giovedì 1 marzo 2018

TRANSPEQ II



L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio




Constantin Brancusi - Toward the Absolute




Il secondo brano di Transpeq, tratto dal mio romanzo Visita di Sirdi, viene qui ora presentato. Stesso stile, stesso timbro artistico, la mia solita firma. Che aggiungere? Le solite cose: che sul mercato librario italiano circolano le solite porcherie dell'editoria milanese (che tutti sanno da chi è controllata), responsabile di aver rimpicciolito la cultura di questo paese attraverso la pubblicazione di una letteratura deteriore, fatta di romanzetti di facile consumo, casarecci, per così dire da fiction televisiva. Una letteratura costruita non in funzione dell'arte e dei suoi sacri diritti in nome dell'umanità, ma del pubblico e dell'effetto da produrre su di esso. Romanzetti tipo La sposa giovane o Oceano mare di Baricco sicuramente faranno leggere l'italiano medio, ma lo porranno di fronte ad un formato commerciale, naturalmente di terza o quarta scelta, della cultura e dell'italianità. Un'italia così potrà continuare certo a partecipare (con scarsa fortuna per la verità) ai campionati calcistici internazionali, ma resterà sempre piccola piccola.










Tale conto, come il canto, è dovuto all’abracadabra, parola che si pronuncia anche il martedì. Il giovedì si mangia invece il baccalà e il venerdì Nicola fa il pompiere. I Lanzichenecchi, per parte loro fecero il sacco, mettendo a ferro e fuoco nuovamente caput mundi, la Roma questa volta dei papi. Non si trattò ovviamente allora di contare fino a 23, ma di mettere il coperchio, essendo di colore blu.  
Caso mai fosse stato grigio, le cicogne avrebbero fatto il nido e il tennista sarebbe diventato violinista. La sorte volle invece che il barista servisse il digestivo, non la pallavolo.
E lo sci? Per quello occorre che il capostazione non sia il giornalaio e che la verdura sia cotta. Volendo fare un paragone, esaminiamo una lampadina e osserviamo che ha l’avvitatura. Ugualmente un transatlantico congiunge l’Europa con l’America nel giro di qualche giorno via mare e un veloce aliscafo tocca Capri in 20 minuti. Più o meno è come tuo cognato, che ha l’hobby della filatelia.
Sua cugina pare faccia la parrucchiera e di lei si dice che le foglie stanno sull’albero, ovvero il 3° capitolo. Nel 4° si racconta di come la chiave cadde nel pozzo. Non vi si fa menzione però dei razzi spaziali, capaci di viaggiare tra gli astri con rapidità impressionante e di sbarcare l’uomo perfino sulla luna, la tenera selene senza più veli. In una parola, per fare il caffè ci vuole l’acqua.
E che dire, parlando di caffè, del fatto che furono i principi luterani a spedire i Lanzi nel 1527 contro papa Giulio II, alleato di Carlo V, che voleva riconquistare alla Chiesa universale di Roma le popolazioni riformate?  Il risultato fu che il fringuello fece cip cip, costringendo nel 5° capitolo la damigella a fuggire con il cavaliere azzurro, che la condusse nel castello della bella addormentata. Costei, risvegliandosi, bevve del tè.



                                                                                                        (continua)