martedì 1 maggio 2018

ALGER I



L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio





Paul Klee - Der Kunftige 


E' questo che segue un brano tecnico, che fornisce molti ragguagli sui criteri artistici che innervano la mia produzione in prosa. Comprende 3 tronconi, di cui questo è il primo, e in buona sostanza si rifà ai moduli stilistici già apparsi su questo blog. C'è poco racconto in Alger, in poche parole, per quanto sia ricco di enunciazioni di principio estetico. Del resto, che c'è da raccontare di nuovo sotto il sole attualmente? Le cose in questo paese falso e bugiardo continuano sullo stesso andazzo, le solite menzogne si rinnovano, i soliti intrallazzi, i soliti clan e le solite messinscene tengono banco nella vita culturale pubblica. Ovviamente, però la mia letteratura non si riduce a questo, il racconto c'è e impernierà altri brani che verranno presentati in seguito








  (omissis) Gerardo Allocca, da Saviano presso Nola in Campania, risale al 1990 l’abbrivo di Visita di Sirdi, si legge passim. Con ciò non voglio significare l’uno e l’altro, piuttosto quello. Quello, infatti era un altro ancora, e quell’altro concerneva gli articoli casalinghi. E siccome erano 3, restava da stabilire come andasse il treno a vapore.
  Analogo discorso vale per l’aspirina, data la storia del diluvio. Siamo portati così per forza a ripetere che il caffè dev’essere stretto. Sta a provarlo il fatto che i pinguini non volano.
  Volassero, allora chiunque potrebbe negare, quando poi tutti sanno che la camomilla è sedativa. Come risulta dalle festività pasquali, il 74 non lo è. Non lo è appunto, blu nemmeno il ricordo, figurarsi salire sulle scale mobili. E’ che il Bonaparte fu l’alfiere in Europa della libertà, altro che blu, e le armi francesi la sbandierarono al suo seguito dovunque, malgrado poi le arance fossero dolci e il generale un dittatore. I peperoncini insomma, per chi non l’avesse ancora capito, sono forti. Il vino del Vesuvio non giustifica, similmente, il colore delle margherite.
  Queste profumano, il che basta per affermare il ferro arrugginisca. Lo zinco no, tant’è vero che anche le rondini cantano. Si spiega ora quali siano i cuochi migliori, visto che o le rondini o lo zinco fa lo stesso. Anche le mazurche, come quelli, si ballano, e allora mi sapete dire com’è possibile che i francobolli costano? Dev’essere che le ruote sono rotonde.
  Scusate, sennò perché un libro avrebbe le pagine? Questo presente, Visita di Sirdi, è il quarto di narrativa di Allocca. Egli, cioè chi scrive, conta di ultimarlo nel giro di qualche anno, come da sommario da lui ideato. Nel frattempo, terminata l’ultima delle di lui 5 fin qui composte collezioni di liriche (Recital, Cartapesta, Vendita all’asta, Senza poesia, O torre e non so quanti altri furono nell’ottocento i bonapartisti come Sthendal), il triangolo ha tre angoli e tre lati. Allocca ha ora posto mano alla sua 6a raccolta poetica, Dove mai, che impone il negoziante sia di mobili. Questi devono essere in stile impero, onde permettere, come dicevamo, che la marmitta sia catalitica. Non solo, ma il latte fresco.
  Considerati, per riassumere, il latte fresco, la marmitta catalitica, il mobilio stile impero e i contemporanei successi militari di Napoleone, le ruote e i francobolli suddetti, non vi è che tirare le somme: esse devono essere comprese tra il centinaio e il migliaio, per cui l’olio della vettura dev’essere cambiato.
  Ciò fatto, basterà prendere a pagina 325 e le orchidee saranno al prezzo conveniente, grazie anche all’allenamento del tennista, il quale era abituato a bere limoncello. Caso diverso, quello di Allocca, che effettivamente non fuma. Egli intende affermare una duplice poetica, una, la rosa rossa, l’altra, la caffettiera espressa.
  La prima deve essere una rosa rossa a motivo del frullatore, la seconda una caffettiera espressa, non potendo l’uovo essere di anatra selvatica. Sia l’una che l’altra non esimono l’autista dal fermarsi al rosso e fare il pieno.
  Neanche, a parte l’autista, Bonaparte, sola bandiera e paladino del progresso con i suoi cannoni francesi contro tutta l’Europa schierata, egli corso di Ajaccio, fosse stato un tabaccaio, un cilindro, a differenza della storia di Caino e Abele, ha il volume, non foss’altro per l’assicurazione dell’auto.
  E poi non si dimentichi che erano i carciofi e non le zucche, con la conseguenza che i profiterols sono quelli. In pratica così anche, a S. Elena, con quella sua fine immatura e inspiegabile per la sua forte fibra, Napoleone fu un gigante solitario in mezzo all’Oceano. Si tratta di riconoscere storicamente, in poche parole che l’uva bianca può essere da tavola, nonostante le carote e gli aliscafi.
  Lo stesso Gerardo Allocca non lo credeva, al punto da concepire in prosa l’astrattismo letterario e in poesia la rappresentazione semantica. Il tutto consisteva nel prenotare il biglietto, evitando solo il mercoledì di pulire l’argenteria, una volta sparita la farfalla sul prato e sempre operando in valuta turca.
  E non finiva lì, c’era anche l’ape e il miele: nella misura in cui era dolce quest’ultimo, bisognava ritenere che fosse freddo il marmo. Il quale come proveniente dalla cava, non costituiva il 27° capitolo del romanzo, in cui si narravano le vicende del bandito milanese. Non era naturalmente il freddo del marmo la causa del budino, anzi erano quelli i dischetti del computer. Alla fine, marmo o non marmo, ad Austerlitz vinse Napoleone.
  Egli sperava di diffondere ovunque le conquiste del 14 luglio, pur dimentico che gli zucchini sono verdi. Ammesso fossero stati rossi, come avrebbe potuto egli guardare dal binocolo? Allora avrebbe visto nettamente che un floppy è leggero e non è vero che, quantunque presolo in mano, il meccanico abbia 53 anni, ma ne ha 37, età in cui il suo amico Nando il fioraio si sposò e andò ad abitare in via Trilussa al Prenestino, proprio sotto la suocera, che si chiamava la sora Augusta.

(segue)