sabato 1 giugno 2019

LITTERAX I


L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio






Henry Moore - Large vertebrae


Comincia con questo un nuovo racconto dal titolo Litterax, di cui presentiamo qui il I stralcio. Forse sarebbe meglio dire continua, nel senso che non è questo un inizio, ma una continuazione di un discorso narrativo già in corso attraverso le pagine di questo blog. No, non inizia il discorso narrativo de L'eretico Bruno, ma solo questo particolare episodio, contenuto nel romanzo Visita di Sirdi, cosicché esso prosegue un continuum letterario già noto ai lettori del blog. E con esso si trascina immutabile il disinteresse o quasi della letteratura ufficiale del paese nei suoi confronti. Cattivo segno, si dirà. Non lo discuto, ma cattivo per che cosa? Per il suo valore artistico o piuttosto per la noncuranza del mondo pubblico culturale italiano, in mano ai soliti clan artistici e interessi meschini che ne reggono le sorti? Bé, la si veda come si vuole, il libero esercizio artistico de L'eretico Bruno non può che doverosamente procedere sulla sua strada








  Tali, come vengo appena dal riferirti, le mie giornate qui a Sirdi. E’ che, Milena, sento molto la tua mancanza e quella di Giancarlo e Gemma, ma spero che presto finirà e potrò di nuovo riabbracciarvi. Non voglio dire con ciò che l’aumento dei prezzi porta all’inflazione, ma solo che lo scafandro lo usano i palombari.
 Sia, dunque questa mia lettera a casa simile, perché tu possa modificare. La modificazione consista nel ridefinire. Innanzitutto va da sé che 6 uova non bastano, se non altro la poesia esige qualche rima e 6 uova da sole tutt’al più fanno una frittata.
  Ebbene, cara Milena, capirai che ho bisogno di credere la frittata sia di cipolle, così da autorizzare la storia di Adamo ed Eva. Devi sapere che proprio avantieri ho appreso dalla sua viva voce, essendo andato a trovarlo presso la sua dimora, dove abita con la consorte Giulia in Contrada dell’avvenire, il curioso caso del dottor Sanso, emerito clinico di Sirdi. Avrò cura, adesso di narrartelo, con il proposito di rifare l’addizione. 
 Ontologicamente voglio quindi riaffermare il bullone che gira nel dado, per poter applicare il 3° comma. La gnoseologia mi dà ragione, là dove insegna che un ottagono implica necessariamente il piatto sia guarnito con prezzemolo, ma piuttosto è il tasso di sconto a determinare l’accesso al credito.
  Il prezzo di un titolo del resto non se ne discosta, specie in considerazione della marcia in fa. Marcia che, in senso militarista, non va confusa con l’arte del gelato, peculiare prerogativa italiana. Si pensi al sorbetto siciliano o al gelataio col carrettino delle fiere. La pizza, altro emblema dell’italicità, va cotta in forno a legna, per poter dire che un gatto ha quattro zampe.
  Dire che a febbraio fa freddo è un’altra cosa, malgrado il cacciavite. Ricapitolando, o i parati sono gialli o il tavolo è a 3 gambe. L’importante è che i cavalli abbiano la coda. Cara Milena, in sostanza devi sapere che Amedeo Sanso dirigeva il reparto di ortopedia dell’ospedale S. Giovanni di Napoli. Egli, a causa delle pere sull’albero non credeva i fantasmi avessero il lenzuolo indosso.
  Né le tegole sul tetto, viceversa i mulini a vento giravano le pale. Egli si era messo in cammino, orbene insieme a sua moglie per portarsi in Cilento per una vacanza. Era partito verso le otto dalla sua casa, sita in S. Giuseppe, un comune del nolano e viaggiavano sulla loro vettura di media cilindrata in compagnia di un gruppo di loro amici, che seguivano in quattro sulla loro automobile, ma che ben presto persero di vista nel traffico, per cui rimasero praticamente da soli in marcia. Colgo l’occasione, Milena, per ricordarti che i dinosauri vissero nell’era mesozoica, quindi non c’è alcun motivo per archiviare, cosa che raccomando anche ai nostri due rampolli, che tu sono convinto sappia seguire in maniera egregia e insostituibile nei loro impegni di studio. A proposito, ho saputo che il prezzo della verdura è salito e le quotazioni in borsa del petrolio pure. Sarà che le scarpe sono un paio.
  Tornando a Sanso, avvenne che, giunti presso Battipaglia lui e sua moglie, sulla direttrice parallela al mare, peraltro nascosto dalla pineta, ma lungi, per fortuna dal nucleo abitato, scorsero improvvisamente un velivolo rumoreggiare con una scia di fumo ad un’ala e calare progressivamente di quota. Poi, avvertirono uno schianto assordante e simultaneamente, lui e la moglie, furono catapultati per l’onda d’urto dell’esplosione fuori della carreggiata a rovesciarsi su una fiancata contro un albero. Meno male che, una volta il mercato dei cambi abbia stabilito quanto valga una moneta, si possa incollare il francobollo! Sennò, chi sa, i polli non sarebbero ruspanti.

                                                                                                                                  (segue)