L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Salvatore Emblema - Senza titolo |
Di nuovo settembre e di nuovo L'eretico Bruno con le sue pagine di letteratura e le sue dolenti note. Il tempo passa, ma, per dirla con una punta di umorismo, L'eretico Bruno no. O meglio, L'eretico Bruno ci starebbe anche a cambiare, ma è quel che gli sta intorno a non starci. Dunque, come potrebbe cambiare lui? Concedo pure che un artista non può non restare fedele a una sua cifra, e dunque, quale artista, non potrei derogare da una mia sigla letteraria. Tuttavia, nulla vieterebbe di cambiare punto di vista, insomma, pur confacendosi a una certa impronta inconfondibile, rivedere certi pensieri, certi giudizi, certe valutazioni. In teoria sarebbe concepibile, ma, con un mondo come questo in corso, con un'Italia com'è oggi, in pratica no. Non cambiano i clan e i poteri occulti e personalistici, non cambia la vita culturale con la quale confrontarsi, come potrebbe cambiare l'occhio col quale essere testimone del tempo in corso? Ed è un occhio impietoso, che si vede costretto a riflettere le gravi insufficienze e incongruenze del giorno d'oggi. Un oggi, in quest'Italia vittima di camarille, che fanno il loro tornaconto in tutti i campi, incluso il culturale; un oggi in questo mondo globalizzato, omologato dai media, che dettano legge, la legge di certe oligarchie che dominano la nostra società, spadroneggiando. Che potrei dire di nuovo se non ripetere quello che ho già detto? Ed eccoci al VI brano di Perrol, che rappresenta la continuità di un modello letterario e al tempo stesso la continuità di una realtà che non vuole morire nelle sue innegabili e lampanti storture
Il
fante di bastoni non poteva essere, data l’autostrada, né i cani potevano
essere di pelo grigio. L’unica cosa possibile erano le pale dell’elicottero, ma
in fondo nemmeno quella. E l’elica1 della nave?, si dirà. Quella non
mette il timbro, il quale doveva essere infatti Il direttore dell’ufficio.
L’ufficio chiaramente apriva alle nove.
Era proprio quello
l’orario in cui sussiste il problema; la soluzione va ricercata nel 3° set.
Supponiamo che il 1° e il II siano appannaggio di Luporelli, non si può
escludere infatti che l’acqua bolla. E allora chi potrà contestare che
qualunque pittore o scultore, anche delle nostre terre, aspirasse a fare strada
nell’arte tra l’otto e il novecento
dovesse volente o
nolente far valigia e sbarcare a
Parigi? Del resto, volente o nolente, un aviatore paga al bar.
- Il bar Lucciole –
disse manco a farlo apposta il maggiore dell’aeronautica Guarnetti – fa ottime
sfogliate -, ma non si rivolgeva a Luisa Perri. Costei, altro che sfogliate,
rifletteva nel suo studio di S. Giuseppe, dalle parti di Nola, Saviano, Somma
Vesuviana: questa avversa sorte che mi perseguita, la devo interpretare come
indiretta sprone ad abbracciare il credo che, già da un pezzo in nuce nel mio spirito,
è ora conclusivamente sbocciato e maturato in me. Le idee di Adorno e Marcuse,
della scuola si Francoforte urgono nel mio essere. La contestazione del potere
vuoi come esercizio razionale dialettico (sempre e comunque il sale propulsore
storico della società, ove anche gli steccati del conflitto di classe fossero
mai, come si augura Il manifesto, e lui stesso, abbattuti), secondo quanto
perora il primo dei due pensatori, vuoi, in base alle vedute del secondo, come
scatenamento delle pulsioni inconsce sul piano soggettivo e collettivo verso
l’erotismo e l’egualitarismo, significa affermazione dell’umanità contro la
stortura, raddrizzamento morale della distorsione, impegno civile contro
l’oscurantismo della coercizione giuridica dello stato.
E’ un alfierismo senza
Plutarco, le Termopili e Coriolano e senza retorica da comizio. Voleva dire,
forse, Luisa Perri,
con queste sue meditazioni che, quando è inverno, fa
freddo.
Sì, però chi può
assicurarlo, che faccia freddo intendo, alla luce della opacità del latte o,
che altro, del caffè’? Il vetro, essendo inversamente trasparente, non è
infrangibile, al punto che, rompendone uno, si afferma spesso e volentieri –
Non l’ho fatto apposta -. La stessa persona capita, in altra circostanza, indossi
il cappotto.
Sempre
lo stesso signore può essere, passando davanti al semaforo, tossisca; caso mai,
potrebbe anche starnutire. Improbabile è si pulisca gli occhiali, altrettanto
improbabile il 12. Egli non gioca al lotto purtroppo, e non a causa della terracotta.
I suoi vasi sul balcone sono di ceramica infatti, e la ceramica, si sa, è ben
altra cosa del tennis.
In questo gioco, basti
dire si usano le racchette, le quali, essendo due o quattro per partita, non
servono, come il radicchio, per l’insalata. La rughetta sì, dal momento che le
ossa di balena sono grandi. Riguardo alle balene, va poi detto che con le
lontre si fanno le pellicce.