L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
Salvatore Emblema - Senza titolo |
Il tempo passa, la letteratura no, oserei dire. O meglio, la letteratura degna, quella indegna sì. Ecco, di letteratura indegna ce n'è tanta, e molta la sfornano a Milano e Torino gli editori a forte tiratura. L'Italia si pasce di letteratura indegna, grazie alla masnada dell'editoria di consumo e di grido, che fa circolare solo quello che le pare e, in generale, è porcheria che le fa comodo, perché si vende di più. Ecco, proprio per contrastare simili masnadieri italici, non ci resta che agire per così dire nell'ombra, appoggiandoci al web e ai social, così da far circolare a piccolo giro ovviamente la letteratura degna, quella che i masnadieri italici non vogliono. Qui ne offro un altro esempio, attraverso quest'altro brano del racconto Jagghes, che prosegue i brani già usciti su questo blog. Purtroppo tutti sappiamo che questa letteratura rimarrà sommersa e chi sa se mai riuscirà a vedere la luce per il largo pubblico. Sarà forse quando i masnadieri decideranno di darle il via libera, e ignoro se lo daranno mai. La letteratura in questo paese rimane ahimé nelle loro mani, intrecciate con i poteri oscuri che vi dettano legge, e naturalmente con i soliti clan artistici che li influenzano quanto più è loro dato. A voi qui della letteratura libera dalle grinfie di queste arpie.
Prosieguo di Jagghes 2 dell'1 ottobre 2022
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Ora ci domandiamo: e se fosse stato il cappello nello
scatolo, allora la mela non sarebbe caduta dall’albero? Qui noi confessiamo la
nostra pochezza, di non essere all’altezza di rispondere, dopodiché ritorniamo
alla pittura, che, non essendo scultura, non ci permette di stabilire con
sicurezza e indubitabilmente se la nave nel porto facesse rotta per Caracas, ma
solo il fa diesis, altrimenti non potremmo affermare c’è dentro il vaso o c’è
dentro il cappello.
E se il fa diesis, perché no la plaza de Mayo, dove Goya si
dimostra grande artista? La risposta qui impone una domanda: qual è quel
detersivo per la casa che pulisce le vasche, ma non i pavimenti e che, se uno
sta dormendo, non significa che debba russare per forza? Voglio dire insomma
che, se quel detersivo è liquido, non va messo in frigorifero e, se è in
polvere, è possibile usarlo anche per lavare i piatti. La conclusione di tutto
è che il quadro di Goya non è stato mai rubato. Ma, così stando le cose, siamo
autorizzati a dire che il fa diesis non serve per trovare la circonferenza e
neanche l’area del cerchio o quella della sfera, non tuttavia che nel nostro
paese non rubino opere d’arte, tutt’altro.
Il rubare è, dunque connaturato alla nostra gente?
Cominciamo col dire che un rubinetto che si rispetti va lavato, poi
aggiungeremo il fa diesis e ci apparirà evidente che il Tintoretto rubato fu
ritrovato, ma non il vaso di epoca
romana. Si vede che Tintoretto non beveva coca-cola, laddove
il vaso, non essendo infrangibile, differiva dal tango. Quest’ultimo in effetti
si balla, a differenza del popcorn, che va acquistato. Tango o samba, resta il
fatto che una mazurka è più economica, nel senso che una tartaruga ha la
corazza e la maratona è più lunga. 7 litri, comunque è di più, sia perché il
vino è pur sempre un alcolico, sia perché non vi sono confezioni omaggio, tipo
prendi tre barattoli di piselli in conserva, né le olive bianche.