L'eretico Bruno costituisce l'organo ufficiale dello scrittore (narratore e poeta) Gerardo Allocca, che vi pubblica a tutti gli effetti legali suoi contenuti letterari o saggistici. Si diffida chiunque dal riprodurli in parte o integralmente, essendo protetti dal diritto d'autore. Già dal nome il blog L'eretico Bruno tradisce la sua diretta correlazione con il filosofo nolano. E se da un lato il riferimento ad un eretico finito sul rogo non è proprio di buon auspicio, dall'altro questa intestazione suoni anche come un avviso nei riguardi di certi ambienti e clan al titolare di questo blog ostili che noi nolani abbiamo la testa dura, andiamo fino in fondo e lasciamo un segno non facilmente obliterabile del nostro passaggio
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| Hans Arp - Homme vu par una fleur |
Il commento del nuovo passo che segue da Mendarix - Idee per il vulcano di Mendariza, il n° 6, sarà questa volta praticamente assente, perché davvero non ci sono più parole per commentare. Niente, siamo alle solite, le mie con questo brano dai suoi pregi, molti spero e i suoi difetti, pochi spero, e le loro, della cultura ufficiale italiana, con i suoi vizi, troppi e sempre quelli (i clan che dettano legge e i poteri oscuri, che brigano di nascosto) e nessun merito, come io penso, se non quello di tenere in piedi una scena pubblica nazionale assolutamente deteriore, rigettabile e deleteria per l'intelligenza e la sensibilità dei cittadini. Serene vacanze pasquali a tutti i miei venticinque lettori, con l'annuncio a breve di un inserto poetico
IDEE SUL VULCANO DI MENDARIZA (VI)
Lì, tuttavia, lo avesse voluto il cielo!,
non si era sul lago dei due piccioncini, era Leroga, quella, l’isola del vulcano Mendariza in procinto presumibilmente, non si sapeva per certo, di entrare in
eruzione e tutti stavano col fiato sospeso: poteva darsi che il vestito non
fosse un tailleur, ma il selz.
Ammettiamolo pure, non si vorrà negare certo
che un gatto miagoli o la menta sia profumata, spero bene. Sturio non lo
pensava nemmeno, tanto era persuaso che il caffè andasse bevuto con
moderazione, sia per l’effetto eccitante sui nervi sia per il divieto di caccia
alla volpe e il ratto delle Sabine.
Non importa che i nostri connazionali
evadano spesso e volentieri per diffuso malcostume le tasse, egli amava molto
passeggiare. Quanto al Mendariza, Renato Sturio appuntò a mò di consuntivo del
pensiero prospettato da quegli eminenti universitari: le previsioni avanzate
sul prossimo destino del vulcano da queste autorità della geofisica hanno tutte
fondate basi scientifiche e, pur divergendo largamente tra loro, potrebbero
ognuna essere nel giusto; inoltre godono di consensi e approvazione quale
presso alcuni quale presso altri dei rimanenti esperti consultati, me compreso
(che inclino più per il prof. Malvieri, ma ciò non fa gran che testo), nonché
parimenti, benché non tecnicamente parlando, presso i responsabili civici di
Leroga e perfino i cittadini dell’isola. In tutti però è comune l’appello
all’abbandono di questo lembo di terra o di sua frazione da parte della
popolazione, anche se in modi e tempi diversi, ed è quanto, dopo
coscienzioso vaglio delle indicazioni degli scienziati, è stato disposto con
ogni sollecitudine dalle autorità, nel dubbio, per tutta l’isola.
Fin qui Sturio: noi potremmo commentare,
osservando come sia veramente dilettevole andar per farfalle tra i prati, ma
ritengo sia forse riduttivo, visto che potremmo anche andar per funghi. Una
cosa è certa: la neve al sole si scioglie e ciò sia di lezione a quanti si
fanno la barba. Imparino essi che non c’è gallina senza uovo.
Come sta scritto in tutti i trattati di
embriologia, l’uovo di gallina può sviluppare un pulcino; condizione necessaria
e sufficiente ne è che il bucato si faccia col detersivo. Non cambia se
prendiamo pinco pallino e lo facciamo giocare a carte napoletane con tizio. Né
è un caso che anche alle Termopili come a Sapri eran trecento, da cui si vede
che anche la scultura berniniana era tipicamente napoletana, con quella sua
scenograficità e il piglio altero, così spagnolesco, di certi ritratti. E che
dire, se, non diversamente, le carote sono ortaggi? Vorrà dire che il Marino fu
perciò che abbandonò la natia Partenope, per stabilirsi prima a Roma, poi a
Torino, di lì in Francia, guastatosi prima con i napoletani, poi con i romani e
i torinesi, per rimpatriare alla fine all’ombra del Vesuvio, ormai vecchio e
prossimo alla fine? Al riguardo sarà utile sapere che d’estate fa caldo e che
Nola conta più di 20000 anime.
Più o meno è come il basilico, ma non la
strettezza delle vie di Leroga, dove era tutto un fermento tra le persone a
causa dell’evacuazione e chi correva di qua chi di là per prepararsi alla
partenza e portarsi appresso quanto era loro più possibile dei loro beni. Una febbrile
ansia era scesa in ogni animo, un prepotente desiderio di fuga prendeva ognuno,
convinti com’erano tutti che su di loro incombeva più o meno presto una rovina,
la quale avrebbe preso corpo dalle pendici del vulcano e sarebbe piombata su
di loro inermi, convinti,
inoltre che solo fuori di lì, lontano da Leroga li
aspettava la salvezza, sulla scorta delle tesi avanzate sul Mendariza dagli
illustri esperti che vi erano convenuti, dei quali chi tra essi prestava credito
a uno chi
all’altro. Cinque navi facevano rotta sull’isola per prelevare gli
abitanti e portarli al sicuro.
Facciamo ora l’ipotesi che due pappagalli
avessero parlato tra loro a Montevideo e si fossero detti – Salve, Luiz, bello mio! - - Felice giorno a
te, Pablito caro -, che cosa sarebbe successo? I faraoni nelle piramidi
sarebbero risuscitati, i fotografi sarebbero scesi in sciopero, lo zucchero
sarebbe stato filato, l’asfalto sulle strade nero.
Quanto ai cistercensi, già non mangiavano
carne il venerdì. I certosini facevano ottimi formaggi, i benedettini orabant,
i carmelitani una volta erano scalzi. Tolto se frati come loro (chi mai poteva
dire?), due qualunque potevano trovarsi di fronte e darsi senza problemi della
canaglia. Cosa possibilissima con l’alta marea a Capo Palinuro, ma impensabile
con la bassa per ovvia questione di pressione agli pneumatici.
Se non si gonfiano al punto giusto, può
essere compromessa la stabilità dell’auto e guai agli aborigeni della savana!
Dovrebbero essere almeno di pesce le 24 scatolette e non di carne, allora sì,
sennò tutte le pellicole cinematografiche made in Italy datate posteriormente
al 1994 (62 calamari + 36 boccali + le galline starnazzavano), capitassero loro
gentilmente a tiro, le prenderebbero a calci.
Sia chiaro che prima per galline intendevamo
quelle del pollaio, escludendo tutte le volte che piove a Salerno. Il mondo è
piccolo, eh! Quando piove in quella città, s’immagini che a Hong Kong a un
turista potrebbe cadere sul divano il fazzoletto da taschino e lui
raccoglierlo. Che roba!
Addirittura ho letto che mesi fa c’è stato un
benzinaio, il quale aveva 43 anni, e il tempo pare fosse
bello. Altro che lavorazione del
vetro! Ci vuole tutt’un’arte speciale per creare bottiglie, bicchieri,
chincaglieria di una eleganza veramente di
classe, e in vetro di tutti i
colori. Nemmeno un orologiaio potrebbe sedersi a un bar e gustarsi un
caffè così.
Renato Sturio era esattamente di questo
avviso: conosceva un bar di Ottaviano, sotto il Vesuvio. Col vulcano di
Mendariza, però dovette ricredersi. Uscito alle otto di casa, egli e famiglia
una domenica si recò al lago Laceno e lì pescò.
(segue)

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