lunedì 1 aprile 2024

QUNZ 7

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo



Introdurre un mio nuovo brano narrativo significa alla fine ripetermi, perché nulla di diverso rispetto a quanto già da me esplicitato al riguardo in passato potrei aggiungere. Per non incorrere in ripetizioni, magari lo introdurrò senza introdurlo. Traccerò qualche nota sul panorama culturale italico, non tanto per dire che, tanto per cambiare, è in pugno ai soliti poteri torbidi e autocratici e ai clan artistici di sempre, quanto che brilla per grigiore e banalità. Ho sentito dire dai media come l'Italia che andrà alla Fiera del libro di Francoforte sarà un'Italia corale, e concordo pienamente. Infatti i libri dell'editoria nazionale, per lo più milanese e torinese, sono di una piattezza ed uniformità deprimente, per cui corale sarà senz'altro la partecipazione italica alla Fiera di Frankfurt. La letteratura di questo paese attualmente sfiora la cretineria ed asinità, tanto è melensa e senza genio: gli editori milanesi e torinesi, si pascono di scritti insignificanti, che poi girano alla gente comune, spacciandoli per cose degne. In tal modo, non solo la produzione libraria italica è scadente, ma è scadente anche il gusto e l'acculturazione della popolazione, che continua a rincretinirsi grazie alle scelte di una classe editoriale incapace e impenitente, del resto perfettamente in carattere con le esigenze della globalizzazione internazionale, pilotata dai media e dalle oligarchie mondiali, spesso ammantati di liberalismo e democrazia. In tal modo, ecco il bisogno di avvalersi di realizzazioni dell'ingegno genuine e libere, al di fuori di tali logiche deteriori, per venire a tu per tu, se ancora esiste, con la letteratura e l'arte meritevoli di questo nome. Questo uno dei motivi per cui qui presento il prossimo brano di narrativo, tratto dal mio romanzo Lungo il muro, sotto il titolo presente di Qunz 7







Segue da Qunz 6 dell'1 marzo 2024
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  Un 200 metri stile dorso in cui si taglia il traguardo in 20 e 14 è lo stesso che afferrare un ferro da stiro e stirare, in altri termini Bach avrebbe composto il suo famoso adagio sulla terza corda quando aveva appena 23 anni, contrariamente a quanto si pensava a proposito della vendita delle  indulgenze, che  il  prezzo  fosse  più alto e pertanto Lutero non fosse un monaco agostiniano, ma domenicano.

  E qui gettiamo piena luce sulla tesi di Medardo Sagliocca a proposito dell’Adone e dei rapporti tra Giambattista Marino e Torquato Tasso. Ecco qua: se Lutero era agostiniano, è incontestabile che le indulgenze costassero, cosicché il turismo non può non influire sulla pesca del tonno e allora un 200 metri stile dorso nel nuoto si fa in meno tempo, cui si riconduce senz’altro che il rame pesa, condizione questa che indica come Bach non poteva avere che 23 anni, cioè la frazione era 78 e non 77/193. In una parola Sagliocca doveva aver ragione sull’Adone, a meno che invece del tonno nell’Atlantico la pesca non fosse stata del salmone.

  Pesca che poi poteva essere anche del merluzzo, a condizione che la famosa composizione di Bach di cui sopra fosse in mi be molle e non in si bemolle, la qual cosa avrebbe significato contestualmente il ritorno alla moda della minigonna, come si ricavava altresì dal codice, dove si contempla è vietato il commercio di pop corn e merendine, al punto che chiunque avrebbe potuto indossare un camice da odontotecnico e cavare un dente a una balena.

  Ma non fu così per Medardo Sagliocca da Caserta, per il cui documento telematico misteriosamente uscito sul web non si riusciva a risalire a chi lo avesse mai caricato sulla rete, per quante ricerche si fossero compiute. Sfuggiva ai dati informatici la vera fonte dell’inserto internet, il cui artefice pareva sparito nel nulla, volatilizzato, come non fosse mai esistito. Ma, fosse che la luna era a tre quarti, fosse che il prezzo dell’oro fosse calato o fosse ancora che il raccolto di patate fosse stato assai magro, il documento del Sagliocca restava lì, vivo e vegeto, in rete e rappresentava un vero colpo storiografico per la letteratura in lingua italiana, checché volessero dire i geroglifici sul sarcofago del faraone Hamset II. Ovviamente che si trattasse di letteratura in lingua italiana non implicava immediatamente che la pesca fosse del salmone, anzi molti ritenevano che il pezzo di Bach fosse posteriore al 1687, come risultava dal record nei 200 dorso, il cui tempo era più basso di ogni previsione; che la lingua dell’Adone allora non fosse italiana, congetturarono alcuni? Tanto la pesca delle balene era vietata, il che faceva il paio con il fatto che    Giambattista     Marino fosse napoletano e il duca piemontese di Savoia l’avesse fatto incarcerare senza valida ragione a Torino. O forse si poteva supporre, per suffragare che la lingua dell’Adone non fosse italiana, in realtà il salmone fosse più appetibile del merluzzo e quindi era inutile cavare un dente alla balena?


                                                                                (Continua)