domenica 1 ottobre 2017

XEROX

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Henry Moore - Late large forms




Prende il via con questo mese un nuovo stralcio dal mio romanzo non ancora uscito, Visita di Sirdi, la cui intitolazione è Xerox e che verrà ripartito in 3 tranches, di cui questa è la prima. Inizia in tal modo un nuovo momento narrativo, ma non inizia una nuova fase della mia esperienza artistica, che qui viene solo ad esplicarsi secondo stilemi e tratti originali già da me sperimentati. Né inizia una fase nuova nei miei rapporti con la cultura nazionale, le cui redini rimangono nelle mani dei soliti clan, che ben si confanno alle lobby che indirizzano nell'ombra la cosa pubblica secondo i loro personali interessi alle spalle dei cittadini.







In un suo libro, inoltre, un emerito studioso di letteratura di questo secolo, Salvatore Battaglia, parla della Recherche in termini di idolopea: barche a vela, che, poi sono la passione di molti fuorilegge, gli stessi che la fanno comodamente in barba alla giustizia. L’altro ieri a proposito si leggeva su un giornale che delle cicogne hanno fatto il nido dalle nostre parti. Alla luce di tali notizie, le pere o le mele. Mazza, che era sposato, perché, anzi lui era nato di giugno e abitava a Montesanto, tutti sanno che in quel mese si pratica la mietitura, come recitano tante poesie, e al varo di una nave s’infrange lo spumante, sia pure indipendentemente dall’acquisto di una lavatrice. Ad avvalorare la cosa, ci si mette il maltempo, che rende difficile la circolazione aerea. Ulteriore conferma viene dal fatto che Mazza aveva studiato al Politecnico ingegneria civile, perché aveva un debole per i grattacieli, come quello vicino alla questura a Napoli e più alti ancora, lui sognava da bambino di costruirne fino alle nuvole e la neve si scioglie al sole. Resta il fatto che, neve o non neve, ci sono ladri dappertutto in mezzo a noi. L’altro giorno, per esempio al S. Carlo davano La serva padrona; anziché prendere appunti. E giusto in tema di gastronomia, l’orata al limone come dico io è una vera squisitezza, senza dire che per fare un telegramma si può usare direttamente il telefono di casa. In tal caso sarà opportuno ricordare che Manzoni ebbe due mogli e che la tragedia si rappresentava negli antichi teatri con l’accompagnamento della musica, non diversamente dalla lirica melica e corale, eccezion fatta, è ovvio per le spese condominiali e la bolletta della luce. Non c’è, allo stesso modo che da ripetere come Stefano non era mai stato un donnaiolo in gioventù, pur avendo bazzicato varie donzelle prima di metter su famiglia, e anche dopo, alcune fiamme avevano, presto spente, insidiato la sua stabilità coniugale. Avvenne così che gli Aragonesi, padroni già della Sicilia poterono entrare in possesso anche del resto del mezzogiorno, più tardi passato nelle mani della monarchia spagnola unitaria. Con lo scorrer dei secoli, il sole sorge a est.
Né tanto meno si può negare che il romanzo per eccellenza fu quello storico, lo testimonia anche l’abbondante raccolto annuale di uva da vendemmia (Lacrima Christi) e tutto il resto. Il discorso potrebbe continuare a lungo, se considerassimo che non a tutti piace il formaggio sui maccheroni e che la benzina costa, ma, tutto sommato, un attico è meglio, un apriscatole no, evidente se si pensa che Milena disse sì a Stefano quasi subito, lei appena uscita dall’università, lui che non aveva gli occhiali. Non bastando ciò, si potrebbero emettere delle cambiali per pagare i conti in sospeso. Tanto e dire che Mazza, allora era in cerca di un lavoro da ingegnere, non sperando più di innalzare in proprio grattacieli, fa tutt’uno, credo e che dire, già che ci siamo, del mistero che circonda la paternità dei due grandi monumenti dell’epos ellenico? La risposta sta forse in un’azione più incisiva delle forze dell’ordine e nel riflettere che  la storia tra Milena Arrighi e Stefano Mazza non fu a prima vista, anzi ebbe inizio a una festa studentesca, dove, se anche non vi fossero foglie sugli alberi o spettatori al circo, furono estratte a sorte le coppie per il ballo dell’occasione e caso volle i due, i quali non sapevano muovere un passo e non avrebbero voluto partecipare alle danze, capitassero insieme: mentre una cravatta può essere lunga o a papillon, essi, che avevano altro per la testa, ebbero quella volta appena modo di abboccarsi e, senza scoprirsi troppo in privato, di non restare gran che impressionati l’uno dell’altra o, ancor meno, fulminati: un arrivederci generico e indefinito li separò. Che, poi l’armoniosa cornamusa sia o strumento tradizionale scozzese, qui non fa testo.
  Val la pena, invece di sottolineare tra le cose poc’anzi dette la parola abbonamento e osservare che i due attuali coniugi in oggetto non si ritrovarono per diverso tempo, se si eccettuano qualche fugace ed episodico incontro da lontano in ambiente universitario e la satira oraziana. La quale è stata sempre giudicata la pera maturò sul ramo. Per meglio dire, il lavoro nobilita l’uomo.
  E già che siamo in tema, sia noto che in economia tasso di sconto non significa succo di pompelmo. Il che potrebbe indurre per errore a credere che dopo c’è un lupus in fabula, anzi la deperibilità del mais. E’ consigliabile, in sintesi porre nella giusta luce tale problema, preoccupandosi di conservare con cura le bollette del telefono quietanziate. Potrebbero accadere cose strane, infatti, come quelle che occorsero a Stefano M., portandolo quasi ineluttabilmente (non direi per nulla involontariamente, s’intenda) a metter su casa. E tra esse, prima di tutto, una adeguata e coerente valutazione della poesia leopardiana non deve trascurare il lato metrico di essa: lo schema della canzone libera giova a illuminare meglio l’interpretazione di quelle manifestazioni espressive. In secondo luogo, bisogna richiamare che la luce si propaga in linea retta e Giona nel ventre della balena. Come risultato, si ebbe che Mazza e M. Arrighi divennero marito e moglie.



Giuseppe Recco - Natura morta