mercoledì 17 giugno 2015

WAPPOT



L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio

Henry Moore - Reclining figure mistery

La linea narrativa Allocca presenta una sua nuova pagina. E' una pagina che non pretende nè di costituire una svolta rispetto  al recente passato dell'autore, fedele com'è a un suo cliché stilistico già definito, né di risvegliare l'attenzione e il gradimento della vita letteraria pubblica di questo cosiddetto paese, ormai screditata e diffidata.
All'autore bastano, se pure può contarvi, ma di ciò è certo, quelli di qualche suo sensibile e accorto lettore.
Per il resto, egli confida nel giudizio artistico, anche se tardivo, dell'umanità tutta, che è ben altra cosa che la sola e piccola Italia.




  A prescindere da queste, l’alba è ovvio sorga in anticipo d’estate, anzi è proprio il compasso che ci vuole, quando il treno arriva fuori orario. Invero, allora la luna è al I quarto, per cui uno non può dire necessariamente che i Sioux erano indiani: qualora lo fossero, perché la mayonese non sarebbe al cognac?; qualora non lo fossero, perché le arachidi non sono pistacchi? Occorrerebbe rispondere prima a questi interrogativi e poi mettere il tappo sulla bottiglia, per evitare che il contenuto evapori e finisca che il lama delle Ande si veda allo zoo. A quel punto anche la parola italiano.
  Voglio dire che, al contrario il vocabolo turco ha un significato, nel senso che la bolletta della corrente è quella. La poesia romantica no, per il semplice fatto che si diceva, cioè l’angolo retto. Essendo di 90°, tutti sanno che, sedendosi su una panchina della villa, se fa freddo, ci vuole un cappotto o quanto meno un giubbino. Su questo credo che tutti concordino, sennò come potrebbe essere il peso del ponte di 2345 tonnellate? Non si spiegherebbe. Se non altro si renderebbe opportuno capovolgere la bottiglia, così almeno le rane sarebbero finalmente anfibi e l’etichetta sull’olio di oliva illeggibile.
  Inoltre l’olio è di provenienza portoghese, a conferma che, per montare come si deve un film, quel che occorre è saper coltivare tulipani. Sì, perché i tulipani sono così               che, dunque, sapendoli coltivare, si può senza problemi cambiare anche la ruota della macchina. Ora, il silicone appunto. Il silicone è un materiale moderno, che trova moltissime applicazioni e risulta estremamente pratico e vantaggioso. Con esso non dico che si può salire e scendere, ma quanto meno girare a destra e sinistra. Infatti è noto che nel nostro paese essere del settentrione è una cosa, essere un gatto un felino un’altra cosa.
  Si pensi che addirittura, per mettere il silicone ad un battiscopa, non è necessario essere di Torino o Milano, basta che al museo sia esposto un Raffaello, non importa poi se la pressione atmosferica sia alta o bassa. Serve, invece che sul giornale i cronisti riferiscano dell’ennesimo scandalo di malversazione del denaro pubblico, al fine di dimostrare che da noi un ricco è veramente ricco e può, pertanto passare per la cruna di un ago. Inutile che ci si venga a dire che un giravite a stella ha il manico.
  Anche una padella, del resto, allora che cosa cambia? , solo che i soldi in tasca se li mette il più dritto e le banane sono avvolte nella buccia. Vuoi mettere, direte, che, dovendo sbucciare una patata, ci vuole il coltello? No, voglio solo dire con il silicone si può, per esempio incollare una targhetta di ceramica al muro, mentre due o tre casi di concussione al giorno nell’ufficio di un giudice sono normale amministrazione nel nostro beneamato stato. Che il silicone, invece non sia indicato per attaccare i parati, è cosa risaputa, per quanto ciò non tolga che tangente in Italia significhi anche retta che incontra in un sol punto una circonferenza.
  Mazzetta, invece è termine inconfondibile per indicare un fascio di pratiche da sbrigare, che so, sì, nell’ufficio di un giudice impegnato, per esempio nel perseguire i reati mafiosi, che abbondano dal nord al sud dello stivale e testimoniano quanto dicevamo a proposito del silicone, che per la verità è una materia plastica di sintesi. Allo stesso modo, un calabrone, ronzando tra i rami e i fiori non fa come l’ape, che sugge ad una ad una le corolle, ma instancabile fa zig-zag, così come nel deserto c’è la sabbia e in stazione i binari. Prova ne sia che i chiodi si chiamano anche puntine e il vento soffia.
  Non ne risulta, però chiarito perché, alzando il gomito, uno debba ubriacarsi, se non altro per il fatto che, per applicare il silicone, è utile munirsi di una pistola, che spreme lentamente il materiale sulla superficie da ricoprire, senza dimenticare, a questo punto, che i passeggeri montano e smontano dalle navi nei porti, il che non impedisce al pasticciere di guarnire la torta e al tennista di usare la racchetta, salvo poi a girare il foglio sottosopra e a mettere la firma. Ciononostante, il silicone è trasparente e non ha niente a che vedere con la futilità di una canzonetta leggera, tranne per il fatto che una tartaruga ha la corazza.
  Non solo, ma una tartaruga è lenta, a differenza di + 34, che è un numero relativo, a parte poi lo stucco. Questo è, per parte sua diverso da π, per cui non è possibile calcolarvi l’area o il volume, per quanto, usando una stecca, nello spanderlo, uno possa sempre ascoltare la radio e rimbecillirsi alle notizie dei cronisti o ai motivi dell’ultimo disco alla moda nelle discoteche. Eppure un dj si ferma al semaforo.
  Lo stesso vale per la pomata abbronzante e protettiva per il sole, la quale, essendo in vendita, non per questo si spalma sul pane, anzi sono le motorette che accelerano. Viscoso e trasparente, il silicone, invece è ideale per chiudere fessure, negli interstizi degli infissi e per sigillare lavabi, vasi da bagno, bidet e altri pezzi igienici, insomma il paesaggio con gli alberi. E poi, si badi bene, ciò premesso, non è che si sia autorizzati ad affermare che un film nelle sale cinematografiche italiane non sia, come di regola è, una porcheria. Il seltz, per esempio.
  Dicono, a tal proposito che un cocktail che si rispetti debba essere colorato, sennò il ramarro, che è un rettile e somiglia alla lucertola, non è detto che si trovi d’estate in campagna, specie il falegname, che lavora con la sega. E’ sicuro che in campagna ci siano le lucertole, questo sì, ma che la bandiera debba essere per forza tricolore non significa che la divisione venga col resto. Si prenda il caso del nostro tricolore, mica è vero che il sud, la Campania avanti a tutto, fecero salti di gioia, quando arrivarono Garibaldi e Cavour, non parliamo poi della palla da bigliardo nella buca. Addirittura c’è chi pensa che la stecca, quando si tira, possa strappare il panno, con la conseguenza che o l’uno o l’altro, sempre 78 fa.
  Lasciamo stare, poi che il bigliardo si gioca o a casa o al bar o in sale da gioco, non toglie che il silicone sia di largo uso specie in edilizia e, quando si secca, sia come il ferro. Le cabine negli stabilimenti balneari, per meglio capirci, servono per spogliarsi e mettersi in costume. Così, evidentemente con un po’ di silicone si rende impermeabile all’acqua qualunque superficie, questo perché il silicone è idrorepellente, il twist, le jeep, la canna da zucchero, gli scacchi, l’atto notarile, Paul Klee, lo yogurt, voi.
  Oltre a ciò, non se ne deduce anche che il vaso è egizio, data la folla all’ufficio postale, il che ci porta ad ammettere come le caramelle a liquirizia si acquistino dal tabaccaio, senza contare il tubo a U del radiatore della macchina, che, diversamente dai biscotti all’anice, distribuisce l’acqua nel motore, anche in considerazione della pittura rinascimentale e del fatto che il silicone è un polimero del silicio, prodotto all’avanguardia della chimica organica, non come l’uovo alla coque, come si potrebbe pensare per la freddezza del marmo della statua, escluso l’idraulico che maneggia il silicone stesso, l’omelette e la rima in –scio.

Giuseppe Recco - Pesci