sabato 1 ottobre 2022

JAGGHES 2

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo


E' il momento di riprendere in pieno le attività, siamo a ottobre e ormai ogni traccia dell'estate e delle sue distrazioni è lontana. Anche L'eretico Bruno ritorna operativo in toto. Si tratta perciò qui di introdurre questo secondo brano del paragrafo Jagghes, tratto dal mio romanzo Lungo il muro. Che fare, se non ripetere il medesimo discorso per una letteratura, la mia, con il suo marchio inconfondibile, ancora una volta impresso e applicato con la sua firma a questa pagina di oggi? Niente di nuovo, dunque, la solita minestra, si dirà. Certo, ma una minestra che si spera sia di tutto gradimento, grazie al suo particolare sapore, che ne fa una pietanza di assoluta originalità. Una ricetta insomma fuori del cliché, questa mia, che non si pratica in altri per così dire "locali" e che, se non altro per questo è da auspicare richiamerà, catturando l'interesse e il compiacimento, e riuscirà ben accetta. Né si può tacere che proprio per la sua particolarità e, crediamo, il suo valore, questa letteratura incontra l'ostilità accanita di clan letterari e poteri oscuri, che non riescono a digerirla e tentano in tutti i modi di ostacolarla. Ecco perché il nostro obbligo morale è di resistere a questi boicottaggi, onde portare sempre alto il nome dell'arte, che in ossequio alla nostra umanità non possiamo che onorare e riverire come sua inalienabile e nobile facoltà.

  



(Prosieguo di Jagghes I dell'1 settembre 2022)

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Ma non so lo stesso, e siamo punto e daccapo, se Jagghes sia un cognome, un nome di persona o che. Mi limito a supporre che, messo   il   coperchio  sullo  scatolo,  dentro   ci   sia   qualcosa,  tipo cappello, guanti, libri, conserve di pomodoro, birra. Questo perché, data la ellitticità dell’orbita di Marte, dopo non mi si venga a dire lo scatolo era vuoto, con il che Jagghes sarebbe bell’e sistemato, cioè la mela caduta davanti agli occhi di Newton. Ora, sistemato che fosse, vorrebbe dire che non dipese tanti anni fa da Galilei, ma la causa fu un’altra.

Signori, il fatto sta tutto lì, nell’essere un lombrico nel terreno, così da scavare tanti cunicoli dove passa l’aria, a condizione che il prezzo del cappello nello scatolo non sia troppo alto. Il lombrico naturalmente striscerebbe, ma non le formiche, che zampetterebbero a torme, non tanto come l’acqua che bolle nella pentola, ma il bowling. E rieccoci al punto di prima: visto che l’acqua bolle, per quanto non sia il bowling, bensì il lombrico, che non è la formica, dev’essere per forza che la pittura non è la scultura. Eppure il solo rammentare che la III sinfonia è in mi maggiore ci assicura che la mela cadde e furono o Newton o Galilei.

E non finisce qui, basti dire che l’italiano è una lingua, ma lo parlano diversamente a seconda del posto, in pratica il cappello sta dentro lo scatolo e non il bowling, voglio dire che c’è l’italiano di Turin, de Milan, de Venessia, l’italiano de Roma, di Pisah, e’ Palemmo, l’italiano di Ferara, di Zenoa, per capire che l’Italia è un’illusione di certi italiani. L’illusione ci porta a considerare che la mela di Newton cadde dall’albero per conto suo e non fu Galilei, in sostanza non dipese dal cappello se nello scatolo c’era solo un vaso. (capovolgimento del vaso).

Vaso su o vaso giù (sottosopra), Galilei disse il pendolo va su e giù. Ma non fu lui a dimostrare definitivamente che era la pittura, non la scultura. Cerchiamo di capirci: era avvenuto a Napoli che nel palazzo Schioppa, in un vicolo di via Toledo, c’era un affresco raffigurante Partenope che sorge dal Sebeto e questo affresco era, dunque pittura, non scultura. Non essendo scultura, nessuno avrebbe potuto dire a prima vista questa nave nel porto va in India o va in Norvegia o dove. Il problema era dunque stabilire se la nave fosse diretta o no a Caracas, accertata la qual cosa, bastava acquistare il biglietto e partire. Mettiamo, però che la nave non facesse rotta per il Venezuela, bisognava sempre assodare se il vaso nello scatolo fosse o no capovolto. La cosa si complicava nel caso in cui nello scatolo ci  fossero  le  birre, poiché, a  capovolgerle, si sarebbe fatta tanta di quella schiuma che, tolto il tappo, la birra sarebbe tutta traboccata fuori, con il rischio che magari la nave addirittura fosse una barca da pesca e non andasse a Caracas, ma tornasse in porto con le casse del pesce catturato, da mettere subito sotto ghiaccio, per conservarlo meglio.

(Segue)