giovedì 1 giugno 2017

TROCANOR II


L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Georges Braque - Broc et violon





Il post presente reca il seguito, cioè il secondo estratto, del racconto del mese scorso Trocanor. Niente, le solite cose, a commento che potrei dire? Che un artista ha una sua cifra e vi si conforma nelle diverse estrinsecazioni della sua arte. Io che artista sarei, faccio l'artista e perseguo la mia arte. 
Diciamo solo che in questo brano la storia di Cascuccio e delle sue disavventure (o avventure che siano) giudiziarie continuano, alle prese con il verdetto del giudice Giovanni Scaglie, il quale, dal canto suo, poi, sperimentando più che altro le inadeguatezze e limitatezze della giustizia e della legge, pretese certe e inequivocabili, avrà un futuro nel prosieguo di questo mio romanzo Visita di Sirdi, finendo in pagine successive (non facenti parte di questo racconto o, come io lo chiamo, paragrafo del mio libro) per invischiarsi in dubbi, titubanze ed esitazioni, contrastanti con la assolutezza delle abituali azioni e opzioni di magistrato, quale lui è. Cascuccio, però pagherà le conseguenze di questa assolutezza. 








  Non fosse che per questo o per che so io, il pendolo forse non oscillerebbe (?) e non si direbbe della penisola che è il regno di Pulcinella. Tanto per dire, le costolette di maiale si preparano fritte più che arrosto, com’è vero che Firenze fu la regina del Rinascimento europeo, ma il signor Cascuccio, per la verità, geometra del Comune, dette molto da pensare al giudice Scaglie, durante i quasi due anni che durò il dibattimento giudiziario. Ciò detto, passiamo a illustrare l’uso per cuocere il pesce del forno al microonde.
  Le cose procedono così: il pesce grande mangia quello piccolo, indipendentemente dal Levitico (2° libro). Più o meno è come i rotocalchi, che più si leggono più si vendono in edicola e più si stampano? Il giudice, nel dubbio, interrogava il codice. Non c’era effettivamente da rallegrarsi se avevano rapinato un’altra banca al centro. Anche perché Cascuccio aveva moglie e figli, un lavoro al Comune (era geometra) e da tutti ben visto, ma a volte è meglio la maionese. Senza nulla togliere, si capisce, ai cantonieri, che tagliano le erbacce dalle siepi. Senonché il signor Cascuccio in parola da vario tempo non era più lui, si era distaccato dal suo focolare domestico e dalla sua cerchia di conoscenze e a stento conservava per ora il suo posto municipale per darsi da vivere lui solo, in una stanza d’affitto nei pressi dell’autostrada, visto che coccodrilli non ce ne sono al polo, no? Eppure tutti pensarono a quelle sue novità, credendo che la locale reggia borbonica fosse la più bella del mondo. In realtà è Mosè il protagonista dell’esodo. Proseguendo il discorso, anche i topi invecchiano. A differenza di questi e di Leporello, la signora Cascuccio era figlia di uno dei più ricchi di Caserta, dunque poteva badare senza problemi a se stessa e a Marco e Lucia. I battelli no, navigano sul mare. Avvenne così che Medea sposò Giasone.
  Non diversamente, il giudice era nelle peste, quel caso aveva messo in crisi la sua professionalità, la legge sembrava non bastare, Scaglie interrogava la coscienza. Certo che tanta gente è del parere che le orchidee sono più importanti. In altri termini, se non fossero nate le macchine a vapore, probabilmente si sarebbero ideate quelle a scoppio. Il mio pensiero in materia è che bisogna stenografare.
  E ho spiegato il perché: Scaglie, dopo le udienze soprattutto, di quella causa sui generis, ci passava le notti in bianco a pensarci sopra e attualmente di più ancora, ora che è tutto finito. Cioè Davide uccise Golia e fu re. L’acqua è uguale, congela. Uno dei motivi di tal fenomeno fisico non è certo che Cascuccio era perfettamente sano di mente e per niente pazzo. Tutt’altro: le giornate invernali sono brevi.
  Parecchi non ci pensano a questo e bevono tè invece che caffè. Incurante di tal cosa, Scaglie venne il momento per lui di emettere il verdetto. Come niente fosse, un toro ha sempre le corna, egli si diceva. Altro che e la corrida si fa in Spagna. Conseguenza ne fu che il vento soffiava da sud e il mare era calmo, causa che Sansone fosse il più forte di tutti. In pratica vuol dire che il giudice meditò che Dio ci crea una sola volta e ognuno è quello che è alla nascita e non può essere altro, come anche che la conserva di pomodoro si compra molto. E poi non furono sette i re di Roma? La legge, del resto parlava chiaro: passi che le generalità siano, entro limiti ragionevoli sostituibili (ma lui voleva cambiarsi totalmente ex novo il nome e il cognome), i dati anagrafici rimanenti, e non parliamo del sesso, oggetto tuttora di dispute giuridiche, ma parliamo di genitori di origine, di figli generati, di moglie o mogli avute, di fratelli e sorelle, e, dulcis in fundo, di luogo e data di nascita, ebbene tutti quanti questi sono identificativi in modo esclusivo (e una volta per tutte assunti) della persona fisica; essi sono inalienabili e immodificabili, quindi, dedusse Scaglie. Nient’altro da osservare, se non che le nevi e i ghiacci si sciolgono nella stagione calda. E le cicogne, che fanno il nido sui tetti?


(segue)