mercoledì 1 dicembre 2021

LULLOX 1

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio



Salvatore Emblema - Senza titolo




Un nuovo inizio di dicembre è un pò una contraddizione in termini, ma questo post è proprio così. Inaugura infatti un nuovo brano tratto dal mio romanzo Visita di Sirdi e capita proprio di questo mese, che oggi prende il via, l'ultimo dell'anno. A pensarci non è la sola contraddizione che ci si offre alla vista, ne siamo pieni intorno a noi. E' un mondo, questo, fatto di contraddizioni, che qualcuno potrebbe prendere anche per insensatezze nel loro insieme, coesistendo, ma io penso che più che tali siano invece il succo stesso del nostro vivere odierno. Un vivere che va considerato ovviamente per quello che è, un'epoca di profonda crisi della coscienza, certo, ma nello stesso tempo esso non può trovare una cifra se non in ciò stesso, in questa sua polivalenza che, si prenda come si voglia, è la sua effettiva valenza. Una singolarità, il nostro oggi, che vive di pluralità conflittuali, ed era destino che questa nostra contemporaneità annegasse in questa specie di arcaicità dell'uomo, un uomo, più che mai oggi sapiente e più che mai insipiente, più che mai abbiente nelle sue dotazioni materiali, come non è mai stato nella storia in questa società dei consumi, eppure così fragile nella sua interpretazione di sè, che appare più di sempre precaria. E un presente, questo, da un lato così avveniristico e proiettato nel futuro, da un lato così respinto nella notte dei tempi per la sua povertà spirituale, che ci getta in questa sorta di medioevo attuale, il medioevo del villaggio globale, apparentemente libero e spregiudicato, ma sostanzialmente oppresso e vincolato dai media, che dettano legge e sono manipolati da consorterie e lobby, da cui dipendono alla fin fine le nostre sorti. Un'Italia, un mondo, questi che abbiamo dinanzi, che vivono una contraddizione incomponibile tra sanità e malattia, per cui si può arrivare a chiamare democrazia ciò che invece è oligarchia di poteri e clan, anche artistici, da club privato, verità ciò che è spudorata menzogna, bellezza ciò che il massimo della mostruosità. In quest'ottica di divaricazione spirituale della coscienza mi accingo a proporre un altro paragrafo del mio romanzo, come fosse perciò una specie di medicina da assumere per fronteggiare una malattia che si sa incurabile. Che valga anche come omaggio natalizio ai miei graditi lettori





Non, viceversa rispetto al cruciverba testé citato, il cubo. Come detto, si consideri una piramide. Preso il vertice opposto alla base, la si capovolga. Dopo, sfociato il Volturno nel mar Tirreno, ci si rada pure la barba.

E’ tutta questione di garbo, nello sbarbarsi, occorre la mano giusta. Inutile dire, a tal riguardo, che un fruttivendolo vende. Un orefice, per parte sua, può chiamarsi Pasquale o Roberto, nulla toglie che abbia in casa un cane. Il pianeta Mercurio pure.

Questo non vale per il treno Salerno-Caserta partito alle ore 17,18. C’erano a bordo impiegati, gente di commercio, occasionali utenti per cause personali o familiari e, qualcuno, di diporto. Mancavano Renzo e Lucia, l’8a sinfonia, il topo e il formaggio, Zeno Cosini, Romolo e Remo, il basilico e l’aglio.

Nonostante tante assenze, il ferro fonde. E così, in un vagone del Salerno-Caserta uno parlò in tal guisa – Hai saputo? Hanno avanzato l’istanza per la provincia di Nola – e l’interpellato – La provincia dei comuni? -. – Chiamala come ti pare! -; più in là, nello stesso vagone, in un altro scomparto di sedili un signore in doppio petto grigio, estrattolo dalla tasca interna della giacca, esibiva a un vicino il suo portafogli. Vi si intravidero bigliettoni a iosa, delle tessere e, all’interno del suo documento di riconoscimento per la guida (- Ecco – fece osservare – ero così, quando avevo 28 anni), un talloncino plasticato con la sua foto di oggi e la data odierna. – La mia patente nautica. Me l’hanno rilasciata poco fa alla capitaneria di porto -. E’ sottinteso il portafogli fosse di pelle in tinta gialla con le iniziali in fucsia impresse, oltre all’etichetta di nome, e un numero, sempre in fucsia, che spiegò il proprietario – E’ il numero di serie. Si tratta di un portafogli marcato di valore, a tiratura limitata –  Il    racconto    potrebbe   proseguire   con la descrizione dell’isola di Rodi.

Descritta la quale, si dovrebbe passare a discorrere dei pirati e della cattura in mare della giovinetta, poi condotta sulla costa libica e lì venduta a caro prezzo. La stessa, trapiantata quindi prima nel deserto del Sinai in un’oasi, per divenire poi l’anno domini 1706 la favorita dell’harem del sultano e prendere stanza nel palazzo sontuoso e mirabolante sul Mar Rosso del suo signore.

Ma andremmo troppo lontano, per cui ci ridurremo soltanto a riferire il nome completo di Renzo, ossia come sapete. Lucia, invece aveva per madre Agnese. La qual cosa ci spinge a riflettere sulla necessità imminente di pagare il telefono.

Quest’ultimo, essendo a tasti, non ci esime dal fare colazione la mattina. Oltre a ciò, il ghiaccio si scioglie e quindi. Non staremo perciò a ripetere la lezione di filosofia. Chi, filosoficamente parlando, è all’oscuro del resto della storia di Biancaneve?

                                                                                                                                                                                                                                                                                       (Segue)