L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Domenico Paladino - Scudi |
Eccoci al III episodio di Trocanor, incluso come suo paragrafo nel mio romanzo Visita di Sirdi. A commento osserverò solo che esso obbedisce alla mia solita visuale estetica e che solita sarà anche l'accoglienza che esso riceverà, cioè, al di là della pazienza di alcuni, pochi, gentili e sicuramente avvertiti lettori che seguono questo blog, resterà ignorato. Ma non importa, di ciò ero già prevenuto e non era questo il mio obiettivo, ma piuttosto coltivare la mia arte e fare onore alla letteratura, a dispetto della iattura di clan culturali e poteri oscuri, che spadroneggiano in Italia
Andò, dunque, non contavano le cicogne, che l’autorità giudiziaria nella persona del giudice Scaglie sentenziò il signor Cascuccio dovesse restare per il resto dei suoi giorni Silvio Cascuccio inderogabilmente. Ora, sorge il sospetto che un Jumbo, solcando i cieli, somigli molto a un airone che svolazzi. In parole povere: Aronne, che uscì con lui dall’Egitto, era il fratello.
Nello stesso
tempo il fratello è in francese le frère. E non è tutto, poiché il Falstaff fu
musicato. Non è escluso comunque il vino. Chiaro e tondo, ecco quel che seguì:
Cascuccio si sentì defraudato di un suo diritto dalla società, ricorse in
appello e fu lo stesso, perciò prese le sue misure: divorziò, ruppe con i suoi,
lasciò il posto. Altrettanto dicasi delle bibite analcoliche che si possono
consumare al bar. Né si può fare di meno con il sogno pagano di Giuliano
l’Apostata. Una zucca, invece è più gialla. E pensare che la luna si può
scambiare con il fanale della stazione!
Quanto detto
basta a farsi un’idea dei safari. Purtroppo non possiamo ampliare molto il
discorso relativo e pertinente ad essi, se non comunicando che Scaglie
s’informò personalmente, come preso da rimorso, della sorte di Cascuccio e
venne a sapere. Ecco allora perché lo scirocco è un vento caldo. Non dico sia
lo stesso, ma il cachemir è pur sempre una varietà di lana. E poi, è l’Esodo il
libro della fuga d’Egitto, non il carburatore. Cosicché il giudice apprese
quanto sopra e il resto. Non, a malincuore, chi fu fu l’inventore del fuoco e
chi della ruota. Magari un cronista, nel dare notizia di Scaglie, non ci
farebbe nemmeno differenza, nella sua superficialità e grossolanità. Cascuccio,
dunque, rimasto solo e senza mezzi, gli venne in mente di rivolgersi ai grandi
magazzini Domus e si offrì alla direzione per un’occupazione del tutto fuori
del comune, esigendo in cambio un trattamento invero esiguo: vitto giornaliero
e un letto per la notte, anche nei turni di chiusura. Laddove in poesia
metonimia è una figura retorica come sineddoche, e si salvi chi può, benché
naturalmente faccia eccezione alle regole grammaticali nude e crude. Il che
appare evidente se, con un cartone e della colla, si allestisce un modello di
trapezio isoscele a scopo didattico o ci si lava i denti con Gengisan.
Il fatto è che
Cascuccio divenne da allora un manichino vivente, esposto secondo le necessità
di vendita nelle vetrine dei Domus e la notte, fruendo del giaciglio a lui
riservato, o nei giorni di riposo e nell’intervallo pomeridiano, si prestò
all’occasione da assistente del guardiano che lì faceva servizio. Il tutto va
visto, attenzione, nell’ottica del barocchismo che pervase le lettere e le arti
per tutto il secolo. Né va dimenticato che Sibari fu antica colonia greca, né i
Saraceni.
E pare
addirittura a Sibari esistano vasi, come se cellophan e terital fossero la
stessa cosa. No, invece il sole brilla. Al che, dopo tutto ci sarebbe forse da
ribattere che nessuno vuol saperne di tasse. Infine tutto si risolse in poche
notizie dal giudice raccolte sul conto di Cascuccio, cioè come si diceva; a
integrazione di esse si rende noto un disco che piacque molto nel ’65 molti lo
canticchiano ancora e a completamento delle medesime che, da fonte sicura,
Scaglie fu informato come l’ex-geometra del Comune in seguito non volle più
uscire da quell’esercizio commerciale né più intrattenere vincoli
personali, sia pure di semplice amicizia con chicchessia, tranne quel suo
impiego di fantoccio in vetrina. Discutere ora dell’utilità o meno del latino
nell’educazione, cadrebbe a proposito, se non fosse che il sunnominato Levitico
fa parte del Vecchio Testamento. Meglio sarà, contando gli anni di Matusalemme,
rammentare i colori dell’arcobaleno. Se interessa, dibattiamo in alternativa
sul dissesto idrogeologico del Bel Paese. Basta soltanto si sappia che il
giudice da quel tempo non si sentiva più in pace con se stesso, il fatto era
divenuto per lui un chiodo fisso: anche lui avrebbe potuto essere Cascuccio,
gli veniva fatto di pensare. Riguardo, infine a quella storia di assegni a
vuoto, nessuna novità