sabato 1 febbraio 2020

LITTERAX 7

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio




Salvatore Emblema - Senza titolo



Febbraio arriva ed è tempo di postare su questo blog. Bè, questa volta di nuovo narrativa, un nuovo brano dal mio romanzo Visita di Sirdi, l'epilogo. E il commento? Sarà che ho sempre meno da dire e così rimastico sempre le stesse cose. Il marchio dello squarcio romanzesco di questo post, in effetti non fa che rinnovare le medesime impostazioni letterarie di fondo, e le geremiadi pure sono quelle. Quest'Italia è sempre meno unitaria e sempre più bisognosa di regionalizzarsi e particolarizzarsi, perchè così com'è è solo un monumento eretto alla conflittualità permanente e alla diatriba a oltranza tra gruppi sempre più lontani e inconciliabili. E' questa, un'Italia sempre più nelle mani di lobby, che impongono la loro legge, anche se fuorilegge, pur sempre sancita come legge; un'Italia dove clan artistici senza scrupolo e vergogna infangano e offendono sempre più la verità e la trasparenza della poesia. Già ho detto troppo, e più non v'è da dire. Solo che speranze non ve ne sono, questa è un'Italia incorreggibile, dove vige il più assoluto medioevo (cosa del resto, ebbi già anni fa modo di affermarlo, diffusa su tutto il pianeta, che, come villaggio globale, è il villaggio dei tabù e della tribù) nel senso che le distanze e le incomprensioni tra le parti non permettono alcun dialogo. E tanto istituzionalizza la menzogna e la stortura, le quali, lo si diceva, in questo paese, che non è un vero paese date le sue divisioni tra mondi diversi e particolari, diventano legge.
E allora, anche se hai ragione, passi dalla parte del torto, e a prelavere sono sempre loro, i soliti mascalzoni con il coltello dalla parte del manico. E che importanza può avere se l'atmosfera che circola in questa nostra attualità è quella della più lurida e nera inquisizione papalina di un tempo, in cui qualunque cosa giusta che si dica viene passata all'indice e diviene motivo di condanna, in nome della santa romana ortodossia dei mass media, in mano ai mascalzoni di cui sopra, che beatificano le più atroci madornalità?






  Ecco perché, si disse, le rondini non fanno primavera; la soluzione stava, pensò, in una maggiore giustizia nella società, che, senza intaccare la sfera di iniziativa del privato cittadino, abolisse gli squilibri abissali nelle possibilità e nello stato di ognuno e correggesse ogni prevaricazione ed abuso nell’esercizio delle pubbliche funzioni. Era, in sostanza la lezione civile di Russell, che aveva poi predicato una morale, non incentrata su astratti e mistici doveri, ma sulla ricerca della felicità per tutti e per ciascuno, secondo la regola del buon senso. In fin dei conti, il fulcro di tutto consisteva nello stabilire in un pagliaio dove fosse, una volta optato per la articolo o la nota, l’ago.
  La come nota sarebbe, per la verità più musicale, ma non è detto che uno debba per forza imbucare la lettera. Potrebbe benissimo, in alternativa, numerare. Eppure le mosche volano, nonostante non tutti sappiano 3 sia il numero perfetto, o, chi lo sa, sarà che un digestivo fa bene. Oppure è che le coccinelle hanno sette punti neri sul dorso.
  Checché ne fosse, la scienza veniva ad assumere con i neopositivisti un carattere di probabilità della massima coerenza, garantita dalla realtà oggettiva, purché, come asserì Popper, non confutata da alcun dato di fatto. Sì, Amedeo Sanso era persuaso di tutte quelle idee di fonte per lo più russelliana, pure se non amava portare la maglietta intima. Non lo sopportava, ecco tutto e non poteva certo costringervisi allo scopo di raggiungere quell’obiettivo, ossia, torniamo a dire, le pesche pendono dall’albero.
 Avvenne allora che piovve a più non posso, al punto da far vendere al giornalaio tutti i fumetti del pistolero. Ne conseguì che lui aveva 44 anni e a quell’età tra lui e la moglie scegliere non saprei. Finì che il salumiere si chiamava Carlo ed era parente del parroco.
  Di tutti quegli affari del giornalaio il dottor Sanso era all’oscuro, tant’è vero che al totocalcio non si ebbe nessun 13. I dodici riscossero un bel gruzzolo, con l’intesa che la lavatrice si riparasse, ma le accise sulla benzina non fossero corrette, al fine di consentire al pompiere di coricarsi. Egli naturalmente nel tempo libero suonava in un complessino rock, ma la canzone non era quella. Allora si decise che il jazz era meglio.
  Sanso, dal suo canto era un patito di Mozart e, ogni volta che poteva, rendessero pure i futures in borsa, non era certo lui a ballare il cia cia cia. Piuttosto erano le carote ad essere
affettate per l’insalata. Sanso si limitò a valutare.
  E’ un fatto, certamente, che il suo conto corrente bancario era del tipo 4 star e una delle sue clausole era il topo balla. La cui condizione, supponiamo, era che non ci fosse il gatto, in realtà allora, manco a farlo apposta, c’era il sole e quindi. Non appena il cielo, però si rannuvolò, i brandi non erano brandy. Né le fratte, visto l’articolo 37, erano frotte.
  Sanso cominciò a non capacitarsi pertanto più: benché il rifugiarsi nella lettura di Russell fosse per lui un balsamo, non bastò a far quadrare le cose riguardo alla brutta disavventura, da lui corsa con la consorte, dell’aereo precipitato. Non bastò più, allorché gli Orazi si capì chiaramente non fossero Curiazi. Lo fossero stati, le rose sarebbero state gialle, invece erano bianche. In pratica avvenne che l’uva era da tavola e non da vemdemmia.
  Tre cose, precisamente, devi sapere, mia Milena, fecero vacillare la mente di Sanso e della moglie. Una era che il loro corpo recava i segni non più cancellabili delle ustioni, sia pure modeste ed esigue, riportate nell’incidente, la seconda erano i danni abbastanza consoistnti subiti dalla loro vettura e quelle cose erano sotto gli occhi di tutti, nessuno poteva negarle. La terza, ancora più inverosimile, era costituita dal fatto che le farfalle hanno le zampe, dunque anche le ali. Infine il 3% fa 65300.
  Altra cosa che lasciava interdetti, forse più di tutto, era che la brigata di amici (2 coppie), che si accompagnavano a Sanso e la moglie quel giorno infelice e che, seguendo la loro automobile lungo il tragitto verso il Cilento, avevano finito per arretrarsi, fino al punto di pervenire sul posto del disastro con un netto ritardo, sufficiente a rendere inutile ogni loro intervento, ma anche a farli assistere a quello spettacolo drammatico, incluso il recupero delle salme e il trasporto al pronto soccorso del medico e della sua compagna, avevano tuttavia notato sul luogo i postumi del sinistro, che cioè qualcosa di catastrofico vi si era consumato, nonché la casa distrutta. Dunque il mondo di serrata logicità che si erano inventati i Sanso a proposito di quella storia non era il loro solo, ma era condiviso da altri, rimasti attoniti, forse più di loro, nell’apprendere i risultati della loro inchiesta? Chi mai, Milena, avrebbe saputo fornire una chiave a quell’arcano?
  Nulla toglie che gli assegni circolari fossero pagati a vista, ma resta il fatto che, a sciogliere quella sciarada, un cincillà poteva al massimo fornire una pelliccia. Un assegno corrente, invece, per essere accreditato in conto, esigeva qualche giorno. Passarono così parecchi giorni perché Amedeo Sanso e la legittima coniuge, vivamente scossi dagli ultimi eventi, tenendosi stretto, come ultimo residuo di verità, nel rovinare di ogni altro riferimento oggettivo, il loro Russell, presero senza indugi o esitazioni la via di Sirdi. Non è che naturale corollario ne fu l’altezza del triangolo.
  Questa si determina, estraendo la radice quadrata. Il passo successivo è la cattura del serpente, dopodiché basta sottrarre, per individuare il cateto. Va da sé che l’ipotenusa non dipende dalla spesa del fruttivendolo, ma può benissimo essere calcolata in base alla vendita di pellicole fotografica. Alla fin fine il tasso demografico, cara Milena, era espresso in %.
                          A te e ai nostri due gioielli un dolce abbraccio

                                                Stefano Marza