martedì 1 novembre 2022

JAGGHES 3

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio


Salvatore Emblema - Senza titolo



Il tempo passa, la letteratura no, oserei dire. O meglio, la letteratura degna, quella indegna sì. Ecco, di letteratura indegna ce n'è tanta, e molta la sfornano a Milano e Torino gli editori a forte tiratura. L'Italia si pasce di letteratura indegna, grazie alla masnada dell'editoria di consumo e di grido, che fa circolare solo quello che le pare e, in generale, è porcheria che le fa comodo, perché si vende di più. Ecco, proprio per contrastare simili masnadieri italici, non ci resta che agire per così dire nell'ombra, appoggiandoci al web e ai social, così da far circolare a piccolo giro ovviamente la letteratura degna, quella che i masnadieri italici non vogliono. Qui ne offro un altro esempio, attraverso quest'altro brano del racconto Jagghes, che prosegue i brani già usciti su questo blog. Purtroppo tutti sappiamo che questa letteratura rimarrà sommersa e chi sa se mai riuscirà a vedere la luce per il largo pubblico. Sarà forse quando i masnadieri decideranno di darle il via libera, e ignoro se lo daranno mai. La letteratura in questo paese rimane ahimé nelle loro mani, intrecciate con i poteri oscuri che vi dettano legge, e naturalmente con i soliti clan artistici che li influenzano quanto più è loro dato. A voi qui della letteratura libera dalle grinfie di queste arpie.




Prosieguo di Jagghes 2 dell'1 ottobre 2022

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A quel punto, nel caso che fossero tutti polpi, sgombri, cefali, orate, totani, seppie, calamari, aguglie, spigole, non potevano essere trote, carpe, lucci, anguille, persici e perciò restava univocamente e rigorosamente confermato che la pittura non è scultura. Diversa la conclusione se la nave fosse destinata a Caracas, infatti il vaso non sarebbe apparso capovolto, in modo che immediatamente la mela sarebbe caduta dall’albero e Newton non avrebbe pensato che Galilei sapesse ci fossero sul sole le macchie, da cui si sarebbe ricavata la diretta proporzionalità con il prodotto delle masse, ma non, purtroppo, la fuoriuscita della birra dalla bottiglia, che restava unicamente correlata al capovolgimento, escluso se fosse stato il vaso ad essere capovolto.

Ora ci domandiamo: e se fosse stato il cappello nello scatolo, allora la mela non sarebbe caduta dall’albero? Qui noi confessiamo la nostra pochezza, di non essere all’altezza di rispondere, dopodiché ritorniamo alla pittura, che, non essendo scultura, non ci permette di stabilire con sicurezza e indubitabilmente se la nave nel porto facesse rotta per Caracas, ma solo il fa diesis, altrimenti non potremmo affermare c’è dentro il vaso o c’è dentro il cappello.

E se il fa diesis, perché no la plaza de Mayo, dove Goya si dimostra grande artista? La risposta qui impone una domanda: qual è quel detersivo per la casa che pulisce le vasche, ma non i pavimenti e che, se uno sta dormendo, non significa che debba russare per forza? Voglio dire insomma che, se quel detersivo è liquido, non va messo in frigorifero e, se è in polvere, è possibile usarlo anche per lavare i piatti. La conclusione di tutto è che il quadro di Goya non è stato mai rubato. Ma, così stando le cose, siamo autorizzati a dire che il fa diesis non serve per trovare la circonferenza e neanche l’area del cerchio o quella della sfera, non tuttavia che nel nostro paese non rubino opere d’arte, tutt’altro.

Il rubare è, dunque connaturato alla nostra gente? Cominciamo col dire che un rubinetto che si rispetti va lavato, poi aggiungeremo il fa diesis e ci apparirà evidente che il Tintoretto rubato fu ritrovato, ma non il vaso  di  epoca  romana. Si  vede  che Tintoretto non beveva coca-cola, laddove il vaso, non essendo infrangibile, differiva dal tango. Quest’ultimo in effetti si balla, a differenza del popcorn, che va acquistato. Tango o samba, resta il fatto che una mazurka è più economica, nel senso che una tartaruga ha la corazza e la maratona è più lunga. 7 litri, comunque è di più, sia perché il vino è pur sempre un alcolico, sia perché non vi sono confezioni omaggio, tipo prendi tre barattoli di piselli in conserva, né le olive bianche.

                                                                                                (Segue)