lunedì 2 gennaio 2017

AXELROD

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio



Vasili Kandiski - Composition 1907



Riprende la presentazione dei brani narrativi di Gerardo Allocca. Dal romanzo Lungo il muro segue ora un estratto, il primo di 3 che ne compongono insieme tutto un paragrafo, in cui si colgono i soliti criteri compositivi tipici della prosa dell'autore. Una costante artistica che fa da contraltare alla costante attualità del mondo letterario ufficiale di questo nostro paese, il quale si regge su interessi personalistici spiccioli, clan di ogni specie e divisioni regionalistiche che vedono noi campani tartassati sempre sul piano nazionale. A chi piace questo stato di cose se lo tenga pure, a noi invece fa voltare lo stomaco.







  Non quell’altro dei viaggiatori nella vettura, ma la superficie è pur sempre in m2. La musica della banda, del resto corrisponde in volume. Cioè, tolto l’accento sulla o, nel significato di girare la manopola? Macchè, il suono è quello della Fanciulla del west, quindi i cavolfiori non c’entrano, a differenza delle zucche, le quali, dato il colore arancio, sono oblunghe. E ora chiediamoci quante siano esse, se è vero che, prendendo un ascensore o si sale o si scende. Ebbene, la risposta è, tenuto conto del verbo spegnere e della II catilinaria, che un vaso sul balcone dev’essere innaffiato, sennò il geranio secca, per cui le zucche sono altrettante.
  Di meno, è chiaro non potrebbero essere, perché allora l’interpunzione dovrebbe essere il punto e virgola, di più nemmeno, visto che l’accento non è previsto, in conclusione uno è meglio che si fa una doccia, se proprio vuole considerare l’inverso. Messa sotto sopra, infatti una u equivale a una n, da cui si vede anche che la misura non può essere che quella. Un po’ maggiore vorrebbe dire che la bicicletta è da passeggio, un po’ minore che le edere sono rampicanti. Non essendo né il cortometraggio sugli Apaches, né i biscotti all’anice, o più o meno le batterie sempre di pentole saranno e invece sappiamo che, dovendo accendere il lampadario, bisogna premere l’interruttore, la levetta a destra per 6 luci e a sinistra per 9, in totale, perciò le candeline  del compleanno dovranno essere come stabilito.
  La vettura anzidetta non per nulla aveva a bordo tre persone, il guidatore, una al suo fianco ed una, un ragazzo, sui sedili posteriori ed erano diretti colà. Sì, perché era ovvio che i papaveri sono rossi, il che non poteva significare altro che quella era la destinazione. Non si poteva ipotizzare certo che i limoni fossero arancione, per dimostrare che i tre andavano da un’altra parte, no, era lì che dovevano andare e basta. La moglie, seduta al fianco del conducente, l’architetto Paolino Morlacca, manco a farlo apposta disse verso di lui, mentre percorrevano l’autostrada – Ma hai preso la direzione giusta? Mica conosci la zona? – e lui – Vuoi che pratichi Teano e dintorni? Mai stato da  quelle  parti. Ho attivato il navigatore satellitare e ci porterà lui alla meta – e la moglie, Fiorenza Trappone, pronta a ribattere – Già, dimenticavo che ti fidi ciecamente della tecnologia, neanche fosse Dio in persona! -, con un accento di scetticismo ironico. E lui ad arrabbiarsi -  Guarda che è un gioiellino, potresti guidare dormendo - . – E come no, così sbattiamo da qualche parte - . – Ma va là, che,  fosse per te, staremmo ancora ad Adamo ed Eva -. Per non tirarla in lungo, le raccomandate si fanno alla posta, laddove, per salire su una nave, ci vuole la scaletta, non le pinze del focolare.
  Ciò indicava senza ombra di dubbio che l’acqua è liquida, in caso contrario ditemi voi in che modo un corvo potrebbe volare a bassa quota, se le montagne sono due invece di tre. L’unica possibilità sarebbe voltare pagina e vedere così se le piastrelle del pavimento sono 20x20 oppure 30x30. A parte, poi, se i cavalieri sono quelli di Malta o quelli della tavola rotonda, nel quale ultimo caso potrebbe essere che i termosifoni siano accesi e così via, fino a 347.
  Resta il fatto che il Morlacca viaggiava a bordo della sua Renault con la di lui consorte di cui sopra e il figlioletto Ferdinando di 10 anni: andavano presso Teano, in località Funicelle ed erano partiti da Saviano, dove abitavano da una vita, non lungi da Nola. Non è che volessero aggiungere, no, piuttosto era la luna che stava in cielo, ma a quell’ora no, le sette e mezza di sera, e si sa che, se il frigorifero è guasto, bisogna staccare la spina dal muro. Ebbene, la luna era in plenilunio, dunque o le caramelle erano a menta o c’erano gli zucchini. Immaginate, infatti di stare al casinò, su quale numero puntereste se non il 26 nero? Ecco il motivo per cui essi, l’architetto, la moglie ed il loro ragazzo erano una famiglia come tante.
  Non vogliamo dire, però, che, essendo loro una famiglia, le stelle in cielo quella notte sarebbero state di più, tutt’altro, addirittura sarebbe potuto essere che i cani avessero abbaiato prima e allora i gatti sarebbero scappati, con la conseguenza che una canna fumaria deve essere installata sempre dov’è un camino.
  - Lo vedi, il navigatore ti segnala che devi uscire -, Ferdinando avvertì il padre. E la risposta fu – Vuoi che non me sia accorto? Il casello di Capua -. - Però, che bello questi navigatori! – commentò il ragazzo. E la madre gli diede sulla voce - Via, non li sopporto! Ci mancava a chi altro bisognava obbedire. Gira a destra, gira a sinistra, torna indietro, vai avanti, ma basta, so io dove devo andare, dove mi passa per la testa -. - Ma non sono comandi, mia cara, sono indicazioni - . - E tu vedi di stare attento, invece di distrarti! -. Risero tutti.
  - Dovevamo andarci per forza da questi tuoi amici? -. - Sono anche tuoi, Fiorenza - . - Più tuoi che miei, lui è tuo collega all’ufficio, lei certo la conosco, mia compagna di liceo, ma poi sono anni che ci siamo distaccate, lei con la musica e il suo violoncello, io alla mia scuola col mio latino -. Paolino volle chiarire meglio - Sono stati  a Saviano nostri ospiti a Carnevale, mi sembra doveroso ricambiare. Adesso che fa caldo, questo luglio è rovente, staremo certo un po’ freschi qualche giorno, fino a lunedì, nella loro casa di campagna, ereditata dai suoceri. Ci hanno quasi pregati di fargli visita - - Era il meno, sennò chi ci sarebbe andata! - . - Figurati! Sono brave persone e cari amici, finiscila, dai! Non sai socializzare, tu -
  Erano insomma 7 i re di Roma, benché poi, a guardar bene, una piscina serve per nuotare. Lo stesso dicasi per le novene dei morti, da cui non dipende se Natale capiti di martedì, come appare evidente a considerare che, se si immerge una matita in un bicchiere pieno, essa si bagna. Funicelle, la località di Teano verso dove erano in marcia i Morlacca ne era un’altra conferma, basti pensare che, per bagnarsi una matita, ci vuole dell’acqua, quindi…
  Cosicchè, usciti al casello di Capua e, fatto capo a Teano, quando ormai erano le otto e mezza, veniva il più difficile, poiché, ammesso che che una pesca abbia la buccia, bisognava addentrarsi nelle campagne intorno alla cittadina dove ebbe luogo il famoso incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele e dove si giocarono i destini del sud ed in specie della Campania, che finì, così da territorio autonomo con il regno di Napoli e sede di capitale europea, nell’orbita dei piemontesi, pensosi da allora dei loro interessi di conquistatori e dimentichi di quelli delle genti meridionali, che furono abbandonate a se stesse.
  La cosa era tanto più trasparente, a ricordare che l’estrazione di radice è l’inverso dell’elevamento al quadrato, per cui o uno fa colazione col caffè o senza, sempre dovrà venire Pasqua. Possiamo pertanto concluderne che le poesie sono in settenari o ottonari, a seconda se le lampadine sono di 40, 60, 80, 100 watt.
  E non parliamo dei faretti, quelli sono più potenti e allora due sono le possibilità: o le carte sono napoletane o da poker, ma per entrambe i cervi avranno le corna, a meno che non si vada a pesca di trote, quando bisogna usare la canna, la quale è lunga e munita di amo ed esca, quindi sarà il carniere a stabilire quanto si è pescato e contemporaneamente, anche se conviene dire vedo o passo o banco.
  Ovviamente, se il gioco è la scopa, sarà bene accaparrarsi il sette di denari e le carte oro, senza dimenticare che le scatolette sono o di tonno o di carne e allora una buona insalata ci sta bene, altrimenti si potrà anche insaponarsi per la barba, dopodiché, improfumatisi, chiedersi quanti anni aveva Ezechiele e quanti Abacuc, salvo poi a pronunciare tutto l’alfabeto dalla a alla z.
  Morlacca, per conto suo, si atteneva in tutto e per tutto alle indicazioni del navigatore, nel mentre era al volante della sua Renault con destinazione Funicelle. Imbruniva, tuttavia e si faceva sempre più scuro, sicché diveniva sempre più difficoltoso, nel bel mezzo delle campagne, su strade poco o non illuminate e talora non asfaltate,  rendersi conto per bene della direzione. - Lo vedi - redarguì Fiorenza - lo vedi che non sai dove andare, ci perderemo in queste terre, non si vede più nulla e ti è sconosciuta la zona - . - Non temere, c’è il navigatore, questo non sbaglia mai - . - Accidenti a te e al navigatore! - .
  A quel punto, vuoi vedere che le barche erano a vela? Voglio dire che il cioccolato era fondente, mentre il latte era scremato. Praticamente Morlacca perse la bussola e fece dietrofront più d’una volta su viottoli a fondo cieco o che addirittura finivano in mezzo alla campagna. Fiorenza si spazientì e Ferdinando iniziò ad impaurirsi, si era soli là in mezzo e a fare luce per lo più erano i soli fari della vettura. Per fortuna, imbroccarono alla fine una strada più larga e, seguendo le direzioni del navigatore, vera ancora di salvezza dei nostri tempi, come lo benedisse Morlacca, approdarono in un borgo piuttosto sparuto di case, ma illuminato e con gente per le strade, che addirittura si affollò in una piazzetta graziosa, dov’era montato un palco e su cui affacciavano delle leggiadre e civettuole casette all’antica in stile rustico.
  Una voce riempì di gioia i tre nella vettura - Siete proprio a Funicelle di Teano. Chi cercate? -. -La famiglia Forlese, l’architetto Forlese e la maestra di violoncello Rovella -, rispose Morlacca. Il passante, un uomo dall’apparente età di cinquant’anni, dal volto tirato e secco e dall’aria di un contadino tentennò il capo e storse le labbra - Mai sentito. Non sono di qua certo. Ci conosciamo tutti e cognomi del genere qui manco a pensarne - . Morlacca, di nuovo avvilito, ringraziò l’informatore e aggiunse - Sarà un equivoco, molto gentile -. Ma ci rimase davvero male: come, pensò, nessuno li conosce, che amici sono, che inviti sono questi! E subito attaccò Fiorenza - Dove ci hanno spediti, quelli? Mica sarà una burla? - . Il marito saltò sulle furie - Ma tu sei matta! E’ mai possibile che un mio collega di lavoro, per il resto sempre serio e per bene, ci veniva adesso a prendere in giro? Chi sa che sbaglio ci sarà! - . - Ma chiamalo al telefono, no? Fatti dare una spiegazione -. Stringi stringi, le cose dovevano stare così: il gatto, vedendo il coniglio che sgattaiolava sullo stradone, si rivolse all’oca che girava nel cortile e le chiese perché. Questa, sapendo che la luna sarebbe stata rossa quella sera, gli rispose che le stelle non c’erano, dato che il sole le aveva ingoiate. Il gatto allora miagolò e, siccome era mezzogiorno, andò a mettersi all’ombra. Alle otto comparve la luna ed era rossa e, vedendo le stelle, pensò che il sole le aveva vomitate, così stavano un’altra volta al loro posto, e s’addormentò.
  Morlacca, all’oscuro del gatto, seppe telefonicamente dal collega che il fraintendimento c’era, la località di Teano dove li attendeva si chiamava Funìcele e non Funicelle, come lui aveva inteso, impostando erroneamente il navigatore, che, incolpevolmente, li aveva guidati verso sud di Teano, in quel posto chiamato Funicelle e non in quell’altro, che si trovava dalla parte opposta, verso nord. L’est naturalmente si trovava a destra, ma, dato che l’ovest era dove tramonta il sole, era logico che fosse ora notte, per cui o il pianeta era Giove o Saturno o Nettuno o il satellite era un altro, escludendo, com’era pacifico, che le lepri fossero conigli e i tacchini oche.



Gian Lorenzo Bernini - Busto di Louis XIV