L'eretico
Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e
poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi
contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già
dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione
con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico
finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa
intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e
clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Vasili Kandiski - Composition 1907 |
Riprende la presentazione dei brani narrativi di Gerardo Allocca. Dal romanzo Lungo il muro segue ora un estratto, il primo di 3 che ne compongono insieme tutto un paragrafo, in cui si colgono i soliti criteri compositivi tipici della prosa dell'autore. Una costante artistica che fa da contraltare alla costante attualità del mondo letterario ufficiale di questo nostro paese, il quale si regge su interessi personalistici spiccioli, clan di ogni specie e divisioni regionalistiche che vedono noi campani tartassati sempre sul piano nazionale. A chi piace questo stato di cose se lo tenga pure, a noi invece fa voltare lo stomaco.
Non
quell’altro dei viaggiatori nella vettura, ma la superficie è pur sempre in m2.
La musica della banda, del resto corrisponde in volume. Cioè, tolto l’accento
sulla o, nel significato di girare la manopola? Macchè, il suono è quello della
Fanciulla del west, quindi i cavolfiori non c’entrano, a differenza delle
zucche, le quali, dato il colore arancio, sono oblunghe. E ora chiediamoci
quante siano esse, se è vero che, prendendo un ascensore o si sale o si scende.
Ebbene, la risposta è, tenuto conto del verbo spegnere e della II catilinaria,
che un vaso sul balcone dev’essere innaffiato, sennò il geranio secca, per cui
le zucche sono altrettante.
Di meno, è
chiaro non potrebbero essere, perché allora l’interpunzione dovrebbe essere il
punto e virgola, di più nemmeno, visto che l’accento non è previsto, in
conclusione uno è meglio che si fa una doccia, se proprio vuole considerare
l’inverso. Messa sotto sopra, infatti una u equivale a una n, da cui si vede
anche che la misura non può essere che quella. Un po’ maggiore vorrebbe dire
che la bicicletta è da passeggio, un po’ minore che le edere sono rampicanti.
Non essendo né il cortometraggio sugli Apaches, né i biscotti all’anice, o più
o meno le batterie sempre di pentole saranno e invece sappiamo che, dovendo
accendere il lampadario, bisogna premere l’interruttore, la levetta a destra
per 6 luci e a sinistra per 9, in totale, perciò le candeline del compleanno dovranno essere come stabilito.
La vettura
anzidetta non per nulla aveva a bordo tre persone, il guidatore, una al suo
fianco ed una, un ragazzo, sui sedili posteriori ed erano diretti colà. Sì,
perché era ovvio che i papaveri sono rossi, il che non poteva significare altro
che quella era la destinazione. Non si poteva ipotizzare certo che i limoni
fossero arancione, per dimostrare che i tre andavano da un’altra parte, no, era
lì che dovevano andare e basta. La moglie, seduta al fianco del conducente,
l’architetto Paolino Morlacca, manco a farlo apposta disse verso di lui, mentre
percorrevano l’autostrada – Ma hai preso la direzione giusta? Mica conosci la
zona? – e lui – Vuoi che pratichi Teano e dintorni? Mai stato da quelle parti. Ho attivato il navigatore satellitare e ci porterà lui alla meta
– e la moglie, Fiorenza Trappone, pronta a ribattere – Già, dimenticavo che ti
fidi ciecamente della tecnologia, neanche fosse Dio in persona! -, con un
accento di scetticismo ironico. E lui ad arrabbiarsi - Guarda che è un gioiellino, potresti guidare
dormendo - . – E come no, così sbattiamo da qualche parte - . – Ma va là, che, fosse per te, staremmo ancora ad Adamo ed Eva -. Per non tirarla in lungo, le
raccomandate si fanno alla posta, laddove, per salire su una nave, ci vuole la
scaletta, non le pinze del focolare.
Ciò
indicava senza ombra di dubbio che l’acqua è liquida, in caso contrario ditemi
voi in che modo un corvo potrebbe volare a bassa quota, se le montagne sono due
invece di tre. L’unica possibilità sarebbe voltare pagina e vedere così se le
piastrelle del pavimento sono 20x20 oppure 30x30. A parte, poi, se i cavalieri
sono quelli di Malta o quelli della tavola rotonda, nel quale ultimo caso
potrebbe essere che i termosifoni siano accesi e così via, fino a 347.
Resta il
fatto che il Morlacca viaggiava a bordo della sua Renault con la di lui
consorte di cui sopra e il figlioletto Ferdinando di 10 anni: andavano presso
Teano, in località Funicelle ed erano partiti da Saviano, dove abitavano da una
vita, non lungi da Nola. Non è che volessero aggiungere, no, piuttosto era la
luna che stava in cielo, ma a quell’ora no, le sette e mezza di sera, e si sa
che, se il frigorifero è guasto, bisogna staccare la spina dal muro. Ebbene, la
luna era in plenilunio, dunque o le caramelle erano a menta o c’erano gli
zucchini. Immaginate, infatti di stare al casinò, su quale numero puntereste se
non il 26 nero? Ecco il motivo per cui essi, l’architetto, la moglie ed il loro
ragazzo erano una famiglia come tante.
Non
vogliamo dire, però, che, essendo loro una famiglia, le stelle in cielo quella
notte sarebbero state di più, tutt’altro, addirittura sarebbe potuto essere che
i cani avessero abbaiato prima e allora i gatti sarebbero scappati, con la
conseguenza che una canna fumaria deve essere installata sempre dov’è un
camino.
- Lo vedi,
il navigatore ti segnala che devi uscire -, Ferdinando avvertì il padre. E la
risposta fu – Vuoi che non me sia accorto? Il casello di Capua -. - Però, che
bello questi navigatori! – commentò il ragazzo. E la madre gli diede sulla voce - Via, non li sopporto! Ci mancava a chi altro bisognava obbedire. Gira a
destra, gira a sinistra, torna indietro, vai avanti, ma basta, so io dove devo
andare, dove mi passa per la testa -. - Ma non sono comandi, mia cara, sono indicazioni
- . - E tu vedi di stare attento, invece di distrarti! -. Risero tutti.
- Dovevamo
andarci per forza da questi tuoi amici? -. - Sono anche tuoi, Fiorenza - . - Più tuoi che miei, lui è tuo collega all’ufficio, lei certo la conosco, mia
compagna di liceo, ma poi sono anni che ci siamo distaccate, lei con la musica
e il suo violoncello, io alla mia scuola col mio latino -. Paolino volle
chiarire meglio - Sono stati a Saviano
nostri ospiti a Carnevale, mi sembra doveroso ricambiare. Adesso che fa caldo,
questo luglio è rovente, staremo certo un po’ freschi qualche giorno, fino a
lunedì, nella loro casa di campagna, ereditata dai suoceri. Ci hanno quasi
pregati di fargli visita - - Era il meno, sennò chi ci sarebbe andata! - . - Figurati! Sono brave persone e cari amici, finiscila, dai! Non sai
socializzare, tu -
Erano
insomma 7 i re di Roma, benché poi, a guardar bene, una piscina serve per nuotare. Lo stesso
dicasi per le novene dei morti, da cui non dipende se Natale capiti di martedì,
come appare evidente a considerare che, se si immerge una matita in un
bicchiere pieno, essa si bagna. Funicelle, la località di Teano verso dove
erano in marcia i Morlacca ne era un’altra conferma, basti pensare che, per
bagnarsi una matita, ci vuole dell’acqua, quindi…
Cosicchè,
usciti al casello di Capua e, fatto capo a Teano, quando ormai erano le otto e
mezza, veniva il più difficile, poiché, ammesso che che una pesca abbia la buccia,
bisognava addentrarsi nelle campagne intorno alla cittadina dove ebbe luogo il
famoso incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele e dove si giocarono i destini
del sud ed in specie della Campania, che finì, così da territorio autonomo con
il regno di Napoli e sede di capitale europea, nell’orbita dei piemontesi,
pensosi da allora dei loro interessi di conquistatori e dimentichi di quelli
delle genti meridionali, che furono abbandonate a se stesse.
La cosa
era tanto più trasparente, a ricordare che l’estrazione di radice è l’inverso
dell’elevamento al quadrato, per cui o uno fa colazione col caffè o senza,
sempre dovrà venire Pasqua. Possiamo pertanto concluderne che le poesie sono in
settenari o ottonari, a seconda se le lampadine sono di 40, 60, 80, 100 watt.
E non
parliamo dei faretti, quelli sono più potenti e allora due sono le possibilità:
o le carte sono napoletane o da poker, ma per entrambe i cervi avranno le corna,
a meno che non si vada a pesca di trote, quando bisogna usare la canna, la
quale è lunga e munita di amo ed esca, quindi sarà il carniere a stabilire
quanto si è pescato e contemporaneamente, anche se conviene dire vedo o passo o
banco.
Ovviamente, se il gioco è la scopa, sarà bene accaparrarsi il sette di
denari e le carte oro, senza dimenticare che le scatolette sono o di tonno o di
carne e allora una buona insalata ci sta bene, altrimenti si potrà anche
insaponarsi per la barba, dopodiché, improfumatisi, chiedersi quanti anni aveva
Ezechiele e quanti Abacuc, salvo poi a pronunciare tutto l’alfabeto dalla a
alla z.
Morlacca,
per conto suo, si atteneva in tutto e per tutto alle indicazioni del
navigatore, nel mentre era al volante della sua Renault con destinazione
Funicelle. Imbruniva, tuttavia e si faceva sempre più scuro, sicché diveniva
sempre più difficoltoso, nel bel mezzo delle campagne, su strade poco o non
illuminate e talora non asfaltate,
rendersi conto per bene della direzione. - Lo vedi - redarguì Fiorenza - lo vedi che non sai dove andare, ci perderemo in queste terre, non si vede più
nulla e ti è sconosciuta la zona - . - Non temere, c’è il navigatore, questo
non sbaglia mai - . - Accidenti a te e al navigatore! - .
A quel
punto, vuoi vedere che le barche erano a vela? Voglio dire che il cioccolato
era fondente, mentre il latte era scremato. Praticamente Morlacca perse la
bussola e fece dietrofront più d’una volta su viottoli a fondo cieco o che
addirittura finivano in mezzo alla campagna. Fiorenza si spazientì e Ferdinando
iniziò ad impaurirsi, si era soli là in mezzo e a fare luce per lo più erano i
soli fari della vettura. Per fortuna, imbroccarono alla fine una strada più
larga e, seguendo le direzioni del navigatore, vera ancora di salvezza dei
nostri tempi, come lo benedisse Morlacca, approdarono in un borgo piuttosto
sparuto di case, ma illuminato e con gente per le strade, che addirittura si
affollò in una piazzetta graziosa, dov’era montato un palco e su cui
affacciavano delle leggiadre e civettuole casette all’antica in stile rustico.
Una voce
riempì di gioia i tre nella vettura - Siete proprio a Funicelle di Teano. Chi
cercate? -. -La famiglia Forlese, l’architetto Forlese e la maestra di
violoncello Rovella -, rispose Morlacca. Il passante, un uomo dall’apparente
età di cinquant’anni, dal volto tirato e secco e dall’aria di un contadino
tentennò il capo e storse le labbra - Mai sentito. Non sono di qua certo. Ci
conosciamo tutti e cognomi del genere qui manco a pensarne - . Morlacca, di
nuovo avvilito, ringraziò l’informatore e aggiunse - Sarà un equivoco, molto
gentile -. Ma ci rimase davvero male: come, pensò, nessuno li conosce, che
amici sono, che inviti sono questi! E subito attaccò Fiorenza - Dove ci hanno
spediti, quelli? Mica sarà una burla? - . Il marito saltò sulle furie - Ma tu
sei matta! E’ mai possibile che un mio collega di lavoro, per il resto sempre
serio e per bene, ci veniva adesso a prendere in giro? Chi sa che sbaglio ci
sarà! - . - Ma chiamalo al telefono, no? Fatti dare una spiegazione -. Stringi
stringi, le cose dovevano stare così: il gatto, vedendo il coniglio che
sgattaiolava sullo stradone, si rivolse all’oca che girava nel cortile e le
chiese perché. Questa, sapendo che la luna sarebbe stata rossa quella sera, gli
rispose che le stelle non c’erano, dato che il sole le aveva ingoiate. Il gatto
allora miagolò e, siccome era mezzogiorno, andò a mettersi all’ombra. Alle otto
comparve la luna ed era rossa e, vedendo le stelle, pensò che il sole le aveva
vomitate, così stavano un’altra volta al loro posto, e s’addormentò.
Morlacca,
all’oscuro del gatto, seppe telefonicamente dal collega che il fraintendimento
c’era, la località di Teano dove li attendeva si chiamava Funìcele e non
Funicelle, come lui aveva inteso, impostando erroneamente il navigatore, che, incolpevolmente,
li aveva guidati verso sud di Teano, in quel posto chiamato Funicelle e non in
quell’altro, che si trovava dalla parte opposta, verso nord. L’est naturalmente
si trovava a destra, ma, dato che l’ovest era dove tramonta il sole, era logico
che fosse ora notte, per cui o il pianeta era Giove o Saturno o Nettuno o il
satellite era un altro, escludendo, com’era pacifico, che le lepri fossero
conigli e i tacchini oche.
Gian Lorenzo Bernini - Busto di Louis XIV |