L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Paul Klee - Der Kunftige |
E' questo che segue un brano tecnico, che fornisce molti ragguagli sui criteri artistici che innervano la mia produzione in prosa. Comprende 3 tronconi, di cui questo è il primo, e in buona sostanza si rifà ai moduli stilistici già apparsi su questo blog. C'è poco racconto in Alger, in poche parole, per quanto sia ricco di enunciazioni di principio estetico. Del resto, che c'è da raccontare di nuovo sotto il sole attualmente? Le cose in questo paese falso e bugiardo continuano sullo stesso andazzo, le solite menzogne si rinnovano, i soliti intrallazzi, i soliti clan e le solite messinscene tengono banco nella vita culturale pubblica. Ovviamente, però la mia letteratura non si riduce a questo, il racconto c'è e impernierà altri brani che verranno presentati in seguito
(omissis) Gerardo
Allocca, da Saviano presso Nola in Campania, risale al 1990 l’abbrivo di Visita
di Sirdi, si legge passim. Con ciò non voglio significare l’uno e l’altro,
piuttosto quello. Quello, infatti era un
altro ancora, e quell’altro concerneva gli articoli casalinghi. E siccome erano
3, restava da stabilire come andasse il treno a vapore.
Analogo discorso vale
per l’aspirina, data la storia del diluvio. Siamo portati così per forza a
ripetere che il caffè dev’essere stretto. Sta a provarlo il fatto che i
pinguini non volano.
Volassero, allora
chiunque potrebbe negare, quando poi tutti sanno che la camomilla è sedativa.
Come risulta dalle festività pasquali, il 74 non lo è. Non lo è appunto, blu
nemmeno il ricordo, figurarsi salire sulle scale mobili. E’ che il Bonaparte fu
l’alfiere in Europa della libertà, altro che blu, e le armi francesi la
sbandierarono al suo seguito dovunque, malgrado poi le arance fossero dolci e
il generale un dittatore. I peperoncini insomma, per chi non l’avesse ancora
capito, sono forti. Il vino del Vesuvio non giustifica, similmente, il colore
delle margherite.
Queste profumano, il
che basta per affermare il ferro arrugginisca. Lo zinco no, tant’è vero che anche
le rondini cantano. Si spiega ora quali siano i cuochi migliori, visto che o le
rondini o lo zinco fa lo stesso. Anche le mazurche, come quelli, si ballano, e
allora mi sapete dire com’è possibile che i francobolli costano? Dev’essere che
le ruote sono rotonde.
Scusate, sennò perché
un libro avrebbe le pagine? Questo presente, Visita di Sirdi, è il quarto di
narrativa di Allocca. Egli, cioè chi scrive, conta di ultimarlo nel giro di
qualche anno, come da sommario da lui ideato. Nel frattempo, terminata l’ultima
delle di lui 5 fin qui composte collezioni di liriche (Recital, Cartapesta,
Vendita all’asta, Senza poesia, O torre e non so quanti altri furono
nell’ottocento i bonapartisti come Sthendal), il triangolo ha tre angoli e tre
lati. Allocca ha ora posto mano alla sua 6a raccolta poetica, Dove
mai, che impone il negoziante sia di mobili. Questi devono essere in stile
impero, onde permettere, come dicevamo, che la marmitta sia catalitica. Non
solo, ma il latte fresco.
Considerati, per
riassumere, il latte fresco, la marmitta catalitica, il mobilio stile impero e
i contemporanei successi militari di Napoleone, le ruote e i francobolli
suddetti, non vi è che tirare le somme: esse devono essere comprese tra il
centinaio e il migliaio, per cui l’olio della vettura dev’essere cambiato.
Ciò fatto, basterà
prendere a pagina 325 e le orchidee saranno al prezzo conveniente, grazie anche
all’allenamento del tennista, il quale era abituato a bere limoncello. Caso
diverso, quello di Allocca, che effettivamente non fuma. Egli intende affermare
una duplice poetica, una, la rosa rossa, l’altra, la caffettiera espressa.
La prima deve essere
una rosa rossa a motivo del frullatore, la seconda una caffettiera espressa,
non potendo l’uovo essere di anatra selvatica. Sia l’una che l’altra non
esimono l’autista dal fermarsi al rosso e fare il pieno.
Neanche, a parte
l’autista, Bonaparte, sola bandiera e paladino del progresso con i suoi cannoni
francesi contro tutta l’Europa schierata, egli corso di Ajaccio, fosse stato un
tabaccaio, un cilindro, a differenza della storia di Caino e Abele, ha il
volume, non foss’altro per l’assicurazione dell’auto.
E poi non si dimentichi
che erano i carciofi e non le zucche, con la conseguenza che i profiterols sono
quelli. In pratica così anche, a S. Elena, con quella sua fine immatura e
inspiegabile per la sua forte fibra, Napoleone fu un gigante solitario in mezzo
all’Oceano. Si tratta di riconoscere storicamente, in poche parole che l’uva
bianca può essere da tavola, nonostante le carote e gli aliscafi.
Lo stesso Gerardo
Allocca non lo credeva, al punto da concepire in prosa l’astrattismo letterario
e in poesia la rappresentazione semantica. Il tutto consisteva nel prenotare il
biglietto, evitando solo il mercoledì di pulire l’argenteria, una volta sparita
la farfalla sul prato e sempre operando in valuta turca.
E non finiva lì, c’era
anche l’ape e il miele: nella misura in cui era dolce quest’ultimo, bisognava
ritenere che fosse freddo il marmo. Il quale come proveniente dalla cava, non
costituiva il 27° capitolo del romanzo, in cui si narravano le vicende del
bandito milanese. Non era naturalmente il freddo del marmo la causa del budino,
anzi erano quelli i dischetti del computer. Alla fine, marmo o non marmo, ad
Austerlitz vinse Napoleone.
Egli sperava di
diffondere ovunque le conquiste del 14 luglio, pur dimentico che gli zucchini
sono verdi. Ammesso fossero stati rossi, come avrebbe potuto egli guardare dal
binocolo? Allora avrebbe visto nettamente che un floppy è leggero e non è vero
che, quantunque presolo in mano, il meccanico abbia 53 anni, ma ne ha 37, età in
cui il suo amico Nando il fioraio si sposò e andò ad abitare in via Trilussa al
Prenestino, proprio sotto la suocera, che si chiamava la sora Augusta.
(segue)