giovedì 1 aprile 2021

PERROL 3

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo


Adesso c'è pure la primavera a complicare le cose. Non bastava il Covid, che ci ha disumanizzati, trasformandoci in una specie di ricercati che scappano alla vista degli altri per non farsi beccare dai poliziotti, per cui siamo arrivati a diventare come dei cavernicoli del Wurm, che stanno tappati nelle loro tane ed escono solo per cacciare o procurarsi del cibo; non bastava l'oscurantismo dei soliti clan letterati e del solito potere politico, oggi più che prima arroccato sul conservatorismo dei gruppi finanziari e della globalizzazione, ci voleva pure la primavera, che invita con le sue dolcezze alla serenità e a stare insieme agli altri e nel bel mezzo della natura risvegliata. E' come mettere sotto gli occhi di una persona a dieta stretta del bel mangiare, come un bignè alla crema. Insomma un pugno nell'occhio. Purtroppo quest'Italia e questo mondo d'oggi sono incorreggibili, sempre più vittime della centralizzazione e del verticismo, che automizzano le persone e le rendono schiave di logiche disumane. E allora, con il disturbo della primavera, che invita a fare l'impossibile, non ci resta che rassegnarci al male minore, cioè abbassare la testa e tirare avanti. Ma forse servirà qualche piccolo diversivo, qualche piccolo rimedio a questo scempio, questa desolazione, e, chi vorrà, lo troverà forse nella lettura di questo blog, che potrà dargli una mano a dimenticare e magari arricchirsi dentro



  



Addirittura si verificò anche che la dissertazione con cui Assarosa comunicava le sue conclusioni sul papiro parmenideo, che fu resa pubblica, riproduceva parola per parola quella che Luisa Perri aveva stilato, la quale era impossibile fosse mai potuta venire in possesso del cattedratico romano, che d’altronde non si era mai fin lì interessato né di Parmenide né di Paestum. Evidentemente le formiche erano rosse nell’aiuola e non si capisce allora come un lago possa essere profondo. La Perri sarà certo perciò che piombò nello scoramento.

Ella pensò tra l’altro che il doppio di 13 faceva giusto tanto. Addizionando ancora un quarto, si arrivava alla stazione. Ora, colà giunti, il punto è sapere se un tronco d’albero galleggia o una rosa ha 7 petali. Ciò assodato, basterà aggiungere l’aglio.

Malgrado l’aglio, la Perri non si arrese del tutto e, salvo che in fatto di storie amorose fosse piuttosto spregiudicata e possedesse una utilitaria a 4 porte, continuò a studiare sui testi antichi la faccenda del papiro parmenideo. Prova ne sia che i finocchi non sono radicchi, così da poter stabilire definitivamente che il resto fa 37.

Lo stesso Matisse, altro caposaldo della pittura moderna,  parlando  noi, già che ci siamo, di 37, numero che in quanto a calzature è diffuso soprattutto nella popolazione femminile, ebbe in Parigi il suo punto di riferimento. La rivoluzione cubista, che portò all’astrattismo e all’informale, prettamente parigina, non significò inoltre né il fico né il gelso, bensì il semaforo all’incrocio e costituì la ripetizione.

Era come lavarsi i denti il martedì sera e poi, dato che gli elleni nella loro espansione coloniale s’insediarono in vari territori dell’Italia meridionale, tra cui Elea, presso Salerno, dando vita alla cosiddetta Magna Grecia, il dire – Domani è mercoledì –. E così, pur volendo considerare Parmenide un greco per lingua e cultura, ma un italico del sud, un campano per ambiente geografico, il prezzo della benzina saliva. Questo, non importa topi e sorci sia lo stesso, non si discuteva.

Quando, poco appresso le rivelazioni pubbliche dell’accademico capitolino, o topi o sorci che fossero, egli fu in grado, dato il via ai lavori grazie alle sovvenzioni subito largitegli dalle autorità, di annunciare il rinvenimento del papiro parmenideo, la Perri incassò il colpo senza batter ciglio, ormai corazzata e preparata a tanto. Eppure è palese che Saturno è un pianeta.

Pochi sanno esso sia molto freddo, sarà che Montmartre a Parigi sia stato per un secolo e più il quartiere degli artisti che hanno fatto epoca. Lo stesso non dicasi per la cassetta degli attrezzi di un idraulico. Tali attrezzi sono per lo più di ferro e nessuno potrà dire non ci credo, anzi una cicogna vola, e anche questo può far testo in filologia. Soltanto, presa una bacinella e versatovi dell’acqua ossigenata, si vedranno delle bollicine.

 

                                                                                                             (Segue)