Salvatore Emblema - Senza titolo |
L'eretico Bruno riparte con la narrativa, dopo un numero dedicato alla poesia: è la volta di un nuovo passo di narrativa dal titolo Perrol, che ci accompagnerà per qualche mese. E' una tranche del romanzo Visita di Sirdi, e Luisa Perri, di cui si racconta in essa, è una delle figure che contano nell'economia di esso. E' una bibliotecaria nella città immaginaria di cui favoleggia il libro, proveniente dal nolano, dove esercitava come modesta cronista di terza pagina ed era in corsa per una cattedra all'ateneo partenopeo. Qui si riferisce di come fu che lasciò quel suo mondo per traslocarsi a Sirdi, la città fantomatica di cui si parla nel libro. Il resoconto procede nel filo romanzesco con la mia consueta linea discorsiva, che chiamai un giorno schizofrenica o astratto-cubistica o ancora potrei dirla dodecafonica. L'impronta espressiva in effetti rifugge dal canonico schema logico e razionale, per adottarne uno originale, che non si conforma al protocollo verbale in vigore. Inoltre altri sono i risvolti della mia narrazione, che vanno al di là dell'ambito puramente discorsivo e investono la impalcatura del romanzo, come pure le coordinate per così dire di sceneggiatura e sviluppo dei contenuti esposti, di ottica e intelaiatura degli episodi che vivono nella storia, e di essi non potrei disquisire esemplandoli alla luce di questo solo paragrafo del libro, ma in toto, nella integralità a tutto tondo del romanzo. Questi accorgimenti e presupposti di "mestiere" vanno a riverberarsi sulla solita disastrosa realtà del mondo intellettuale pubblico italico, pur sempre signoreggiato da poteri oscuri e clan culturali, che fanno il bello e il brutto tempo, calpestando la verità e la integrità dei valori in campo e adoperandosi solo in funzione dei loro particolari e generali interessi. E' un'antitesi irrimediabile tra la mia dimensione artistica, che trova estrinsecazione nei miei scritti, e la grettezza della mentalità dell'ufficialità nazionale, priva di qualunque consistenza oggettiva. Nel segno di questa irrisolta contrapposizione, consegno ai miei apprezzati lettori quest'altro campione della mia letteratura.
Il legno di tek in
oggetto, pertanto è duro. Esso ha un colore, ma non calore, il quale, come
ognun sa, d’inverno serve in casa. Non per nulla, con le margherite si potrebbe
sapere se m’ama non m’ama. E se m’ama, il faraone d’Egitto era re, se non
m’ama, o la pinza o il chiodo.
Ficcato il chiodo, si
tratta di appendere il quadro e fosse il cielo tutti pagassero in Italia le
tasse. Allora il quadro sarebbe un tondo e le melenzane piantate nell’orto.
Invece le automobili vanno a benzina e i cani fanno bau.
Venendo a noi, gli
aborigeni della Papuasia si tingono il volto. Lo fanno, credo, per le mosche
che volano e, quelle volando, il treno ferma nelle stazioni. Come alla gare di Parigi, città
dove fecero capo tutti i massimi pittori e scultori tra il 1850 e il 1950. Per
non parlare del sole a mezzanotte, che si vede in Finlandia.
E che dire di Luisa
Perri, la bibliotecaria di Sirdi? Non che l’acqua è liquida e il carbone
solido, non che un vaso sta sul balcone, non che l’alluminio è leggero, ma noi
e voi. Ella, orbene, proveniva da quel di S. Giuseppe, nel nolano, e, diversi
anni avanti, addottoratasi in lettere antiche, aspirava a una cattedra di
filologia classica in ateneo. Lungi dall’interessarsi di impressionisti,
cubisti, futuristi e surrealisti, tutte correnti figurative parigine, ella ben
sapeva che la radice cubica di 64 non corrisponde a 5. Era immersa, quindi
nello studio di certi antichi codici, che lei credeva l’avrebbero condotta a
una prestigiosa impresa nel suo campo accademico, la quale le sarebbe valsa la
prestigiosa cattedra. Logicamente ne derivava il biancospino e non il ferro da
stiro abbellisca i campi.
Il garofano, dal suo
canto può non essere giallo, a differenza dei rubinetti, che si aprono sempre
per fare uscire l’acqua. E qui sorge naturale la domanda: fu Parigi la vera
capitale dell’arte figurativa moderna? La risposta non può prescindere dalla
considerazione che i pesci respirano nel mare e le campane suonano.
Per meglio ancora
lumeggiare la questione, si pensi che, se piove, si aprono gli ombrelli.
Inoltre Luisa Perri addivenne, proseguendo le sue indagini sui codici antichi,
alla conclusione che esisteva un papiro in lingua ellenica, recante uno scritto
di mano propria del pensatore eleate Parmenide, di cui
pure nulla di
propriamente autografo le
biblioteche conservano. Parmenide, noto solo per bocca di Platone, non
visse a Sibari come Pitagora, per cui si dice anche tra moglie e marito non
mettere il dito. Non che il marito sia nel giusto, ma, quando torna a casa e
proclama - Sono stanco -, la moglie ha pure il diritto di spegnere il
televisore, se non le piace. E poi, non è vero che ella di nascosto se la
intende con Raffaele, piuttosto è vero che le cipolle fanno lacrimare e allora
chi ci spiega perché il marito debba sentirsi proferire in faccia – Mi hai
seccata; torno da mia madre -, quando viceversa le aringhe sono in scatola? E
la capitale francese, la charmante Paris, come si spiega abbia costituito una
specie di calamita per i principali pittori e scultori a partire da metà
ottocento e fino a metà novecento?