L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Hans Arp - Ombra cinese |
Eccoci al secondo troncone della narrazione già presentata lo scorso mese e inclusa nella sua interezza nel mio romanzo in corso Lungo il muro. Il pezzo non fa che riproporre la medesima mia poetica, che stimo assoluta mia prerogativa. Per il resto niente di nuovo sul fronte occidentale, come diceva Erik Maria Remarque: le vicende del mondo letterario italiano continuano a procedere sui binari della mistificazione pubblica e del nascondimento della realtà effettiva, sotto la pressione di clan artistici e poteri privatistici, negatori dell'autenticità.
(II STRALCIO)
Tutto questo per dire che la
partita di pallanuoto si svolgerà mercoledì prossimo e non è con le
motociclette che si fa un cocktail, anzi ce ne vogliono di più. Tornando, ora,
come dicevamo, a Salvator Rosa, va senz’altro fatto presente che nel footing bisogna
indossare delle tute leggere, soprattutto quando ad
assistere ad una pellicola in un cinema si preferisce con tutto lo
schifo che passa per le sale di proiezione una moltiplicazione a tre cifre.
Inoltre il footing non dispensa dal telefonare e dire pronto. Ecco che
conviene piuttosto ripetere il conto, dopodiché basterà un fax e le pizze
arriveranno direttamente a casa. Ovviamente non significa che il fax debba
essere fatto ad un altro numero, qualora sia 889345678, sol perché finisce con
8, per niente, non essendo detto che le barche in mare debbano a andare per
forza a remi. Mettiamo che vadano a motore, chi potrebbe affermare che il
numero non debba cominciare per 7?
Italiano, insomma non
significa necessariamente colui che telefona ad un utente con il 7 all’inizio e
l’8 alla fine, ma può anche indicare l’aspirapolvere vecchio modello. Con ciò
mi sembra evidente che Salvator Rosa sia un pittore frainteso dalla critica e
sottovalutato. Egli era figlio di Vito Antonio de Rosa e Giulia Greco. Le doppie
spine della corrente, per restare in tema, sono molto utili e non tanto in
virtù della filosofia aristotelica quanto del bowling: infatti con una sola
boccia si può fare strike. Volendo tirarne tutte
le opportune conclusioni, fu perciò che a Caporetto le buscarono di nuovo gli
italiani, per non dimenticare i limoni di Sorrento, che sono assai succosi e
liquorosi, a differenza della preposizione del. In Rosa si respira, con queste
premesse, la freschezza della natura, il senso del mistero, l’atmosfera del
lontano, un impasto del tutto originale di stimoli e messaggi che ne fanno un
artista di richiamo e suggestione unica, paragonabile senz’altro al Caravaggio.
Si vive con Rosa una dimensione temporale realmente palpabile e alienante, si
viene trasportati come di peso in un mondo come fu, travolti in un sortilegio
che ci rapisce al presente, come in una specie di dormiveglia in un pomeriggio
soleggiato di marzo, girando in un monumento barocco. Sia chiaro: egli non
rappresenta la prova vivente che il prodotto della somma per la differenza
corrisponde al totale diminuita di tot, ma bisogna pur considerare
che i gerani vanno messi in vaso.
Semmai, la sua figura ci dà
la misura dei grossi abbagli della critica e della storiografia del bel paese,
che sputa sentenze lusinghevoli pretenziosamente
su autentiche corbellerie. Non per dire che gli italiani siano tutti dei
ciarlatani, bensì per ricordare che i gerani vanno innaffiati più che
assiduamente, di tanto in tanto, così da permettere loro di assorbire interamente
l’acqua e sfruttarla integralmente.
Diverso il discorso per le rose, che invece hanno bisogno di un apporto
continuo di acqua, laddove, andando dal fioraio, non è implicito che uno debba
anche andare dal tabaccaio a comprare, che so, delle gomme da masticare. Chi
gli potrebbe vietare di andarsi a comprare, al contrario un abito di mezzi tempi, dopodiché andare a far visita alla
suocera con la moglie e infine fermarsi al ristorante per la cena,
eventualmente passando prima per il bancomat a prelevare un po’ di quattrini?
Nessuno, come nessuno potrebbe negare che Salvator Rosa sia relegato da una
vaniloquente critica nazionale tra le file degli artisti minori, a parte poi i
pomodori S. Marzano, che tutti sanno essere, come quelli del nolano, un
prodotto tipico e di altissima qualità. Ebbene, in fatto di pomodori, non c’è
pure chi erroneamente pensa che sia il cuore la sede dei sentimenti, quando
poi, chi lo ignora, è il cervello a trovarsi nel cranio e a decidere se oggi è
martedì o giovedì?
Non è escluso, tra parentesi
che sia domenica, cosa che ci induce a ipotizzare che il triangolo possa essere
isoscele. E se lo è, seguite il ragionamento, perché l’angolo non dovrebbe
essere acuto e allora l’opera non la Turandot? Passi che due cantanti lirici
possono benissimo essere uno un basso, l’altro una contralto, ma che poi se ne
possa inferire che tre volte tanto sia lo stesso, questo no. S’immagini che la
Jambonet, notissima soprano marsigliese, preferiva a tutti gli spettacoli
il Rigoletto e si afferrerà immediatamente anche come la somma degli angoli non
debba differire, anche per effetto del gioco della pallacorda, che una volta si
praticava e che tutto è fuorché il riso soffiato, una volta assodato che la
macchina è a diesel.
Orbene, ciò detto, si potrà
ancora dire che Salvator Rosa fu anche musico e poeta? E perché no, alla luce
del concetto scientifico di parsec, inteso come unità di misura del lavoro
fisico, cioè come forza applicata ad un corpo moltiplicata per lo spostamento
da esso subito lungo la direzione della forza. Il concetto ci autorizza,
infatti a sollevare un corpo e poi appoggiarlo con la certezza che a 500 Km di
distanza non piova, per cui o sarà lunedì o mercoledì. E se sarà uno di questi
giorni, come potrà non essere che un napoletano sia ben altro da un pugliese e
un veneto da un milanese, un romano da un toscano e un genovese da un trentino?
Se questo è ovvio, lo sarà anche che mafioso è una parola italiana. Portando
alle estreme conseguenze il ragionamento, si potrà anche dire una mela sta
sull’albero.
Non solo, ma per via delle mummie. Queste erano egizie, e allora
ditemi voi com’è possibile che il prezzo della verdura sia aumentato? Se non
altro con le cicorie si fa l’insalata, quindi il prezzo non dovrebbe corrispondere, mentre invece sono i carciofi e i
cavolfiori che si mettono sott’olio, comportando che la fusoliera di un aereo è
di alluminio, da cui deriva che per fare un viaggio da Bombay a Napoli ci
vogliono un 7 ore di volo. E se ci vogliono 7 ore, sarà logico che al tempo di
Salvator Rosa c’erano i cavalli.
A cavallo, pertanto egli
viaggiò tra Napoli e Roma, dove partecipò all’organizzazione delle
manifestazioni del carnevale, in occasione delle quali venne in urto con il
grande GianLorenzo Bernini, il che lo indusse a trasferirsi, naturalmente a
cavallo, a Firenze, sotto la protezione del cardinale de’ Medici. E’ lì, a
Firenze, che c’è l’Arno, circostanza questa che spiega perché, quando piove
molto, il livello del fiume cresce e così o cavolfiore o zucchino sempre
verdura è. E le verdure, si sa, si chiamano anche ortaggi, portandoci così in tutta evidenza a questo, cioè a ritenere senza
ombra di dubbio che l’ombrello serva, quanto meno per scongiurare che uno,
salendo le scale d’un palazzo, non debba per forza
suonare il campanello prima di entrare in casa altrui. Le carote, per esempio
contengono la vitamina, cosicché un aperitivo non occorrerebbe, ma ci vorrebbe
una lampada da tavolo.
(segue)