Salvatore Emblema - Senza titolo |
Febbraio arriva ed è tempo di postare su questo blog. Bè, questa volta di nuovo narrativa, un nuovo brano dal mio romanzo Visita di Sirdi, l'epilogo. E il commento? Sarà che ho sempre meno da dire e così rimastico sempre le stesse cose. Il marchio dello squarcio romanzesco di questo post, in effetti non fa che rinnovare le medesime impostazioni letterarie di fondo, e le geremiadi pure sono quelle. Quest'Italia è sempre meno unitaria e sempre più bisognosa di regionalizzarsi e particolarizzarsi, perchè così com'è è solo un monumento eretto alla conflittualità permanente e alla diatriba a oltranza tra gruppi sempre più lontani e inconciliabili. E' questa, un'Italia sempre più nelle mani di lobby, che impongono la loro legge, anche se fuorilegge, pur sempre sancita come legge; un'Italia dove clan artistici senza scrupolo e vergogna infangano e offendono sempre più la verità e la trasparenza della poesia. Già ho detto troppo, e più non v'è da dire. Solo che speranze non ve ne sono, questa è un'Italia incorreggibile, dove vige il più assoluto medioevo (cosa del resto, ebbi già anni fa modo di affermarlo, diffusa su tutto il pianeta, che, come villaggio globale, è il villaggio dei tabù e della tribù) nel senso che le distanze e le incomprensioni tra le parti non permettono alcun dialogo. E tanto istituzionalizza la menzogna e la stortura, le quali, lo si diceva, in questo paese, che non è un vero paese date le sue divisioni tra mondi diversi e particolari, diventano legge.
E allora, anche se hai ragione, passi dalla parte del torto, e a prelavere sono sempre loro, i soliti mascalzoni con il coltello dalla parte del manico. E che importanza può avere se l'atmosfera che circola in questa nostra attualità è quella della più lurida e nera inquisizione papalina di un tempo, in cui qualunque cosa giusta che si dica viene passata all'indice e diviene motivo di condanna, in nome della santa romana ortodossia dei mass media, in mano ai mascalzoni di cui sopra, che beatificano le più atroci madornalità?
Ecco perché, si disse, le rondini non fanno
primavera; la soluzione stava, pensò, in una maggiore giustizia nella società,
che, senza intaccare la sfera di iniziativa del privato cittadino, abolisse gli
squilibri abissali nelle possibilità e nello stato di ognuno e correggesse ogni
prevaricazione ed abuso nell’esercizio delle pubbliche funzioni. Era, in
sostanza la lezione civile di Russell, che aveva poi predicato una morale, non
incentrata su astratti e mistici doveri, ma sulla ricerca della felicità per
tutti e per ciascuno, secondo la regola del buon senso. In fin dei conti, il
fulcro di tutto consisteva nello stabilire in un pagliaio dove fosse, una volta
optato per la articolo o la nota, l’ago.
La
come nota sarebbe, per la verità più musicale, ma non è detto che uno debba per
forza imbucare la lettera. Potrebbe benissimo, in alternativa, numerare. Eppure
le mosche volano, nonostante non tutti sappiano 3 sia il numero perfetto, o,
chi lo sa, sarà che un digestivo fa bene. Oppure è che le coccinelle hanno
sette punti neri sul dorso.
Checché ne fosse, la scienza veniva ad
assumere con i neopositivisti un carattere di probabilità della massima
coerenza, garantita dalla realtà oggettiva, purché, come asserì Popper, non
confutata da alcun dato di fatto. Sì, Amedeo Sanso era persuaso di tutte quelle
idee di fonte per lo più russelliana, pure se non amava portare la maglietta
intima. Non lo sopportava, ecco tutto e non poteva certo costringervisi allo
scopo di raggiungere quell’obiettivo, ossia, torniamo a dire, le pesche pendono
dall’albero.
Avvenne allora che piovve a più non posso, al
punto da far vendere al giornalaio tutti i fumetti del pistolero. Ne conseguì
che lui aveva 44 anni e a quell’età tra lui e la moglie scegliere non saprei.
Finì che il salumiere si chiamava Carlo ed era parente del parroco.
Di tutti quegli affari del giornalaio il
dottor Sanso era all’oscuro, tant’è vero che al totocalcio non si ebbe nessun
13. I dodici riscossero un bel gruzzolo, con l’intesa che la lavatrice si
riparasse, ma le accise sulla benzina non fossero corrette, al fine di
consentire al pompiere di coricarsi. Egli naturalmente nel tempo libero suonava
in un complessino rock, ma la canzone non era quella. Allora si decise che il
jazz era meglio.
Sanso, dal suo canto era un patito di Mozart
e, ogni volta che poteva, rendessero pure i futures in borsa, non era certo lui
a ballare il cia cia cia. Piuttosto erano le carote ad essere
affettate per
l’insalata. Sanso si limitò a valutare.
E’ un fatto, certamente, che il suo conto
corrente bancario era del tipo 4 star e una delle sue clausole era il topo
balla. La cui condizione, supponiamo, era che non ci fosse il gatto, in realtà
allora, manco a farlo apposta, c’era il sole e quindi. Non appena il cielo,
però si rannuvolò, i brandi non erano brandy. Né le fratte, visto l’articolo
37, erano frotte.
Sanso cominciò a non capacitarsi pertanto
più: benché il rifugiarsi nella lettura di Russell fosse per lui un balsamo,
non bastò a far quadrare le cose riguardo alla brutta disavventura, da lui
corsa con la consorte, dell’aereo precipitato. Non bastò più, allorché gli
Orazi si capì chiaramente non fossero Curiazi. Lo fossero stati, le rose
sarebbero state gialle, invece erano bianche. In pratica avvenne che l’uva era
da tavola e non da vemdemmia.
Tre cose, precisamente, devi sapere, mia
Milena, fecero vacillare la mente di Sanso e della moglie. Una era che il loro
corpo recava i segni non più cancellabili delle ustioni, sia pure modeste ed
esigue, riportate nell’incidente, la seconda erano i danni abbastanza
consoistnti subiti dalla loro vettura e quelle cose erano sotto gli occhi di
tutti, nessuno poteva negarle. La terza, ancora più inverosimile, era
costituita dal fatto che le farfalle hanno le zampe, dunque anche le ali.
Infine il 3% fa 65300.
Altra cosa che lasciava interdetti, forse più
di tutto, era che la brigata di amici (2 coppie), che si accompagnavano a Sanso
e la moglie quel giorno infelice e che, seguendo la loro automobile lungo il
tragitto verso il Cilento, avevano finito per arretrarsi, fino al punto di
pervenire sul posto del disastro con un netto ritardo, sufficiente a rendere
inutile ogni loro intervento, ma anche a farli assistere a quello spettacolo
drammatico, incluso il recupero delle salme e il trasporto al pronto soccorso
del medico e della sua compagna, avevano tuttavia notato sul luogo i postumi
del sinistro, che cioè qualcosa di catastrofico vi si era consumato, nonché la
casa distrutta. Dunque il mondo di serrata logicità che si erano inventati i
Sanso a proposito di quella storia non era il loro solo, ma era condiviso da
altri, rimasti attoniti, forse più di loro, nell’apprendere i risultati della
loro inchiesta? Chi mai, Milena, avrebbe saputo fornire una chiave a
quell’arcano?
Nulla toglie che gli assegni circolari
fossero pagati a vista, ma resta il fatto che, a sciogliere quella sciarada, un
cincillà poteva al massimo fornire una pelliccia. Un assegno corrente, invece,
per essere accreditato in conto, esigeva qualche giorno. Passarono così parecchi
giorni perché Amedeo Sanso e la legittima coniuge, vivamente scossi dagli
ultimi eventi, tenendosi stretto, come ultimo residuo di verità, nel rovinare
di ogni altro riferimento oggettivo, il loro Russell, presero senza indugi o
esitazioni la via di Sirdi. Non è che naturale corollario ne fu l’altezza del
triangolo.
Questa si determina, estraendo la radice
quadrata. Il passo successivo è la cattura del serpente, dopodiché basta
sottrarre, per individuare il cateto. Va da sé che l’ipotenusa non dipende
dalla spesa del fruttivendolo, ma può benissimo essere calcolata in base alla
vendita di pellicole fotografica. Alla fin fine il tasso demografico, cara
Milena, era espresso in %.
A te e ai nostri due
gioielli un dolce abbraccio
Stefano Marza