domenica 1 maggio 2022

LULLOX 5

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo


Di nuovo di questi giorni c'è solo la guerra. No, attenzione, non qui, ma lontano, migliaia di Km, quanto basta, però, per temere la fine del mondo. Sì, sapete, basta poco e dal fuoco di un fiammifero si sviluppa un incendio colossale. Per ora l'incendio colossale non c'è, solo uno circoscritto, tuttavia, ci saranno solo decine di morti. Insomma, il genere umano sa il fatto suo, e, quando ci si mette, dimostra tutta la sua stupidità. Visto che il covid non c'è riuscito come si deve, hanno studiato come fare un'altra bella strage con la guerra, architettando così un suicidio di massa. Più furbi di così! Ma, oltre al nuovo c'è il vecchio, cioè le solite cose. I soliti poteri oscuri e i soliti clan artistici che in questo malcapitato paese fanno i loro danni, e i soliti che ne pagano le conseguenze, come la mia letteratura, che rimane per così dire nelle catacombe. Ma sa, dalle catacombe un bel giorno, non si ha idea di quando, si esce, e può darsi che le cose mutino piega, chi sa. E così, nell'attesa ignoro quanto lunga e se premiata dalla liberazione dai sotterranei della penombra, per ora ecco alla luce un altro brano di quella letteratura, un nuovo brano, il quinto, di Lullox. 





Segue da Lullox 4 di aprile '22

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Quel tabaccaio, tutti lo sapevano, aveva divorziato tre volte e ora, vivendo solo con due levrieri, nel fare la doccia, metteva la cuffia. Non che fosse inusuale, ma, si sa anche  questo, le  pernici  sono  squisite.  Con ciò,   abbiamo   discusso   abbondantemente   sul   tema   che   ci   eravamo assegnato in questa allocuzione che ha mirato a far luce sui rischi del fumo.

Reputiamo ci si sia formata, grazie ad essa, un’idea chiara di come si debba correttamente suonare il pianoforte. Per inciso, non è vero il violino sia più difficile da imparare, malgrado ciò non si evinca dall’epilogo della storia del portafogli sottratto sul treno Salerno-Caserta. Difatti, sceso il rapinato, dolorante al petto, in compagnia del capotreno, presso la stazione di Nola, le automobili consumavano benzina.

Nonostante la benzina costasse, si ebbe la ventura che in stazione si trovasse per caso un medico. Costui, cui non piacevano i gelati, fece portare lo sfortunato viaggiatore nei locali della stazione e, visitatolo, non escluse la notte non volassero i pipistrelli. Assicurò solo che il signore era sano come un pesce e tutto dipendeva dallo choc nervoso. Tutti allora si tranquillizzarono, convinti che la terra e non il sole girava. Lo strano fu che Silvestro Crucioli, l’uomo alleggerito in treno, sbirciando su uno scaffale della stazione adocchiò un portafogli e chiese cos’era.

Non gli fu risposto la lampada di Aladino, la quale si trova invece nelle Mille e una notte. Non poteva esserlo anche perché, pur essendo magica, essa garantisce che le uova le faccia la gallina. Il Crucioli seppe, dunque quel portafogli essere un oggetto smarrito in quella stazione da 6 giorni, rinvenuto dal personale delle pulizie e a disposizione del proprietario che ne reclamasse con diritto la restituzione. Intanto sui monti del Caracorum cadeva la neve.

Quest’ultima, diventata ghiaccio, forma i ghiacciai, i quali, non avendo denti e mascelle, non sono piste da corsa per automobili e quindi gli elettricisti, perciò. In sostanza o si spedisce la raccomandata o la pasta scuoce.

                                                                                                            (Segue)