lunedì 1 novembre 2021

PERROL 8

L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio



Salvatore Emblema - Senza titolo


L'eretico Bruno non può che mantener fede alla sua impronta artistica e perciò stesso postare qui questo mese il seguito del suo racconto Perrol, che ne è l'espressione. Perrol, che con quest'ultimo episodio giunge all'epilogo, non fa che tradurre in valori narrativi l'idea che il suo autore detiene della letteratura, manifesta di conseguenza gli stilemi del suo creatore, quelli che si suol chiamare poetica. Ma non solo quelli, anche la sua visione dell'attualità, intellettualmente altalenata su più fronti di pensiero, che ne interpretano a loro modo il suo ubi consistam. E qui noi tocchiamo con mano come la varietà di soluzioni che si offrono alla mente umana sul suo esistere oggi venga riportato fedelmente dalle rappresentazioni narrative de L'eretico Bruno, che in tal modo intende in un certo senso seguire le orme della Commedia dantesca, in quel suo trasferire nel poema la scena culturale dell'ultimo medioevo. L'eretico Bruno quindi si conforma alla lontana, ovviamente, a un modello letterario, quello dantesco, che ha fortemente influenzato la storia compositiva in lingua italiana. Egli è evidente non abbia soltanto questo termine di riferimento, ma si rifaccia frequentemente alla coscienza concettuale del suo predecessore, il Nolano, nella sua potente carica polemica contro il suo mondo e la sua ricerca della libertà ideativa, sì da sentirsi strettamente prossimo alla di lui esperienza culturale e forse al di lui destino infausto. Del resto, le sue radici nolane, tanto più in una parentesi come la nostra odierna segnata  dalla globalizzazione, dallo strapotere di oligarchie che hanno in pugno i media, dai diktat di clan culturali,  non possono che fatalmente annodare il suo itinerario di autore a quello del frate domenicano vittima del S. Uffizio romano.



Allora, o si prende l’ascensore o si guarda alla finestra del 16° piano, non foss’altro che i tabaccai non vendono camicie da uomo. E poi non è vero, come si crede, che i ragni portano bene. L’altro giorno, tanto per dire, tuo zio a Castellammare ha scritto una lettera. Ora, mentre scriveva, il tempo passava. E così, è arrivato l’istante in cui il fioraio ha chiuso il negozio.  Cose così capitano tutti i giorni. Contro il solito, però, un pittore della statura di De Chirico non si è fatto francese e parigino, come il grosso degli artisti celebri dell’epoca moderna. Parigi, in conclusione, capitale della creazione figurativa dall’impressionismo all’astrattismo, è la città di Notre dame.

Essa è anche la città della Senna, fiume che, diversamente dalla pappa reale e dal lancio del giavellotto, ha un estuario. Ciò a partire dal tuo matrimonio con Silvana e fino al punto e virgola. Dopo il punto, invece abbisogna la maiuscola e l’apostrofo non si pone mai a fine rigo. Il passato remoto di nuocere fa nocqui.

Filologa com’era, Luisa Perri conosceva a puntino queste regole grammatiche. Tuttavia, piantati che ebbe i suoi sogni accademici, oramai sfumata la cattedra, ella piantò anche la sua ultima ed ennesima fiamma, il fotografo Donato Ulivo (del peso di 78 Kg), nonché il suo mediocre e mal retribuito lavoro di cronista di terza pagina di giornale e partì alla volta di Sirdi, dove subito venne addetta alla biblioteca cittadina. Un’altra delle regole grammaticali ch’ella teneva ben presente era non passare all’incrocio col rosso. Accanto ad essa regola, ve n’era ancora un’altra importante, ossia le acciughe in salamoia. Per finire, la grammatica vuole dopo una frase o parola interrogativa si apponga sempre il ?

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1: Boccioni, l’illustre pittore, si chiamava Umberto

                                                                (Fine)