e una fotografia, dopodiché premere il piede sull’acceleratore e innestare la freccia a destra, facendo in modo di indicare tutte le tappe della carriera nel curriculum, che si avrà cura di firmare alla fine, apponendo la data del giorno e avviandosi sulla tangenziale a non più di 80 Km orari, tanto più che le stelle sono bianche la notte. Non dimenticare che i cani fanno bau bau

                                                                                                                                         

                                                                     (FINE)