domenica 29 luglio 2018

ALLA GRECIA 2018

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio



Giorgio De Chirico - Ettore e Andromaca



E' ormai una tradizione di questo blog ogni anno di questo periodo, nel dare l'arrivederci a settembre ai suoi venticinque lettori di manzoniana memoria, dedicare un intero numero alla Grecia antica e alla sua letteratura. Anche questa volta la tradizione si rinnova, e in un'Italia come questa, alla mercé tuttora di clan culturali e poteri oscuri che dettano legge in campo artistico, è il meno che si possa. La Grecia maestra di arti e cultura si riconferma attraverso questa breve antologia di alcuni dei suoi migliori autori da me tradotti svolta essenziale nel cammino dell'umanità per lo sviluppo culturale della società.










MELEAGRO (A.P. V,174)



Fragile gemma, sonnecchi, Zenofila.
Potere, oh ! posarmi sulle tue palpebre,
sopore senz’ali, non sul tuo corpo
come chi incanta fino a Zeus la vista,
ma unico e solo averti tra le braccia.

                                                                 (Trad. Gerardo Allocca)




PLATONE - CRITONE (XVII)



Socrate: Al mio orecchio considera bene esse [le Leggi] giungono, o diletto amico Critone, come ai Coribanti il suono dei flauti, e nel mio animo echeggia uguale il suono di quelle parole e tu procura io non ne oda di altre. Rifletti orbene, per quello che io ora giudichi, comunque tu ti pronunci in contrasto con esse, dirai parole vane. Eppure, qualora ritieni di spuntarci qualcosa di più, fai sentire la tua voce. 
Critone: Ma, Socrate, io non ho parole.
Socrate: Lascia correre, allora, Critone, e facciamo così, giacché a questo ci chiama Dio.
                                                                    (Trad. Gerardo Allocca)




EURIPIDE   -  MEDEA (VV. FINALI)


Coro                                   Di molto fu giudice Zeus l’olimpio,
                     molto a sorpresa decretano i numi,
                     non andò in porto quanto era previsto,
                     un celeste ebbe i mezzi all’imponderabile
                  e la storia finì come finì.

                                                                      (Trad. Gerardo Allocca)




              CALLIMACO - AITIA, I, 1               


Sovente, incompetenti sulle Muse,
i Telchini sparlano dei miei versi,
io che un solo poema non vergai
per incensare dei re o vecchi eroi
in rime a miriadi, ma sobriamente
coltivo l’epos neanche un fanciullo,
per quanto molti decenni già siano.
Sappiano poi anche i Telchini quest’altro:
pur verità è che, stirpe tutta spine,
buona soltanto a mangiarsi il fegato,
scrissi con misura, ma pur eccelle 
di tanto la Demetra su quell’altra
 vasta e laida, dei due stili, Mimnermo
non la giunonica fiamma denota
soave, ma il suo discorso alla spicciola.

Al diavolo, genìa della calunnia
maledetta!: maestria misurate
con arte e non con l’asta persiana!
Non sperate il mio canto mai strepiti,
non è nel mio stile, ma di Zeus il tuono.
Ché, neanche in grembo la tavoletta
inforcai, mi apostrofò Apollo Licio –
Sacrifici, amico mio, che i più lauti
tu offra, ma la poesia, che sia fine.
E poi questo ti raccomando ancora,
non camminare sulle vie battute
dai carri, né mai il tuo cocchio dirigere
su dei percorsi già usuali ad altrui,
ma su vie non frequentate, se strette
quantunque più delle altre non importa -.
Al che ho ottemperato: siamo tra quelli
che il languido verso della cicala
antepongono al raglio dei somari.

                                                                           (Trad. Gerardo Allocca)




 DEMOSTENE  -  I  Filippica (I,1)


Fosse stato questo affare in ballo nuovo di zecca, miei Ateniesi, avrei pazientato finché i più dei consueti oratori dicessero la loro, e caso mai avessi condiviso una delle loro tesi, mi sarei astenuto dalla mia. Altrimenti, avrei provato io pure a prospettare il mio pensiero. Dal momento, però che ora ancora compete disquisire su problematiche in ordine a cui costoro si sono già pronunciati diffusamente in passato, reputo, quantunque mi sia fatto avanti per primo a parlare, che mi spetti la vostra considerazione.
Mettiamo che loro avessero fornito suggerimenti come si deve, ora non stareste per forza a dover prender decisioni

                                                                   (Trad. Gerardo Allocca)


ALCEO – Fram.  63


La  divina Saffo, che porta serti
di viole tra i capelli e soave ride.

                                                                     (Trad. Gerardo Allocca)
                                                                                                            

domenica 1 luglio 2018

ALGER III

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio




Wassily Kandinsky - Composizione X



Siamo all'ultimo atto del mio brano Alger, al III stralcio; coronamento, dunque di un per così dire, come io lo chiamo, paragrafo del mio romanzo Lungo il muro. Invariato il discorso narrativo, le cui linee portanti sono state da me già esposte nei precedenti post di questo blog. Purtroppo, come al solito, nulla cambia per ora anche nel mondo ufficiale della cultura italiana, con i suoi soliti difetti personalistici e gretti, che ne fanno un mondo chiuso e privilegiato, dominato dai medesimi clan e poteri oscuri.






Figurarsi il farmacista, per poco non comprava del vino bianco, lui che, non per via del contrabbandiere, usava sempre sapone liquido per la pelle. Fu invece a causa di quello se i tulipani sono gialli sul campo.
Se fossero rossi, si dovrebbe supporre che le rondini volano, laddove non si sa se la marmellata è di ciliegie o di albicocche. Ignorandolo, si può sempre affermare quei cavalieri erano guelfi, non ghibellini. Per farla breve, non è detto che, vedendo un cane scodinzolare, debba essere un levriero per forza.
Potrebbe tranquillamente essere, in caso affermativo, che il suo padrone si rechi a far visita a un amico di vecchia data e, mentre di trova in cammino, venga a piovere. Allora nessuno osi gridare allo scandalo, dato che il giovedì è come il mercoledì, ma diverso dall’apriscatole. Quest’ultimo solo potrà garantire se, in conclusione il tonno sia all’olio di oliva.
Nonostante ciò, chi si sentirà di escludere Montanelli simboleggi tutta la boria italica a buon mercato e infondata dei giornalisti. Egli credo non fosse un ammiratore di Napoleone, pur essendo che i pesci stessero in mare e le acque fossero piuttosto calme di fronte ad Amalfi, il che avrebbe spinto chiunque a bere un tè, dichiarando senz’altro al suo accompagnatore – Reputo Olivier vincerà oggi all’ippodromo -
Fa d’uopo, se ciò è, che i progetti letterari futuri di Allocca debbano essere più idraulici, per il fatto di spiegare essi, infatti che la luna sta in cielo. E a maggior ragione, egli si chiama anche con secondo nome Giacomo, suppongo, per le esigenze idrauliche. La circostanza sottintende che Mosè dettò le leggi, con la naturale e imprescindibile premessa che un uovo è di gallina, altrimenti, mettiamo sia di anatra, permetterebbe di asserire che una camicia ha il collo largo.
Per farlo, occorrerà contemporaneamente verificare che i vandali erano barbari e invasero l’Italia e che una scarpa a mocassino è senza stringhe, sempreché la recluta abbia i requisiti per essere arruolata nel corpo dei finanzieri. Dopodiché, si tratterà solo di chiudere il barattolo con le alici in salamoia.
Automaticamente così si potrà appurare anche che Napoleone fu un eroe della storia, come già Giulio Cesare o Augusto o Alessandro Magno, e l’incarnazione di una visione della società, che sfociò pienamente e definitivamente purtroppo solo qualche decennio dopo la sua uscita di scena, anche se in veste rinnovata, nell’età liberale. Si appurerà insieme che il tappo della bottiglia è di sughero, per cui si rende necessario un cavatappi apposito, non gli scooter nel traffico cittadino, i quali non per nulla vanno a benzina.
Come gli scooter hanno due ruote, così sulle montagne. In campagna, diversamente si coltiva la terra, dunque come si potrà giurare Pier delle Vigne fu disonesto? Il nostro giudizio sul suo conto è che le pesche maturano sull’albero.
E questo è il perché o è verde o è rosso. Nulla impedisce sia però azzurro o giallo, per cui la risposta non può essere che no. Ne discende che l’opera futura di Allocca prevede di sviluppare e ulteriormente perfezionare la sua letteratura, sulla scia dei criteri tecnici sopra delineati, non nella impostazione di fondo. Non suppongo ciò dimostrerà che uno pneumatico deve essere gonfiato a pressione, piuttosto è lo pneumatico che, essendo di gomma, farà sì che le ruote siano quattro.
Allo stesso modo la dura disfatta napoleonica di Waterloo servirà a far capire come spesso nella storia aver ragione non serve, così come tra uno scoiattolo e un coniglio non significa che bisogna preferire o l’uno o l’altro, è sufficiente prendere il cric e sostituire la ruota, se bucata.
La parte futura di Gerardo Allocca come letterato, ecco che consisterà nel dar vita ai libri da lui progettati per il seguito, i cui titoli sono: Lungo il muro, Gli affari del dottor Penta, Il lasciapassare per Balveno e forse Verso sera e Ziggurat, oltre a tutta la poesia che ancora fiorirà e a questo romanzo già in cantiere.
    Mi corre adesso l’obbligo di precisare come l’allodola sia l’uccello del mattino, per cui al suo canto o è così o è cosà, sempre presumendo l’automobile sia gpl. Non è detto con ciò che la targa debba essere AN320AF.


(Fine)